ONE MORE TIME di Luca Casadei: Danika Mori, quando l’amatoriale crea la chimica
www.repubblica.it 6/8/23 - Episode Page - 1h 24m - PDF Transcript
La mia insegnante di scienze sociali alle superiori ci ha insegnato una cosa che è il mio mantra
da sempre ed è anche adesso un po' il mio tatuaggio che racchiude tutto quanto, fare
del problema una risorsa. Quindi per me la sessualità io la vivevo come un problema come
qualcosa da nascondere, qualcosa di cui colpevolizzarmi e ne ho fatto una risorsa che è stata quella
mia rinascita e è della stessa cosa, il modo in cui si vive in questa ipocrisia se noi invece
cerchiamo di andare a fondo a quello che ci porta a mentire o a non essere veramente chi siamo,
al contrario ne esce fuori una storia d'amore stupenda che dura 14 anni, ne esce fuori una
comunicazione dove ognuno si prende le proprie responsabilità anche quando si sbaglia perché
si sbaglia, ne esce fuori tutto ciò che c'è di stupendo della vita.
Purtroppo non esiste una scuola che ti insegna a gestire il successo e per questo deciso di
realizzare questo podcast che parla di rinascita facendo un viaggio nella vita di personaggi
noti che mettono a disposizione la loro storia per aiutarci a cadere meglio. Oggi avremo il
piacere di fare un viaggio con Federica d'Amore, una ragazza siciliana che è dovuta diventare
Danica Mori per poter viverla sua libertà, le sue pulsioni l'hanno portata a realizzare il
sogno di sempre, diventare una donna d'affari. Per non perderli episodi della stagione clic
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trovi la versione integrale tutti martedì nelle piattaforme gratuite. Se ti interessa vedere
contenuti inediti né renti al podcast, puoi trovarli su nostro profilo Instagram One More
Time Podcast. Se voleste vedere invece contenuti che riguardano più la mia persona, vi aspetto
sul canale Telegram attraverso il link in bio di tutti i nostri social. Io sono Luca e questo è One More Time.
E voilà, eccoci qua, ce l'abbiamo fatta, sei arrivata da lontano.
Eh sì.
Ma dove vivi adesso Ibiza? Adesso vivo a Bucharest da circa una settimana. Ho fatto la settimana
scorsa 3.000 km in macchina da Huelva a Bucharest e quindi mi sono spostata alla Spagna. Ci ho
visto però negli ultimi 5 anni questo sì. Tenerife, Ibiza? Ibiza è solo l'ultimo anno, 8 mesi.
Quindi Bucharest adesso è definitivo perlomeno, è un vero trasloco, poi si vedrà.
Sì sì sì, spero di fermarmi a Bucharest, quanto piada è un po' possibile.
Ti piace, è bella?
Sì sì sì, devo dire, ho vissuto, mi manca un po' il mare, direi la verità. Di primo
impatto un attimino è stato un po' un trauma perché vengo dalla Sicilia, ho vissuto a
300 metri dal mare di Siracusa, poi sono andata a Tenerife, 150 metri dal mare circa. Ibiza
uguale, c'è il mare ovunque, poi grande città, vedo a stento da lontano un laghetto, però
ha tanto da offrirmi. Ma la Spagna per qualche motivo t'aveva un po' scocciato?
Allora in verità non mi ha scocciato, anche se ho notato voi determinate come dire, disservinzi,
dinamiche spagnole, però in verità è semplicemente stato, noi dico sempre io seguo il flow,
non andate per motivi fiscali in Spagna inizialmente e per lo stesso motivo mi sono spostata in Romania,
ho trovato una condizione più vantaggiosa e quindi semplicemente ho fatto un cambio per
questo motivo. L'anno scorso ho fatto avanti in dietro Spagna a Romania cercando di capire
qual è la decisione corretta perché è difficile quando nasce il crash vicino al mare andare
in una città che non ce l'abbia, però devo dire che mi ha assolutamente sorpresa, non
mi aspettavo di trovarmi così bene, ottimi servizi, si mangia da Dio, non immaginavo quando
si è andata via dall'Italia, i primi sei mesi a Tenerife, ho piangevo al telefono da
mia madre e dicevo mi manca il pomodoro siciliano, poi noi abbiamo il ciliegino due passi e invece
in Romania mi trovo benissimo. Mi mancavano a dire la verità a tanti servizi di una grande
città anche perché la mia vita agli ultimi anni è diventata molto più movimentata.
Dopo me la racconti meglio.
E Tenerife era a suo tempo, adesso un po' sta cambiando, una meta per anziani, per persone
in pensione e noi prima avevamo una vita molto più tranquilla, adesso non più quindi anche
per viaggiare tutto quanto...
Ma Bucharest ci va in vacanza prima di decidere di trasferirti lì o ci si è andata così
alla fine?
No, si sono andata per firmare i documenti, banche, lo ho respirata dal punto di vista proprio
pratico quindi.
Ma sai che non hai per niente l'accento siciliano?
Allora un po' ogni tanto esce fuori l'accento siciliano però c'è sempre il labbrato.
Puoi matincarsi?
Può darsi.
No, quando parlo con Stefano magari nelle battute così esce fuori e tra di noi mi esce spesso
una cosa che sarebbe traducibile in Inglas e Bro e non lo diciamo in Bari, che era una
casa basic siciliana.
Solo quello mi ha rimasto tantissimo, tutto il resto, tra me e Stefano più che altro.
Però ho sempre lavorato sull'addizione perché non volevo rappresentare, anche quando non
pensavo di diventare famosa o conosciuta, non volevo rappresentare il classico stereotipo
di siciliana poco acculturata, la solita cadenza siciliana che non sapeste parlare l'italiano
quindi.
Poi il mio cognome è d'amore e se lo dici in siciliano lo dici con 3D e quindi mi sono
sempre sforzata.
Come si dice?
Federica d'amore.
Ti chiamo Federica in quest'intervisto Danica?
Chiamo me Danica.
Ormai sei troppo abituata?
Sì, anche gli amici mi chiamano Danica quindi ci sta.
Quindi Federica d'amore è l'anagrafe?
Sì.
Ma Danica mori diciamo nel mondo tuo del business?
Sì, sì, sì.
Ma anche con gli amici Danica mi giro per entrambi i nomi in generale, però mi sento più chiamare
Danica che Fede, quindi...
Allora, io so che qualcosa di One More Time hai visto.
Sì.
Quindi partiamo dall'inizio.
Ma bene.
Allora mi è appunto dove sei nata l'hai detto, ma in che anno la tua famiglia, perché poi
hai parlato di cultura, di scuola, quindi raccontami, tieni il tuo flow per usare un
termine che io amo molto e poi io ti apro delle parentesi ogni tanto.
Allora bene, sono nata nel 1990, l'8 settembre, sono vergina ascendente Scorpione, ultimamente
sono anche entrato un po' più in connessione con il mondo astrologico, quindi ci faccio
caso.
E sono nata a Siracusa, da una famiglia normalissima, un cristiano, mamma e papà, figlia unica
per dieci anni, poi è arrivato mio fratello quando finalmente mi ho deciso a prendere
tutta l'eredità e invece è arrivato lui, abbiamo un rapporto stupendo con mio fratello,
molto materno.
Come si chiama?
Sebastiano.
Ok.
E quando una cosa che mi piace dire nel nostro rapporto tra fratelli è che durante la festa
la mamma le faceva anche regalare a me come seconda mamma perché ho sempre rappresentato
insomma un'altra faccia della medaglia, i miei agitori sono sempre stati molto protettivi,
mentre io a lui faccio vedere un po' il contrario del mondo, quello che mamma e papà, quello
da cui loro cercano di proteggerci, io invece io lo sbattevo contro e gli diceo guarda che
il mondo ti prende ammorsi, quindi cerca di prenderlo ammorsi tu o altrimenti.
Beh così è un buon bilanciamento.
Esatto.
Adesso ha 23 anni.
Sì, adesso ha 23 anni.
Questo è grande.
E quindi raccontami la tua evoluzione, c'è che genitori hai avuto da un punto di vista
di disciplina perché tu hai parlato adesso di regole, no?
Generalmente è la classica famiglia italiana insomma e la dottrina insomma, qual è il quale
siamo abituati che chiamo dottrina perché non mi piace mettermi determinate limiti su
certe cose.
Quindi cristiani, però dei genitori molto ammorevoli con un lavoro normale e non mi ha mai mancato
nulla, ha fatto scuola, sacco di sport, abbiamo fatto delle vacanze.
Che lavoro fanno i tuoi genitori lo facevano?
Eh, i miei genitori, mio padre era un elettricista e mia madre era anche a merire ai piani.
In albergo?
Sì, in albergo.
Ok.
Niente, ho seguito gli studi di psicologia senza ragazzina molto giovane e mi sono interessata
alla psicologia.
Mi hanno sempre motivata a dare il meglio di me e mi hanno sempre vista, mia madre soprattutto,
mi ha sempre vista come una grande bambina, una bambina con un pensiero molto maturo,
esatto da sempre, mi ha sempre vista grande, forte, responsabile, sì, con una gran voglia
di fare, solare.
Quindi chi sono oggi devo dire anche grazie a lei perché si dice spesso che noi diventiamo
anche, come gli altri ci vedono e si parte appunto dai genitori, quindi ringrazio lei
per questo perché mi ha sempre…
Ti ha dato buone radici.
Sì, sì, sì.
Ma invece a cocole come rimessa?
Eh, c'è stata viziatissima, so se volete.
Quindi è riamata, coccolata.
Sì, tantissimo, sì, sì, sì.
Da entrambi?
Entrambi i genitori.
Io per esempio, non so, mai riuscite a scegliere quando ti chiedono, sai, da bambino.
Voi più bene a papà o la mamma?
Non so, mai riuscite a scegliere, riamavo entrambi per tantissimi motivi, insomma,
capivo che quando non c'era uno c'era l'altro e che se non c'erano era perché stavano
comunque facendo qualcosa per la famiglia, siamo sempre stati molto uniti come famiglia.
Avete sempre parlato tanto, affrontato un po' tutti gli argomenti.
Sì, sì, sì.
E quando è che a un certo punto, cioè perché oggi uno ti conosce per il lavoro che fai,
no?
Assolutamente.
E quello si chiama libertà anche.
Cioè quando è che senti di aver voglia della libertà, che poi la libertà comincerà
da altre cose.
Esatto.
Quindi quando è che vuoi stare meno le regole, ti ribelli un po' il sistema, il modello,
a che età?
Cosa succede esattamente in quel momento?
Allora, mi rendo conto che in psicologia, studiando psicologia, mi sorredo a conto che, insomma,
si impara dei genitori per imprinting, quindi tu vedi e labori il mondo basandoti su come
si comportano loro e involontariamente loro ti insegnano senza dire nulla, ma guardando
come si comportano.
Loro sono state le persone più autentiche che io abbia mai conosciuto ed è il motivo
per cui ho oggi, so, di essere così autentica.
Però dall'altro lato hanno anche un po' appeccato di ingenuità e di perbenismo e questo
li portava ad avere delle relazioni all'interno della famiglia molto controproducenti,
nel loro stessi confronti, perché loro erano sempre disponibili e sempre, diciamo, offrivano
le loro energie e oggi mi piace chiamarle energie, ma comunque cercano di essere sempre
delle persone corrette e autentiche con dei valori e, al contrario, non venivano ricambiati
nello stesso modo.
Quindi queste esperienze che ho continuato a vivere durante tutta la mia infanzia mi hanno
forgiata da questo punto di vista e ho iniziato a capire che seguire le regole che loro mi
stavano insegnando, cioè lo yes man qui, magari siamo abituati al sempre dire di sì, perché
magari per non far rimanere male l'altro cedra ti fa dimenticare di te stesso e ti mette
in secondo piano in alcune situazioni, in questa cosa è semplicemente delle tette.
Ti ricordo di un fatto preciso che tu hai vissuto, dove i tuoi gentoli hanno subito,
sono stati passivi troppo generosi emotivamente.
Ma sono tantissime, la maggior parte dei problemi che hanno avuto sono stati veramente per ignoranza
e per problemi veramente da menti puerili, cose che non esistono, che non hanno senso,
quindi lo sto neanche qua a spiegarti.
Queste cose da bambina mi facevano arrabbiare, perché sapevo.
Mi ne parli in modo molto maturo e anche risoluto, nel senso come se tu avessi elaborato,
ne avessi parlato e anche loro l'avessero capito e così?
Sì, sì, sì, assolutamente.
Ne parlavamo in famiglia e mi sono ritrovata tutta la mia infanzia,
non a vedere litigi, a stare con gli zi per qualche anno, puoi non starci più,
ma sempre per problemi che venivano creati dal nulla e dal momento puoi,
che i miei genitori cercavano sempre di, insomma, venire incontro agli altri,
di ricucire, di non disunirsi.
Esatto, al contrario, invece, questa cosa non succedeva.
Quindi all'età di 11 anni circa il mio primo dire no alle regole mi sono resa conto, è stato un giorno.
Avevo paura di essere interrogata in geografia, perché non volevo studiare geografia,
volevo viaggiare, ma non volevo vederla sulle cartine,
e ho iniziato a fare una preghiera sperando di non essere interrogata.
Allora gli ho detto no, io non credo a Dio, io non credo a questa cosa,
se la uso solo quando mi conviene.
E da lì è stato poi tutto un processo legato anche, appunto, a queste situazioni che ho vissuto,
ho iniziato a farmi tante domande, sono sempre stata molto introspettiva,
è piano piano negli anni, fino poi all'età di 17 anni c'è stato poi un evento catalizzante
che mi ha fatto veramente dire no, questa è la mia vita, scelgo io, fa un 13 cosa pensano gli altri.
E questo evento è stato a me la morte di un ragazzo, del mio primo fidanzato,
che avevo già lasciato da un anno, però per me era stata una cosa...
Quanto tempo siete stati insieme?
Quasi due anni.
Quindi a 14 le conosciò?
A 14 e 16 e poi lui è morto un anno dopo che ci siamo lasciati.
E questa cosa mi ha... io ero molto comunque legata proprio all'evento,
al fatto che fosse il mio primo ragazzo, eravamo comunque vicini di casa,
le nostre famiglie si conoscevano, sono stati amici,
insomma mia madre fino alla settimana prima aveva prestato l'aspirapolvera sua madre,
lui me l'ha riportata a casa, quindi comunque per me era parte,
era comunque qualcuno di speciale, qualcuno che mi aveva avuta e sentita,
in un modo in cui nessun altro mi avrebbe sentita.
Poi eravamo innamoratissimi, ci avevamo librettici, scrivavamo le lettere giorno dopo giorno,
era una storia d'amore stupenda, che comunque poi è finita male,
perché lui era troppo immaturo e io purtroppo ero categorica su certe cose.
E purtroppo, per fortuna, perché credo sia anche uno delle mie grandi qualità,
cosa mi porta anche più oggi.
Messi su che sai quello che vuoi.
Sì, esatto, sempre saputo cosa volevo.
Quindi a 17 anni la mia prima reazione è stata di studiare tantissimo,
di fare milioni di corsi, pomeriggie, tanto sport,
focalizzarmi proprio, volevo imparare, volevo vivere, volevo conoscere.
Avevi già un obiettivo?
Sì, volevo continuare a studiare psicologia, fare marketing,
e lavorare per una grande azienda o qualcosa, insomma, avevo più o meno un'idea,
volevo fare qualcosa di grande, mi vedevo nel business,
mi vedevo in jack e cravatte già a cinque anni.
Però non dietro una scrivenia ma girando il mondo?
Sì, sì, non volevo un lavoro...
La donna in cariera che comunque scolava la vita tutti i giorni.
Qualcosa che ancora sembrava quasi impossibile in quel periodo,
però era quella la voglia, non volevo stare dietro una scrivenia in tutto il tempo.
E quindi dopo quell'anno, invece, come si dice in Sicilia,
mi sono girata la coppola, al contrario.
Invece ho iniziato a fartar di la notte, ho incontrato Stefano, tra l'altro,
ho iniziato a fartar di la notte, mia madre mi dava la ritirata,
io alle quattro del mattino, ho fatto tre mesi di assenze,
ho recuperato all'ultimo tipo università, tutte le materie.
Quindi 17 anni, l'anno dopo della maturità,
la passi proprio sul filo del rasoio, conosci Stefano a 17 o dopo?
A 18.
L'anno in cui poi...
Cambia qualcosa, esatto.
Quindi diventi un po' ribelle contro le famose regole, diciamo,
le regole della buona educazione, avevi un orario di rientro,
una serie di cose che non rispettavi più.
Esatto.
E come riuscivano a tenerti a bada?
Come riuscivano a disciplinarti quando tu, come dire, deragliavi?
Eh, ci provavano, ma in quell'anno proprio mia madre poverina si è disperata.
Cioè ti punivano?
Eh, ci provavano a punirmi, ma riuscivo sempre in qualche modo a...
A sviare.
Poi in qualche modo mia madre è sempre stata troppo comprensiva nei miei confronti,
quindi nonostante ho rotto le regole avendomi conosciuta,
non avendo mai dato problemi fino a quell'età,
mia madre in qualche modo cercava di venirmi incontro,
è sempre stata aperta la comunicazione, nonostante tutto,
quindi mi punivano sotto certi punti di vista,
volte ci scontravamo anche in un malo modo.
Però ha dialogato.
Però ha dialogato, cercava, mia madre è comunque un dialogo,
cercava di venirmi incontro.
C'è un discorso nello specifico,
una cosa che hai vissuto, che ti ha fatto switchare mentalmente,
dove hai detto aspetta,
io non devo per forza stare così tanto le regole,
voglio avere una libertà un po' più magari ribelli in quel momento,
cioè voglio ottenerla tutti i costi,
anche andando contro quello che sono un po' le regole genitoriali.
No, semplicemente ho iniziato a fare quello che reputavo opportuno per me.
Sì, però per farti cambiare dopo 18 anni di disciplina,
per dire non sto più alle regole, c'è qualcosa.
Qualcosa o qualcuno, una scena di un film, un discorso in una persona,
magari hai sentito qualcuno parlare, perché capita molto spesso,
dove dici, ah, non sapevo che esistesse questa possibilità,
fa me la percorrere pur a me, non ricordi una cosa?
No, no, no, no, no.
Te scattate basta.
Mi hai scattate basta, esattamente come mi hai scattato.
Io credo che è veramente sia stato tutto proprio ideotico,
anche proprio all'evento della morte di quel ragazzo
che mi ha veramente fatto toccare con mano,
il fatto di esistere oggi.
E quindi che la vita va di succo.
Non è niente discontato.
Quindi esattamente come mi sono buttata a capofitto,
nell'imparare, nel conoscere, seguire le regole il primo anno dopo la sua morte,
successivamente invece mi sono buttata a capofitto,
nello scoprire la vita,
senza seguire poi determinate regole o determinati comportamenti
che la società intorno a me si aspettava da me.
E raccontami questo primo anno di vita diversa che vita era.
Niente di così strano, dormivo...
Fino alle 10 del mattino non andavo a scuola e...
Quindi loro lo vedevano che bijavi, che marinaglio,
sono messi in Sicilia.
Mi si dice bijare in Sicilia, c'è quando non vai a scuola?
Oddio, cagliare, ti cagli la scuola.
Ho dimenticato questo termine.
Ok.
Sì, uscivo il pomeriggio
e andavo a trovare Stefano al lavoro che lavorava come cameriere e tavoli
e aspettavo che finisse di lavorare,
uscivamo insieme, stavamo insieme fino a tardi a parlare,
a fumare anche marihuana e per un certo periodo in macchina,
a volte ci addormentavamo in macchina.
Però io sapevo che tu, quell'anno in cui vedevi Stefano,
non eri lì per lui?
Ah, no, vero.
Oddio, abbia saltato, abbia saltato.
Con un passaggio, perché non so...
All'inizio, sì.
In termini dritti si chiama Scopamico normalmente, no?
Sì, esatto.
Quindi avevano Scopamico, andavi a aspettare lui fuori del lavoro
e nel frattempo Stefano lavorava nello stesso posto e l'hai conosciuto.
Sì, in quell'anno effettivamente di passaggio tra il mio seguire le regole
e il mio non seguirle, ho conosciuto un ragazzo che è nata un'amicizia, insomma.
Alle volte facevamo anche testo, però era una casa che anche lì ho preso con molta leggerezza
perché non avevo voglia di innamorarmi, volevo crescere,
e non sapevo di non conoscere tanto del mondo perché mi ero sentita tenuta dentro una bolla per tanto tempo,
che poi questo mi ha protetto da tante cose, ma mi ha disabilitata magari sotto a...
Io mi sentivo come se non conoscessi il mondo intorno a me,
come se quasi non riusciste a badare a me stessa, quindi c'era questa voglia.
E quindi ho conosciuto questo ragazzo.
Chi si chiama?
Gabriele.
Niente, ho iniziato a uscire con lui di tanto in tanto, senza pretese.
Ma non ti volevi innamorare? Perché?
Perché...
Perché secondo te era sinonimo di mancanza di libertà?
No, perché non lo...
Volevi avere il controllo?
No, lo so, semplicemente volevo...
No, perché c'era un sacco di persone che non si vogliono innamorare, ma ci sarà un perché.
È vero, è vero, non me lo so mai chiesto il perché.
Semplicemente volevo stare un po' per gli affari miei,
e questo è sempre stato una persona molto indipendente, anche avendo vissuto i miei primi dieci anni,
giocando da sola, facendo tutto in autonomia come figlia unica.
Credo sia stato anche per quello, proprio perché sentivo la necessità di fare le mie cose
senza compromettermi con nessuno.
Poi anche la mia prima storia d'amore è appunto quella con Manuel, il ragazzo che è morto,
e mi ha vista anche involucrata in una situazione in cui si conoscevano le famiglie,
ricevono insieme, quindi esistenti un po' presto in una situazione così, no?
Perché comunque poi c'è anche le aspettative delle famiglie, se succede qualcosa in coppia non è più solo della coppia,
non sei comunque un ragazzino, ma ti senti già...
Volevi una vita leggera, senza dover rendere conto nessuno.
Esatto, esatto, volevo crescere per i fatti miei, volevo viaggiare, volevo prendere un appartamento,
magari trovare un lavoro, anche cosa che ancora non riuscivo a fare ai miei.
Quindi frequenti Stefano mentre vai a trovare Gabriele?
No, diciamo che in qualche modo si sono incrociati, che ho smesso di frequentare Gabriele,
ho iniziato a frequentare Stefano, quindi...
E quale è stata la trazione, la cosa in comune?
Cosa ti ha attratto di lui, visto che non eri lì per lui e a un certo punto tutto è cambiato?
È semplicemente... Ah, è stato simpaticissimo comunque,
e una sera sono andata lì, sempre di contro la volontà di mia madre,
sono andata a lavoro da Gabriele proprio perché ero un amico, volevo uscire di casa, sono andata così,
e Stefano aveva preso quella sera, aveva scambiato per un pacco di sigarette
il cane, che poi è stato il nostro cane, lo è fino ad oggi, buc,
ed era un piccolino così, entrava in una mano e mi chiese quella sera se potevo far compagnia il suo caniolino in macchina,
quindi non avevo niente di meglio da fare, sono rimasta in macchina lì,
poi abbiamo iniziato a scambiare due parole, si hanno diventati amici,
ha iniziato a raccontarmi un po' di sé,
lui voleva provarci con le mie amiche e io cercava, insomma, di incombinargli qualcosa.
Da Vigliassist?
Sì, da Vigliassist.
E quindi è nata questa amicizia, praticamente.
Quindi lei conosce bene,
in medio di come si conosce a volte un fidanzato, quando conosce una persona ti piace, ti apprava e si viva dunque.
Esatto, senza aspettative, perché era proprio un periodo della mia vita in cui io volevo scoprire il mondo,
volevo anche scoprire il sesso da un punto di vista un po' più leggero,
perché nonostante anche poi, come racconto, il mio approdare, il mondo del porno,
vuole essere anche una terapia d'urto riguardo al mio approccio alla sessualità,
mi rendevo conto proprio per i miei studi di psicologia che mi colpevolizzavo
per qualcosa che sostanzialmente doveva essere vissuta in una maniera un po' più leggera.
Cosa vuol dire vivere il sesso in modo leggero?
Eh, per me è semplicemente accettare che abbiamo una sessualità,
che abbiamo degli distinti, che l'erotismo fa parte della nostra identità
e non colpevolizzarsi, però io mi colpevolizzavo proprio per avere delle pulsioni sessuali.
Ok, ho capito.
Quindi proprio vivevo male proprio il fatto di essere citata,
il fatto che mi piacesse qualcuno e di volerci andare a letto, quindi era una cosa...
Era una cosa normale che faceva a partita, ma tutti condannavi di sentiremi in colpo.
Esatto, e sicuramente mi portavo dietro questo strascio,
che sicuramente dà una cultura molto cristiana da questo punto di vista.
Quindi sì, c'era proprio la mia voglia di sperimentare.
E quando ne hai parlato con Stefano,
ti ha fatto vivere questa cosa in modo leggero come per dire la vita è normale e va vissuta?
Cioè come avete affrontato questa cosa?
Eh, abbiamo noi due iniziato a parlare un po' di sesso, però io ancora mi...
Prima di farlo?
Sì, sì, sì, però mi trattenevo, tuttavia avevo questi sentimenti,
però non riuscivo ancora ad analizzare,
non riuscivo ad apparlarne e analizzando veramente il mio disagio con quell'altra persona.
Cercavo in qualche modo di aprirmi, ma tenevo sempre qualche paletto.
Ti faccio una domanda, perché tu stai ancora con lui, sono passati quattordici anni?
Quattordici anni.
È il tuo partner nella vita sentimentale,
ma anche in quella lavorativa, ma ci arriviamo dopo.
Una donna che ha le pulsioni come hai tu,
quindi che comunque è curioso, vuole esplorare la vita,
cioè non vuole essere monotematica in nulla?
Come può fare sesso sempre con lo stesso uomo?
No, sono curioso.
Che bella domanda.
Allora, io e Stefano abbiamo comunque una chimica pazzesca da sempre.
E in generale, ti dirò, il nostro lavoro sicuramente ci ha aiutato ad esplorare diversi modi di fare sesso.
Siamo cresciuti insieme sotto tantissimi punti di vista.
La coppia che eravamo quattordici anni fa non è la coppia che c'è oggi,
e quindi abbiamo scoperto parti di noi stessi, abbiamo giocato,
perché poi il nostro lavoro nasce come un gioco, come un guardarsi,
come un rivedersi, come un provare delle cose,
sia perché c'è un profitto economico,
ma perché nel frattempo che ci traia un profitto,
comunque sai scoprendo una parte di te.
E quindi sicuramente il nostro lavoro ha avuto un ruolo fondamentale in questo senso.
Ci arriviamo tra poco perché sono curioso, ho altre domande,
ma non impatta sulla vita vera, nel senso.
Oggi voi siete un po' come content creator di YouTube,
che sono persone normalissime e quindi chiunque li guarda,
si rivede, diceva, potrei essere anche io separando la mia vita,
e voi lo fate nel mondo del porno, quindi self-made, autoprodotto.
Vero, quello vero, quello che uno vive normalmente,
quindi è molto più potente oggi delle grandi produzioni,
nemmeno credo, ma ci arriviamo poi dopo.
Questa cosa, il fatto di fare sesso, come dire, per lavoro,
non impatta nella vita, non vi toglie qualcosa nella vostra vita di copia,
o riuscite a scindere i momenti?
Allora, posso dirti che il modo di fare porno dal punto di vista amatoriale
da content creator è un modo che ci ha permesso assolutamente
di scegliere come, quando, perché, e quindi i nostri tempi.
Le persone a volte mi chiedono, appunto,
ma voi fate sesso solo dietro una videocamera,
perché ci è stato un periodo, dunque abbiamo prodotto tantissimo,
adesso produciamo un po' meno.
Io dico sempre, il 75, il 80% del testo lo facciamo fuori da una videocamera,
ci siamo sempre presi nella nostra intimità, ci siamo presi i nostri momenti.
Perché a differenza di una produzione dove hai l'ora di convocazione,
lì decidi tu quando lo fai.
Esatto, noi non facciamo mai di nuovo le scene,
e piuttosto il nostro lavoro si sviluppa di più per quanto riguarda la fase tecnica.
Ma la produzione di un video è one shot,
fai una volta e se va bene, va bene, se non va bene, va bene,
è uguale, perché la vita reale è così.
E' bello anche quello.
Ed è bello anche quello, esatto.
È imparato ad accettare anche cose o magari delle espressioni di me
che non mi piacciono, che avrei tagliato, ma detto, sai che ti dico,
è così, è nella vita reale.
Sì, ti rende vera, perché è realmente successo.
Esatto, esatto, quindi lo viviamo in una maniera molto naturale e fantastica,
che al contrario invece piuttosto che limitarci o appesantirci nella vita quotidiana,
nel stesso di coppia, invece ci alimenta, ci dà spunti e ci rende più creativi.
Non facciamo mai, quasi mai, un video in un momento in cui non ci sentiamo a nostro agio farlo.
Magari sì, a volte dobbiamo un attimino entrare nella mood, non ci siamo già,
però comunque è una cosa che facciamo in maniera molto naturale, spontanea.
Partiamo dall'inizio di questo percorso.
Quindi sei ancora in Sicilia, vi frequentate, in macchine al cane fumate mariruana,
ha fatto un po' di petting, parlate di sesso prima di farlo,
e a un certo punto la chimica via vicina e ha cominciato a stare insieme.
Poi che succede?
Che vivi ancora con i tuoi genitori, anche se non segui le regole,
sei sempre lì in casa, raccontami l'evoluzione,
perché abbiamo parlato di Bucharest, Steneriff, Ibiza,
però abbiamo fatto un salto un po' in avanti.
Torniamo indietro, hai 19-20 anni, mentre meno stai raccontando,
e come vivi questa cosa?
Che cosa accade?
Qual è il primo passo?
Tu mi parli di porno, immagino che tu non si ha partita.
No, assolutamente.
I nostri primi quattro anni di storia, d'amore, sono a casa con i genitori.
E entrambi, anche lui vive con i suoi.
Entrambi, lui viveva con i suoi, io vivevo con i miei.
Io ho iniziato l'università economia,
e lui continuava a lavorare con le cambere.
Ti sei dovuto spostare per andare all'università o ce l'avevo?
No, ce l'avevo a Catania, quindi andavo con il bus a 60 km e poi torno a casa.
Ok.
Niente.
Quattro anni, in cui abbiamo fatto sesso in macchina tutte le sere,
ci vedevamo più oggi, avento, alluvioni, qualsiasi cosa.
Faceva tre volte avanti e indietro, da centrocittà, per venermi a vedere.
Quindi, innamoratissimi, lui dormiva a casa mia,
di nascosto si intruffava nel mio letto,
io dormivo a casa sua, quante più volte possibili i nostri genitori e i poverini provavano a dirci
che non era normale, però avevamo una gran voglia di stare insieme.
Quindi, quei primi quattro anni, insomma,
è una storia d'amore che ben o male stiamo un po' con degli amici,
io lascio l'università dopo un anno,
perché avevo dato solo quattro materie in un anno,
mi ero resa conto che a livello nemonico proprio facevo fatica.
Nonostante io ho sempre amato imparare,
e mi sono innamorata poi...
Questa è una cosa bellissima che mi ha sfuggita, però mi sono innamorata prima di lui e poi della sua famiglia,
perché anche nella sua famiglia, sua madre è pianista,
suo fratello è violinista, suo padre invece è una cultura più tecnica.
Sono entrata nella sua famiglia che, insomma, avevo tantissimo da imparare,
c'erano libri, sua madre parla quattro lingue,
insomma, mi sono ammaliata prima di lui e poi della sua famiglia.
Quindi ci siamo legati tantissimo.
Che è in accolta bellissimo.
Sì, tra l'altro, è anche la prima volta che accoglievano una fidanzata in casa, in qualche modo.
Lui è un tuccoitaneo, avete la sessità.
Due anni più grande di me.
Però è successa in maniera tutta molto naturale.
Quindi ci siamo innamorati un po' di tutto il contesto insieme.
Siamo crescioti sotto tutti i ponti di vista.
Sua madre, infatti, anche l'ultimo anno di superiore
mi ha aiutato a studiare storia per superare gli esami.
Quindi c'è stata proprio questa connessione un po' in generale su tutto, in tutto e per tutto.
Niente, quindi questi primi quattro anni cerchiamo di stare quanto più insieme possibile.
Io poi, dopo le superiore, comunque passo,
lascio l'università e inizio a lavorare, iniziamo a lavorare come camerieri insieme.
Nello stesso posto?
Nello stesso posto, anche lì, lui va per fare un colloquio, prendono anche me.
La maggior parte delle volte preferiscono non prendere coppie.
Invece, nel nostro caso, abbiamo fatto diversi colloqui insieme,
erano sempre tutti entusiasti di prenderci insieme,
perché vedevano, insomma, questa fantastica comunità.
Lui è geloso di te?
Lui era gelosissimo di me.
Ok.
Da questo punto di vista.
Quindi quando lavoravate insieme, se un uomo ti guardava, gli giravano le palle?
Allora, sostanzialmente, io cercavo di passare abbastanza inosservata prima.
Alle volte non passavo inosservata, perché c'è una quarta di seno.
Ho dieci chili in più, c'eva a tutti nel petto.
Però, in generale, sì, comunque, anche per la cultura,
se sei fidanzata già gli uomini non ti considerano più di tanto.
C'è rispetto?
Sì, sì, sì, si prova.
Cioè, più che rispetto, c'è ipocrisia, diciamo così.
Che è un'altra cosa.
Ben altra.
Esatto.
E quindi, sì, lui era molto geloso.
Non potevo parlare con un ragazzo del stesso oposto a 5 metri di distanza.
Sono sempre stata una persona solare, tra l'altro, quindi sorridevo,
che lo infastidiva.
A Stento mi faceva attraversare la strada per comprare un pacco di chewing gum.
Quello anche per una questione protettiva.
Però, per tanti versi, io la vedavo anche un po' come una minaccia alla mia libertà.
Però devo dirti che da questo punto di vista sono stata molto paziente nei suoi confronti,
perché sapevo, come sai,
che ci tenevo alla mia libertà e che era proprio il mio punto...
Il mio focus.
Una meta.
Una meta, esatto.
Gli ne parlavi a lui e lui si ammorbidiva o no?
Sì, perché abbiamo sempre parlato tantissimo.
Ho sentito a lui la possibilità di una grande comunicazione.
Però sono stata disposta io a dargli tanta fiducia e a fargli capire
che essere attratti anche, magari, da altre persone non significa che
ci sia per forza un pericolo nella coppia.
E quindi...
La capito?
Sì, la capito benissimo adesso.
Guarda, forse l'ho capito anche meglio di me ormai.
Però noi siamo stati insimbiosi poi.
Diciamo, appunto, abbiamo lavorato...
Esatto, lavoravate insieme a uno stesso ristorante.
Tu sei stata super ben accolta dalla sua famiglia.
E sei stata attrata anche dalla avena artistica, dalla cultura.
Lui è stato ben accolto dalla tua...
Sì, sì, sì, mia madre è poverena.
Cercava di non farci dormire insieme,
perché, giustamente, le sembrava anche un po' troppo.
Però poi la mattina mi portava anche il caffè a letto.
Quindi poi ha visto che stavamo bene insieme.
Che eravate inamorati.
E quindi che eravamo inamorati.
E, insomma, ci siamo trovati anche a stare bene in tutte e due le famiglie.
Cercavano, però, ovviamente, in qualche modo di farci seguire delle regole.
Ti delimitarvi.
Di delimitarci, esatto.
Dopo il ristorante che succede?
Dopo il ristorante...
O durante, non lo so.
Dopo il ristorante è l'ora.
L'università lascia l'università, il ristorante, per due anni.
I tuoi capiscono perché lasci l'università?
E tu mi hai parlato di come dire un deficit nemonico.
Però poi magari non erano neanche più una priorità.
Loro magari investivano del denaro.
E quindi come...
In qualche modo diciamo che io ho cercato durante quegli anni
di coprire il quanto più spese possibile per la mia università,
lavorando con gli extra appunto...
Quindi hai contribuito,
vi davate vicinevolmente una mano.
Sì, sì, sì, sì.
Sotto questo punto di vista i miei genitori non mi hanno mai fatto pressione.
Ovviamente, io avrebbe fatto piacere vedermi continuare gli studi,
però mi hanno lasciata abbastanza libera di scegliere il mio percorso.
Per loro l'importante, insomma, è che ho lavrasse, almeno, studiando.
Però è meraviglioso avere dei genitori così aperti,
perché adesso troviamo sempre tutti dei difetti, no?
I nostri genitori puntiamo sempre il dito sulle cose che non si sono andate bene,
però non è così soltanto.
No, allora ti giuro che in quel periodo...
Un generale per tutto quello che hai detto fino adesso.
Sì, è vero.
In quel periodo, nel periodo dell'adolescenza,
il gap generazionale si sentiva.
Io gli ero dette a volte, anche tutti i colori.
Ci siamo arrabbiati l'uno con l'altro, abbiamo avuto cose da rimproverarci,
io a loro e a loro a me, però col senno di poi,
cioè adesso comunque riconosco che...
Sì, sono stati dei figli?
Sì, sì, sì, sì, grandi, grandi.
Quindi eravamo al ristorante?
Eravamo al ristorante e decido di ricominciare a studiare
economia di nuovo per un anno.
E convinco anche Stefano a riprendere gli studi,
solo che lui abbandona prima di nuovo.
E...
E da un giorno mi parla, mi dice al telefono
di questo sito di Webcam,
parlando appunto del fatto che c'era la possibilità di guadagnare qualcosa
per rendersi indipendenti.
E io, il giorno dopo...
Come si chiama il sito?
O si chiamava?
Confor, esiste ancora.
Ok.
E quindi io l'indomani...
Quindi per la prima volta stai per mettere a disposizione del mondo pubblico
ciò che sei o ciò che siete, non so se lo facevi da singola o in coppia, entrambe le cose?
Il primo giorno abbiamo provato prima da sola, poi in coppia.
Ok.
E da subito insieme.
E quindi stile, indomani inaspettatamente,
perché neanche io mi sarei mai aspettata di...
Di farlo?
Di farlo così di punto in bianco, ho provato.
Voi vi riprendavate mentre facevate l'amore insieme,
c'è come hai sverginato il tuo rapporto con la telecamera, no?
Perché non è una cosa scontata, un conto fanno...
Sì, esatto, ti dico io l'indomani ho provato subito,
ho aperto la webcam nella mia stanzetta privata,
a casa dei miei gintuori però,
e quel giorno mi sono resa conto che in mezz'ora
ho guadagnato quello che guadagnavo normalmente in 11 ore di lavoro da cameriera.
Quindi ho detto Stefano, il pomeriggio ho detto guarda,
questa cosa funziona e io voglio farla.
Lui però era geloso e quindi ha detto no, facciamole in coppia.
Che cambia perché da sola non c'è sesso.
E' sesso è massimo di dei sex toys piuttosto che...
No, tra l'altro io non avevo fatto neanche un gran chevo,
solo bagnato una mangliettina bianca.
Avevi guardato altre ragazze per ispirarti e sapere come muoverti?
No, sono andata così.
Sì, così in freestyle.
Sono messa un po' a parlare con le persone
e non ho fatto neanche niente di così sessuale.
Le persone ti chiedono cosa fare, c'è come funziona?
Sì, effettivamente quel primo giorno
mi avevano pagato uno show privato da mezz'ora.
Ti pò le fan dove puoi fare delle altre cose oltre la subscrizione?
Esatto.
Che poi funziona molto diversamente rispetto alle fan
perché lì sei live.
Non sono esperto ne di uno ne dell'altro?
In webcam sei live, quindi è molto diverso.
Su alle fan puoi fare la live però è una cosa che
gestisce mintere il sito di webcam
funziona basicamente per la live,
cioè fai quello è l'attività principale.
Ok.
Più che postare live un feed dove posti
e le persone ti guardano anche mentre non sei online
mentre in un sito di webcam sei prevalentemente in live
sei tu lì presente durante quelle ore.
Su come for non usate mascherine?
No, non usiamo mascherine.
Non crede il covid?
No, nessuna mascherine.
Ecco, anche su quelle è stata una scelta molto personale
perché mi sono detta, nonostante comunque avessi
ancora quel filtro, quella vergogna,
cioè dire cosa faccio se magari mi sto
precludendo delle opportunità di lavoro in futuro
perché era un mondo ancora sostanzialmente sconosciuto
sotto tantissimi punti di vista,
era ancora il periodo in cui se arrivi famoso su Instagram
era come essere ricchi al Monopoly.
Quindi era proprio un mondo sconosciuto.
Però nonostante quello, mi sono voluta mettere alla prova,
detto no, se faccio una cosa,
cioè mi sarei vergognata di più se qualcuno mi avessi riconosciuto
dietro una mascherina che non facendolo e basta.
Quindi ho detto o lo faccio o non lo faccio.
Avevi già un nome lì o non si usa vero nome?
Eh allora il nostro primo account era Sex Dreams
che era molto, mi viene in inglese trivial banale,
però faccio cagare con i nicknames prima,
ho preso la prima cosa che mi veniva.
Poi Red Light è diventato famoso,
che era il nostro profilo di coppia.
E poi Danica nasce da un giorno,
chiedono a Stefano alla fine di uno show di coppia il mio nome,
e lui viene spontaneo Danica,
perché è una ragazza che lui aveva una ragazzina,
bambina insomma,
è una delle fidanzatine da giovani che aveva conosciuto,
si chiamava Danica, mi ha detto, ho pensato fosse...
Con la C, però?
Sì, con la C credo, non so per me.
Nel tuo caso con la K?
Nel mio caso con la K, mi ha detto, ho pensato fosse originale,
quindi ho detto Danica, mi è piaciuto.
E si è battezzata così?
Sì, poi ho cercato anche il significato,
significa stella del mattino, ho detto, mi piace.
Sono io.
Sono io, dai.
Il cognome invece l'ho scelto io negli ultimi anni,
perché quando ho deciso di creare la mia immagine digitale
e di dedicarmi,
c'è quando ho capito che era un lavoro
che poteva essere qualcosa di serio
su cui basare la mia vita, ecco.
Allora, comincerò a sola,
lui era geloso, del giorno dopo partiamo a farlo insieme.
Significa sesso?
Sì, in coppia per forza.
In coppia per forza.
Lo facevano intanto e io ero vatti primi?
No, c'erano tanti altri, però non si facevano notare.
Per carità, tanti relativamente al periodo
non erano tantissimi, in verità.
E diciamo che siamo stati la prima vera coppia materiale
a fare il boom sia in quel sito
e poi ci siamo portati anche da lì il pubblico SuperNab.
Perché avete successo?
Perché abbiamo un modo molto diverso di fare
webcam in coppia.
La maggior parte delle persone, per guadagnare qualcosa,
insomma, aspettano di ricevere delle richieste
sulla base di delle mance, delle tips.
Noi invece...
Cioè, se faccio una richiesta sto pagando?
Sì, esatto, pago prima e fai una richiesta.
Essendo appunto anche molto complicato in coppia,
magari stare lì per diverse ore
ed essere pronti sul momento,
capisci anche che comunque
stiamo pur sempre parlando di chimica,
di un atto erotico che non può essere fatto a comando.
Quindi non volevamo seguire queste regole.
Abbiamo cercato di farlo in una maniera più naturale possibile
e questo c'è stato dato anche la possibilità
da un contesto che era all'interno del sito
che ti premiava con una base di diversi punti giornalieri.
Le webcam che ricevevano più visite durante la giornata,
durante le 24 ore, ricevevano dei punti.
C'era un principio di gamification.
Esatto, esatto, gaming.
Che ti premiava poi a fine mese.
Quindi noi abbiamo sfruttato questo.
I soldi?
Sì.
Ok.
Ci si arrivava e a quel ranking lo convertivi in denaro.
Esatto, esatto.
Quindi abbiamo sfruttato quella logica
per non uccidere la chimica tra di noi
e per non farla diventare...
Quindi non aspettavi la richiesta quando ti prendeva andavi?
Esatto, andavamo.
E leggevate la chat mentre stavate facendo sesso?
Sì, intanto leggevi qualche messaggio.
Io iniziavo sempre da sola,
magari chiacchierando con i fans,
rispondevo un po' alle loro domande.
Magari mi facevo pagare per togliere la maglietta,
intrattenevo un pochino, poi entrava a lui e facevamo insieme,
seguivamo il nostro...
E lui è Steve nel mondo artistico, giusto?
Sì, Steve.
Che poi lui è semplicemente Stefano,
ma l'abbiamo trasformato in Steve più semplice.
Più semplice rispetto a Federica Danica.
Esatto.
E quindi diventate superpopolari
perché non seguite le regole,
ma fate andare la chimica, quindi era tutto estremamente vero.
E la gente si medesi, ma insomma è molto più presa mentalmente
rispetto a una cosa un po' più feica,
un po' più artefata, un po' più meccanica.
Esatto.
E quindi che succede?
Cioè, quanto si guadagna
quando comincia a dire vado alla grande?
Che cosa vuol dire tradotto in soldi?
In dollari, intanto?
In dollari.
Perché voi vi escludavate dal mercato Italia,
cercavate di mascherare l'IP sul mondo italiano?
Allora, noi abbiamo provato a bloccare l'Italia,
ma in me...
Cioè, per non farlo arrivare ai vostri genitori, immagino?
Sì, ma non ci siamo riusciti.
Dopo tre mesi,
nonostante l'Italia è bloccata,
sappiano tutti e tutto.
Quando lo vengono a sapere, che succede?
Eh, ovviamente, non è stata una bella notizia.
Direi che la famiglia di lui,
e suo padre aveva capito qualcosa successivamente,
però è stato sempre molto discreto.
Non si è mai permesso di dirci nulla
e ci ha lasciato prendere le nostre decisioni,
nonostante, ovviamente, come tutti i genitori,
non era la strada che immaginava per suo figlio.
Ok.
Eh, sua madre prensa bastanza ignora per un bel po' di tempo.
I miei genitori, invece,
vengono convocati in riunioni di famiglia,
da tutti i zi e...
a Baradam.
E...
Senza di te o con te?
Senza di me.
Perché io vado via da casa...
Prima del confronto con te vengono...
Sì, sì.
Io sono andata via di casa qualche mese prima,
e a vivere, insomma, con lui.
Senza a dirglielo?
Senza a dirgli...
C'è dopo una lite, dopo un castigo?
Per paura di un castigo?
A dirgli, riceve un castigo e hai detto,
mi do la fuga prima.
Esatto.
Perché sapevo che avrei dovuto tagliare tutto quanto
e non avevo voglia.
Perché in quel momento non li stava più simpatico,
Stefano, i tuoi...
No, no, no, no. Era una questione proprio mia.
Perché arrivavo sempre più tardi a casa
e mia madre, a quel punto, era arrabbiata,
sapevo che...
Arriva vi tardi quando facevi come for,
perché facevi tardi?
Sì, sì, sì, sì.
Perché vi prefissavate i bargetti, i giornalieri...
Allora noi abbiamo, obiettivamente,
abbiamo iniziato a maggio a fare le nostre prime webcam.
Poi ci siamo messi come un impendio durante l'estate.
Non lavoravate più a ristorante, solo poi lo facevamo.
No, abbiamo iniziato a fare quello.
Abbiamo lasciato il ristorante e poi ho anche deciso di lasciare
nuovamente gli studi.
E quindi abbiamo preso un loft dove lavorare,
ma lavoravamo con orari americani.
Quindi lavoravamo di notte, arrivo sempre più tardi a casa.
Mi madre un giorno, ovviamente, si è arrabbiata.
Cioè, si è arrivata quando lei si sta valsando?
Praticamente, sì.
Io sono arrivata e io ho detto prendiamo un caffè insieme
e lei è scoppiata, ovviamente, arrabbiatissima.
Mi ha detto, ne parliamo dopo e io ho preso tutto,
ho svuotato la mia stanzetta in due ore,
mi sono fatta venire a prendere da Stefano,
mi sono fatta portare nel loft.
E non vi siete più parlati?
E non ho trenuto i contatti con mio padre, per fortuna.
Che è stato quello più, come dire?
Diciamo che io ho un rapporto molto stretto con mia madre,
molto più stretto con mia madre,
però nel momento in cui c'è stato bisogno,
mia madre non è riuscita ad essere fredda,
cioè è molto motiva lei,
quindi è lei che si è arrabbiata con me,
mio padre invece ha fatto un po' le sue vece,
ha cercato lui di starmi vicino
in un momento in cui mia madre non ci riusciva
per cercare di capire cosa stava succedendo,
è tutto qua.
E per non perdere il contatto a un suo figlio.
Esatto, esatto, quindi sì, sono stati bravissimi.
Io le ammiro tantissimo per il loro modo di essersi scommessi con me,
perché capisco che comunque non è stato facile.
Mi rendo conto che sono stati vittime più loro
di una decisione che tra l'altro non è anche preso loro,
vittime ed è anche dei pregiudizi della società eccetera,
perché ti senti un po' un genitore fallito,
voi 10 anni fa immagina,
ero anche preoccupati per me,
perché era un mondo che non si conosceva,
aveva una paura che fosse entrata in un giro di prostituzione.
Non te l'hanno mai chiesto sera così?
Non direttamente,
non sono riusciti a comunicare
forse anche perché facevano proprio fatica a parlare di questa cosa,
e l'hanno scoperto malissimo, l'hanno scoperto,
cioè io sono andata via senza dirgli nulla,
cos'era esattamente cosa stava facendo.
Fuori casa vengono a sapere quella cosa lì,
quindi è stata una bella botta emotiva.
Esatto, è stata una botta molto grande,
e la cosa che però fa un attimo arrabbiare
è che la mia famiglia m'avrebbe dovuto chiamare anche me,
cioè il mio zile, tutti quanti, l'avrei preferito,
chiamassero anche la diretta interessata per spiegare le cose,
piuttosto che farvi vedere il video di tua figlia al padre eccetera,
però è andata così comunque, mi dispiace.
Hanno fatto vedere il video tuo padre?
Eh sì, mia madre non ce l'ha fatta,
mi ha detto che io non ci sono riuscita,
l'ha visto mio padre e giustamente l'hanno vissuta malissimo
da quel punto di vista,
perché la vedi proprio con affronto personale,
come un fallimento, eccetera, eccetera, eccetera.
E quindi Stefano da quel momento diventa il bad boy per loro?
Anche, anche.
Ogni tanto lo era già per loro,
perché mi faceva fartar di la sera,
perché sì, mia madre tendeva a giustificarmi a volte,
secondo me, un po' troppo su certe cose.
Mia figlia non farebbe mai una cosa del genere,
se lo fa vuol dire che qualcuno l'ha stato mangiando?
Esatto, e io da sempre ho cercato di dire a mia madre
che tutto quello che facevo anche distorto...
Era una tua decisione?
Era una mia decisione, però insomma,
tendeva a pensarla in questo modo,
quindi era ogni tanto già il bad boy da un pezzo.
Però comunque poi, per un anno non parlo con mia madre,
mio padre cerca di mantenere rapporti.
Vi vedete o sono al telefono?
No, mio padre è venuto anche fino a casa mia,
ma ho montato il condizionatore nel loft dove vivevo,
quindi, insomma, riuscito un po' a tenermi sotto controllo.
Mi ha portato delle cose che mia madre voleva buttare mie,
anche se poi, proprio quest'anno,
mia madre mi ha confessato che,
fino a un po' di tempo fa,
ha mantenuto la mia capatoio sempre lì.
Certo, la speranza che tu tornassi o che ritrovassi le tue cose
o che le potessi sentire il profumo di sua figlia,
la pesanza di sua figlia.
Esatto, era semplicemente quella ansia del nido vuoto.
Quindi da Campfort diventi popolare,
da lì vivo solo di questo,
facevo tardi perché mi prefissavo un budget giornaliero
da poter guadagnare perché dovevo campare con quei soldi,
avevo anche l'affitto di un loft.
Quante era il budget giornaliero?
Il budget giornaliero è circa 200 dollari al giorno.
Ok.
Su OnlyFans so che devi retrocedere una percentuale alla piattaforma,
giusto rispetto all'incomming economico.
Sì, noi, in quel caso...
Erano puliti a voi?
Erano puliti a noi perché lo pagavano una percentuale in anticipo
per dei coins,
perché erano dei coins che compravano gli utenti finali
all'interno del sito, quindi per noi erano netti teoricamente.
Netti escludendo le tasse italiane.
In quel periodo di Campfort hai venti, ventuno,
quando te ne vai di casa?
Ventun anni, ventun anni.
Tuo fratello ne ha undici?
Sì, ne ha undici.
Come vive la cosa?
Lui, secondo me, non si è tanto reso conto,
perché io chiesto ultimamente e mi ha detto che non è stato...
Adesso lui sa che la brofai?
Sì, sì, sì, sì.
Ma già da un pezzo lo sa, insomma.
Gli hai detto tu?
No, va bene, ha saputo anche lui
per via transverse, esatto.
Sì, sì, sì.
Ma con lui, appunto, come ti ho detto,
abbiamo sempre un rapporto molto comunicativo,
è giovane, quindi diciamo che è un altro...
A una mente moderna?
Esatto, una mente moderna.
E è cresciuto anche con me e Stefano,
che cercavamo in qualche modo di fargli vedere
l'altra faccia della medaglia.
Stefano è dolce con tuo fratello?
Sì, sì, sì, sì.
Allo mio rapporto?
Sì, sì, sì, ha un ottimo rapporto anche con lui.
Ha imparato tanto da lui.
Penso che quando Stefano dormiva nel mio letto...
A casa dei tuoi?
A casa dei miei.
Avevamo un letto a castello,
mio fratello dormiva sotto,
aveva ancora il biberon,
e Stefano io lo toglieva dal letto,
perché di solito cadeva il biberon,
e sporcava tutto quanto.
Quindi siamo proprio cresciuti insieme anche...
Certo.
Siamo tutti i fratelli praticamente.
Siamo acquisiti sia suo fratello,
che per me...
Si si avrà una parte che dall'altro, esatto.
Quindi cominci a raggiungere quel budget,
quindi diventò un lavoro,
cominci ad avere dei costi da una parte,
degli ingressi dall'altra.
Esatto.
Vi gestivate in modo indipendente?
Sì, assolutamente.
Ti faccio la domanda,
perché poi te la ripercuoto sul presente,
dove so che è ancora così,
e questo è figo, perché è il tuo sogno di diventare
business woman, no?
Di diventare, di fare impresa alla fine,
ci sei riuscita, di girare,
e lo stai raccontando.
Quindi dopo, un po' di tempo,
mollili e vai su Pornab.
Sì.
Fai le due cose insieme,
o molli uno e vai di là?
Allora, per un periodo,
Stefano decide di tornare a lavoro,
perché non eravamo ancora
sicuri di voler fare questo,
insomma, per tanti anni.
Quando mi torna a lavoro,
poi ho ripreso psicologia.
Quindi...
Niente, lui ricomincia a lavorare,
lavorano i beni culturali.
Io ricomincio a studiare.
Nel frattempo porta avanti la webcam
su Cam4,
e iniziamo però a fine di quell'anno.
Lui inizia a caricare i nostri video,
perché noi abbiamo iniziato a registrare
dei video interi da vendere a pacchetti
dentro in webcam.
Potevi vendere
su la base di tips,
degli oggetti,
magari, o semplicemente tips
tramite chat,
dei file.
Quindi tu reccavi tutto quello che andavi
in live in quel momento?
No, no, no.
Quello che era live restava live.
Noi facevamo una produzione
a tutti gli effetti.
Quindi avevi già cominciato a cimentarti
in produzione,
quindi fuori dalle live,
gira di cose.
Esatto.
Alla fine di quell'anno
iniziamo, Stefano,
un po' impazzisce perché
da sempre, da quando abbiamo iniziato
obiettivamente a fare webcam,
ci venivano rubate le registrazioni
webcam
e venivano condivise
in siti gratuiti come
Pornab, etc.
Yuporn, così.
E non guadagnavi niente?
Non guadagnavo niente,
perché non ho messo d'altra persona
e che non avevano diritti
di farlo, però a tutti gli effetti
lo facevano.
Ma su Pornab si guadagna
come su YouTube
con la pubblicità erogata
o c'è uno sistema diverso?
Sì, sì, sì, assolutamente.
È molto simile a YouTube,
molto simile.
E ci sono le subscription su Pornab?
C'erano, purtroppo hanno poi
avuto dei problemi,
hanno tolto il servizio
e quindi abbiamo spostato
anche noi tutto su AlliFans
per questo motivo anche.
Però c'è stato per tanto tempo
la vendita e il fan club
direttamente
nello stesso sito di Pornab.
Quindi differenziavi avevi contenuti gratis,
contenuti in vendita
e contenuti premium per i tuoi fans.
Tu hai detto io avevo una bella community
su Cam4
e da lì l'ho spostata su Pornab.
Come si faceva a fare community?
La gente si scrive,
c'era modi social?
No, allora obiettivamente
non era tangibile
nel senso che non potevo...
Io non avevo una...
Non sapevi a chi parlavi?
Non sapevo esattamente a chi parlavo,
però obiettivamente
dato che ci vedevano
tante persone durante il mese
e appunto vincevamo
questo contest gaming
per la popolarità a tutti gli effetti.
Una volta che ho iniziato
a caricare i miei video su Pornab,
tutta quella community
ha iniziato a lasciarmi commenti su Pornab
e me ne rendevo conto
perché mi dicevano
ti seguo da Cam4.
Tra l'altro Pornab
mi conosceva già
perché io da anni mandavo
le DMCA che sono i documenti
per cancellarmi video.
Fatti Stefano,
ti stavo raccontando
un giorno in pazzesce
e dice aspetta un attimo
che qua facciamo 2-3 milioni di views
con profili di altri
non ci guadagniamo niente,
devo continuare a mandare DMCA
ora li carico io i video.
Quindi fa un lavoro della Madonna
perché noi registravamo
anche i nostri video col vido.
All'inizio sapevamo
che ci saremmo esposti
ad un pubblico molto più grande.
L'unica vera barriera
che avevamo messo
tra noi e il pubblico
era semplicemente non dire
che fossimo italiani,
semplicemente per non esporre
ulteriormente genitori.
Quindi parlavate in inglese?
Sì, parlavamo in inglese soltanto.
Dicevo di essere una volta rumena,
una volta americana,
da tutte le parti del mondo
e non parlavo in italiano.
Tra l'altro, insomma,
i profetti maggiori mi venivano
anche da un pubblico americano,
quindi andava bene così.
Funzionava.
Funzionava benissimo così.
Quindi,
Stefano decide di editare video
togliendo il viso.
I primi 14 video
ha spostato, insomma,
l'inquadratura del video
già pronto
cercando di togliere il viso.
E abbiamo caricato
i primi 14 video
secondo un ornato.
Ma non togliva molto a pil del video
il fatto di non vedere il volto?
Non ci importava.
Obiettivamente,
volevamo fare una prova.
Ha funzionato tantissimo,
ugualmente,
perché comunque
c'era tutto il resto,
c'era la chimica,
c'era sempre
quella mood materiale,
la situazione materiale
che era completamente diversa
dalla produzione standard.
Quindi...
Ti faccio una domanda.
Allora,
io so che ci sono i Pornab Awards,
quindi fanno tendenzialmente
delle loro premiazioni.
E quando tu sei andata
a concorrere
la prima volta,
dove, se non sbaglio i vinto,
non lo ricordo,
no?
Sì, sì, sì, sì.
Eri abbastanza snobbata
da tutte le altre colleghe.
Dalla maggioranza
per quello che io ho percepito.
E lì mi sono fatto una domanda.
In America
funzionano ancora
le grandi produzioni,
ad esempio,
ora di convocazione,
grande set,
grande produzione,
in teso,
tutto quello che non è self-made,
content creator,
dove sono altri produttori
che ti convoccano,
che ti pagano
quello che tu stai facendo
e che poi lo distribuiscono
sulle vari piattaforme,
ovunque si può distribuire.
Mentre tu arrivavi da
faccia tutto da sola.
Facciamo tutto da soli,
perché anche
c'è stata molto una moda,
c'è tuttora una moda
di coppie di fatto
che girano insieme.
Quindi rende,
dove c'è la chimica,
rende ancora più
avvincente il contenuto.
Tu credi che
ti abbiano snobbato per questo?
Perché comunque
tu eri una di quelle
che andava contro il sistema?
Non lo so,
ti faccio una domanda stupida
perché non lo so,
non so niente del tuo mondo
o per un altro motivo?
Beh sì, penso che semplicemente
non sia stata vista come
parte della loro comunità.
Era un po' la diversa,
qualcosa di nuovo.
Perché lo facevano in pochi?
Sì, lo facevamo in pochi
e in qualche modo,
tra virgolette,
non so, credo che magari
forse guadagnavamo
anche un po' meglio
già di alcuni di loro.
Però loro non lo possono sapere questo?
Non ne ho idea.
Ma allora come si guadagnava
in quel momento su Pornab?
Tu facevi tutto per Pornab
nel senso non distribuivi
il contenuto al trove?
Sì sì sì,
ho sempre avuto
tante altre piattaforme
dove vendevo video,
ce n'è diverse,
ce n'è tantissime.
Però allora i contenuti gratis,
fruibili gratuitamente,
li ho distribuiti
prettamente su Pornab.
E guadagnavvi
con la pubblicità
e subscription,
con gli abbonamenti?
No, soltanto in tanto
con la pubblicità.
Quindi come uno youtuber
dice più video faccio,
più views faccio,
più pubblicità vanno a erogare
e più vado a guadagnare.
Esatto.
Ovviamente ci sono i sottoscritti
al canale,
ma erano sottoscritti
in non paganti,
semplicemente che seguono
il canale
e quindi guardano.
Come su YouTube, mi scrivo e non fago.
Esattamente, esattamente.
Quindi sì,
Pornab è prettamente
per i contenuti distribuiti gratuitamente,
però i video in vendita
ci sono tante piattaforme
che ho utilizzato da tanti anni,
agnuna alle loro logiche,
da sempre, insomma, le ho utilizzate.
E quando tu dici
avevamo un'intensità
più easy tanti anni fa,
adesso abbiamo dei ritmi
molto più chaotici e più alti,
perché più contenuti produci,
più soldi guadagni?
Beh, sì praticamente,
sì, però in generale
è un mondo
che si è continuato a devolvere,
nel senso che
quando noi siamo entrati
sul Model Payment Program di Pornab,
ancora non c'era la possibilità
di mettere video in vendita
e non c'era il FunClab,
che è una sorta di OliFans.
Me lo spieghi meglio,
perché io non lo so.
Quindi noi abbiamo detto
carico il video.
Carico il video.
Come carico su YouTube,
mettono pubblicità.
Il Model Payment Program
è semplicemente un programma
che ti permette da utente,
non estendo professionale,
a fare un profilo
e iniziare a caricare i tuoi contenuti,
semplicemente verificandoti,
dicendo questo,
sono io,
e questi video sono con la mia faccia,
quindi ne detengo tutti i diritti.
Ma di documenti vedono
che tutto corrisponde
da lì ti certificano.
Esatto, quindi da lì
inizi a caricare video
che sono fruibili
dal pubblico gratuitamente,
inizi a guadagnare
per la pubblicità
che loro mettono sui tuoi video.
Ovviamente il tuo rating
sale in base al tuo andamento
durante i mesi,
quindi più cariche,
quindi più popularità,
già i tuoi primi video,
più ne avranno i successivi,
più hai costanza
nel caricare esattamente come YouTube,
più vieni premiato
e più vieni pagato.
Questo per...
non ricordo esattamente quanto tempo,
però successivamente,
credo 2018,
loro iniziano a darti la possibilità
di vendere anche i video.
Quindi aumenta la mode di lavoro
perché magari facciamo lo stesso video
che dura un po' a più tempo,
lo tagliamo in due versioni,
una fruibile gratuitamente,
una invece in vendita,
e quindi, giustamente,
c'è un po' sproduzione maggiore,
aumenta il lavoro.
Successivamente aggiungono anche il fan club,
che è una sorta di Holyfans,
dove hai un feed,
dove le persone si scrivono mensilmente,
dove dai dei contenuti esclusivi,
quindi inizia a fare dei contenuti in più,
inizia a rispondere,
a dare la priorità ai fans
che ti pagano mensilmente.
Abbiamo iniziato a fare
dei contenuti esclusivi per il fan club,
altri in vendita gratis,
per altri video invece facevamo
non so, tre versioni,
abbiamo cercato di diversificare
e di dare appunto un motivo
per il quale pagano anche
una sottoscrizione.
Questo ha aumentato inevitabilmente
i guadagni
e era molto conveniente di già,
però comunque ha anche aumentato
la molle di lavoro,
soprattutto del post-produzione,
perché comunque, diciamola,
tutta non anche produrre per noi
non era così laborioso,
era anche fattibile,
non era per forza necessario
fare un video.
Voi girate, montate, distribuite,
fate l'amministrazione,
fate tutto da soli,
solo voi due?
Sì.
Voi siete social 50% nel business?
Sì, sì, sì, sì, sì.
Ok.
Va beh, per carità.
Adesso abbiamo cambiato un po' di robe
per quanto riguarda le compagnie,
però facciamo tutto 50-50.
Su only fans,
nel stesso vedo tante persone
magari carevano dalla televisione
da mondi più canonici,
e il fatto di essere su only fans
è per dire, vedo quella cosa in più.
Quindi una persona magari è portata,
perché dice, quello che vedo lì
di quella persona non lo vedrò al trove.
Nel tuo caso,
se vado su pornavo,
altro vedo già molto di te.
È vero.
La domanda è,
che convenienza ho
io di andarti a vedere su only fans?
C'è qualcosa che non vedo
da altre parti?
C'è perché spendere dei soldi su only fans
e non andare a fruire di Danica Mori al trove?
Te lo chiedo veramente da neofita.
Sì, sì, sì, sì.
Allora, assolutamente,
chi ha iniziato a fare
il mio lavoro prima di only fans
ha imparato a differenziare i contenuti.
Quindi sicuramente,
ora ti dico,
noi per dieci anni abbiamo fatto contenuti
soltanto in coppia,
quindi non avevamo
tantissima differenziazione
anche in riguardo a elementi nuovi.
Però negli ultimi anni
abbiamo iniziato anche a fare
delle collaborazioni
e anche la questione collaborazioni,
quindi coppia aperta,
quindi anche sesso con altre persone
è stata una questione che è venuta
sempre con il nostro flow.
Non l'abbiamo fatto per soldi,
però poi ci abbiamo anche guadagnato, ovviamente,
perché abbiamo incontrato inevitabilmente
anche persone che fanno il nostro stesso lavoro,
quindi poi unisci l'utile al dire il tevole.
Quando fai una collaborazione
funziona come il YouTuber
che chi è proprietario del canale guadagna,
gli altri che sono nel tuo video non guadagnano,
perché sono tuoi ospiti, giusto?
Sì, sì, sì, esatto.
Però in genere ci si condivide
i file, quindi ognuno vende il proprio,
ci si mette d'accordo,
magari si rilascia una parte gratuita
per chi paga la sottoscrizione,
una parte in vendita.
Ma solo con coppio anche con singoli l'ho fatto?
Anche con singoli l'abbiamo fatto.
Avete mai svezzato,
sia un singolo o singola, una coppia svezzato,
vuol dire che non avevano mai fatto niente di filmato,
ma solo cose private,
e l'hanno fatto per la prima volta con voi?
Sì, sì, sì, sì,
ci sono state delle ragazze che abbiamo svezzato.
Ok.
Assolutamente.
E hanno continuato poi?
Qualcuno assì,
e altre l'ho perso un po' di vista,
però alcuni sì.
Però sempre consensienti quando giravate?
Sì, sì, assolutamente, assolutamente,
su quello non c'è ombra di dubbio.
Mi hai spiegato un po' il modello di business,
perché poi ci sono tantissime persone
che guardano il podcast che lo ascoltano,
che lo fanno anche da un punto di vista di business,
quindi da capire i mercati.
La domanda tua era proprio appunto
cosa vedo di diverso rispetto a Pernab?
Sì.
O perché uno dovrebbe spendere dei soldi
con le fan, sei detto, alcuni differenziano?
Sì, no.
In generale le collaborazioni,
noi non le condividiamo a parte un paio,
non le condividiamo gratuitamente,
quindi sono solo disponibili nel fan club.
E per il resto comunque hai un contatto diretto,
la chat,
delle live che ormai faccio soltanto
all'interno del mio fan club,
e tanti altri contenuti in più,
magari dei...
Fan club dentro le fan?
O le fan, sì.
Quindi piccoli video giornalieri, foto...
Hai cominciato a differenziare veramente.
Sì, sì, sì, semplicemente
è aumentata la produzione,
faccio più cose che magari prima anche facevo
perché c'era Snapchat prima di alli fans,
quindi facevo delle piccole storie più sexy,
anche non censurate la differenza di Instagram,
le facevo su Snapchat,
adesso magari le faccio su alli fans.
Quindi per me era già insomma una cosa
che non era tanto nuova.
Però sì, le persone magari che mi guardano su Pernab
pensano che sia già tutto lì,
invece c'è molto di più.
Ok.
Ti volevo chiedere, rispetto a Mia Khalifa,
che comunque anche lei è un personaggio
che è stata molto, molto popolare
e ne parla il passato,
perché ha deciso di voler ritirare tutto il suo materiale,
di denunciare tutti coloro che ne facevano ancora uso,
e volevo capire il tuo punto di vista rispetto a questa cosa.
Allora, ti dico,
bisogna stare in questo ambito
molto attenti ai contratti che si firmano.
Obiettivamente sono sicura
che le persone che hanno utilizzato il suo materiale
avevano legalmente il diritto di farlo,
perché se non stai attenta a leggere i contratti
rischi di dare i diritti della tua immagine
in tutto e per tutto gratuitamente, praticamente.
Anche a me è successo di trovare dei contratti
in collaborando con alcune case produttrici,
nonostante me lo avessero chiesto di produrre da casa,
e un po' ambigui,
che ho fatto assolutamente cambiare.
Io credo che da un lato,
ovviamente c'è la mal fatta
delle case produttrici che approfittano.
E poi l'ingenuità di una ragazza
che non conosce il percorso.
E poi l'ingenuità,
ma anche secondo me anche un po' di negligenza,
perché sono convinta che chi vada
nelle produzioni anche ha un po' paura,
magari di far valere la sua parola,
e quindi è firma e basta,
senza quasi neanche leggere
cosa che devi imparare a non fare.
Ti avrei voluto chiedere
se ti era successo qualcosa su un set che mi potevi raccontare,
ma la fine di set è lì fei tu e quindi non c'è di te, certo?
Quindi non è niente a raccontare.
Non so, magari ha i Pornabba Awards,
cioè in un momento in cui c'erano le colleghe,
vi sono una roba fuori di testa.
Oddio.
Sì, ok, allora.
Sui Pornabba Awards,
effettivamente,
se è andata a vedere la registrazione
dei primi Pornabba Awards,
io vincò Top Panel Performer con Steve,
saliamo sul palco,
timidissimi,
che diciamo al stento,
grazie l'inglese,
scusate che non parlo bene l'inglese,
grazie mille,
andiamo via, sembriamo due scemi.
Il secondo anno, invece,
che avevamo anche,
vediamo da qualche mese una relazione
con una coppia di ragazzi
che hanno avuto praticamente
il nostro stesso percorso,
siamo arrivati sparati,
le persone pensavano che mi fossi preparata
addirittura il discorso prima,
sono salita tutta entusiasta sul palco,
una cosa che mi ha fatto tanto piacere,
che però all'inizio un po'
non ero felicissima,
che io puntavo tanto a vincere
il Pornabba Awards
per la Top Coppia Materiale,
perché la sentivo come mia,
che poi hanno vinto
degli altri ragazzi che conosciuto,
sono fantastici, li amo, tra l'altro,
sono felice per loro,
però io puntavo quella vittoria,
invece, poi mi sono trovata a vincere
due anni Top Squirting Performer,
che effettivamente, vi devo dire,
mi ha portato a una Maria di Memes,
dove muoio da ridere ogni giorno,
che continuano a fare su di meglio,
italiani continuano a taggarmi,
quando vi si rompe rubinetto,
quando scoppio un incendio,
arrivano i pompieri,
quando si,
quando non bisogna di pioggere,
o bevare, quindi è una cosa che
è molto divertente, però mi fa
anche tanto sorridere,
perché molto connessa,
io vengo vista anche da un certo punto di vista,
molto connessa a una questione femminista
di Sex Positive,
poi non tweet, dico anche che
non mi piace la parola femminismo,
perché sembra dimenticare effettivamente
quella equità che ci dovrebbe essere
tra i due sessi,
come se ci riferissimo di più alle donne,
invece quello che proprio non vogliamo,
vogliamo un'equità.
Vengo riconosciuta un po' come
femminista Sex Positive,
quindi anche il fatto di essere vincitrice
in modo diciamo più eclatante
di dimostrare,
dimostrare l'amplesso femminile,
mi dà anche un attimo di orgoglio
adesso, quindi sono molto felice di questa cosa.
La migliore porno star
nel mondo per te chi è?
Non guardo porno. Ah no?
Guarda i miei.
Ti riguardi? Sì, sì, sì,
è proprio la cosa che mi è eccita,
è la cosa che mi ha fatto continuare in questa roba.
Instagram,
a cosa ti serve?
Anzi, la domanda te l'allargo.
A cosa ti serve Instagram, a cosa ti serve
venire a fare un'intervista one more time,
a cosa ti serve andare a Di Jackie a Mitaglia,
c'è tutto quel mondo al di fuori del tuo.
Lo fai perché vorresti che ti desse
qualcos'altro, amplifica
il tuo personal branding
per poi andare a fruire di quello che è il tuo mondo.
Sono curioso di saperlo.
Allora, anzi tutto,
io sono stata felice di fare delle interviste
e ho rimandato tra l'altro nella prima
che io feci a Radio DJ
e me l'aveva una proposta tre anni prima
quando ancora avevo fatto i primi
20 milioni di visite su Pornab.
Ho deciso, infatti,
in quel momento, infatti eravamo rimasti
al fatto che sti venia iniziato a caricare
i primi 14 video senza faccia.
Poi decidiamo, dopo un mese,
primi 16 milioni di visite in due settimane.
Di andare allo scoperto.
Di andare allo scoperto e mi dato,
eh tanto, siamo uno dei sti cazzi.
Esatto.
Abbiamo iniziato a caricare
e in quel momento mi rendo conto
che è una cosa davvero grande.
Abbiamo iniziato a guadagnare
poi già nei primi mesi
circa 20 volte quello che guadagnavamo
10, 20 volte quello che guadagnavamo
in webcam, quindi avevo detto un attimino
possiamo veramente costruirci un futuro
e farci delle basi in questo caso.
Quindi avevo iniziato a...
Io prima non avevo social media, niente.
Era una persona anche molto privata
e ci tenevo tantissimo
a non far sapere tanto di me
neanche nel piccolo, no?
Non avevo neanche Facebook.
C'era una mia amica che doveva spiegarmi
come funzionava Facebook e adesso c'è anche Reddit
che i personi italiani non sanno così.
Molti degli italiani.
Tra l'altro superfigura.
Esatto, esatto.
E si impara tantissimo.
E per persone che leggono Reddit.
Quindi inizio di in quel momento
a capire che questa cosa veramente
è il modo digitale a tanto da offrirmi
e inizio a pensare alla mia immagine digitale
di quaspetta.
Io non faccio la mia prima intervista adesso
perché è troppo presto.
Devo essere pronta, so che sarà un boom
quando dirò di essere italiana
comunque perché lo nascondo da sempre
perché comunque siamo la coppia più vista
dei Pornab prima di Canforpo di Pornab.
Quindi aspetto.
E quindi arrivo a Radio DJ
dopo tre anni con 680 milioni di visite
circa.
Pornab, sì.
E poi vabbè tanti altri in altri siti.
E quindi lì avevo già preparato
un attimino Instagram, Twitter,
tutto il resto.
Che da un lato per rispondere alla tua domanda
senza dubbio
sono tornaconto per il mio branding personale
ma dall'altro lato sicuramente
mi offrono delle altre opportunità.
E però da un punto di vista personale
mi danno proprio la possibilità finalmente
di esprimermi
e di dire cosa penso
che io sia prodata a questo mondo
perché nonostante
la vergogna comunque non abbia
percepito più di tanto lo stigma
sia perché ho vissuto questa cosa in coppia
quindi abbiamo la nostra bolla d'amore
e non ci fregava niente di cosa pensessero
gli altri però dall'altro lato comunque
mi dispiaceva
la visione che potesse avere la mia famiglia
solo di me o in generale
quello che le persone in generale potessero pensare
perché si tendeva se
tutt'ora si hanno tantissimi misterioti
sulla pornostare, sul porno
e sulla sessualità in generale
perché non se ne parla abbastanza
e da un mio punto di vista personale
credevo di non fare del male a nessuno
anzi al contrario
mi reputo una persona con tanti valori
di essere autentica
e quindi dicevo chi vuole guardare i miei video
li va a guardare
una fantasia può anche semplicemente
restare una fantasia legata a quel momento
fa parte di un ambito che va
interpretato, che va capito
niente di male a nessuno
e volevo comunicare questa cosa
volevo dire io sono una persona di valore
io ho dei valori, non vado in giro
per strada a provarci col fidanzato di un'altra
non sono una persona
che tradice il proprio compagno
mentre magari è molto più facile
per chi magari anche non fa questo lavoro
e avere una comunicazione più chiusa
che poi paradossalmente ti fa fare
gli errori al contrario
c'è questa ipocrisia
quindi volevo proprio comunicare
sentivo l'esigenza di comunicare
questa cosa, di dire al mondo
cavolo non stiamo lì a mettere
delle etichette, non mi sono mai fermata
le etichette, altrimenti non sarai mai stato una pornostar
e tra l'altro ho notato
che da quando ho fatto le mie prime interviste
anche mia madre, i miei genitori
la mia famiglia, hanno iniziato
da vedere questo mondo perché
non riuscendo ad affrontare
bene il discorso nonostante
già ci parlassimo da sempre
perché non ci siamo parlati solo per un anno
e ha immediato
anche nella comunicazione
con loro e anche
vedendo anche come reagisse la comunità
rispetto al mio modo di esprimermi
al mio modo di pensare
ha aiutato loro a riapropriarsi
di una certa
accettazione nei confronti del mio lavoro
di me come persona
e del mio modo di apparire
anche agli altri, senza dubbio
Dandogli molto più dignità
esatto, dando dignità
a loro come per famiglia
perché risulti genitori che ha sbagliato
Sì, loro erano anche in balia
più che dei pregiudici, dei giudizi
proprio degli altri, quindi oggi invece è tutto
più chiaro e tutto più normale
vi siete riavicinati
tu sei felice, mi sembri molto felice
nell'amore, nel lavoro
mi sembra una persona molto centrata, molto ben bilanciata
e quindi forse
il rapporto più maturo che avete mai avuto
fino ad oggi
tu hai raggiunto un sogno
un sogno, voleva dire, ti vedevi in carriera
e hai trovato
la verticalità, hai trovato il mondo
che ti ha dato questa possibilità
ci sono altre cose che vorresti raggiungere
forse nel primo, ma dimmi ne una
allora io ti dico
io oggi ho realizzato
tutto ciò che sognavo a sei anni
quindi oggi ho iniziato a costruire
i miei sogni per i prossimi vent'anni
e finalmente
ho avuto le esperienze giuste
i vari momenti giusti
in cui prima ho costruito quello che ho oggi
poi ho iniziato a viaggiare
a godermi negli ultimi 4-5 anni
un po' ai soldi che mi ero fatta
e a realizzare alcuni sogni
risparmi? Sì, tantissimo
spendo un decimo
di quello che guadagno
e sono un'imprenditrice
mi considero un'imprenditrice
perché uso i miei soldi per fare altri soldi
e nel momento in cui magari
ho detto i miei fan mi vedranno anche vecchia
e ho detto a Stefano che potrò morire
dopo avergli fatto un affellazzo
senza denti
quindi magari mi vedranno anche vecchia
però se lo starò facendo
sarà perché veramente ci ho voglia di farlo
e non perché deve essere
assolutamente quello di cui bisogno per vivere
quindi mi sto creando
so diversificando, mi sto creando
altre opportunità, poi fortunatamente
ho tanti interessi
quindi sto già pensando in altre cose
ho dei progetti purtroppo che non posso raccontarti oggi
di cui molto volentieri
nei prossimi anni, anche l'anno prossimo
e vi potrò parlare
Per esempio questo mondo
delle interviste, dello spettacolo
se tu vuoi, ambiscia
qualcosa in quel mondo?
una serie, un tuo programma
c'è qualcosa che ti piace?
Allora assolutamente
sì, mi piacerebbe fare una serie
perché mi piacerebbe fare un libro
però non voglio fare
assolutamente una esaltazione
di danni camori
o smenarla tre ore con chi sono io
però voglio che sia qualcosa
di utile
perché mi rendo conto
che manca tanta comunicazione
sotto tantissimi punti di vista
legati alla relazione di coppia
alla sessualità etc
quindi vorrei veramente essere
d'aiuto e di spunto
hai detto tante cose importanti
accettarsi
tu sei molto orgogliosa di te
hai creato più dialogo adesso che un tempo
quando ti tenevi tutto per te
quindi secondo me hai mostrato
la donna che sei, infatti qualche minuto fa
una bellissima chiusa
dove tu dici ok io faccio quel lavoro
faccio quella vita, ma io poi sono anche
un essen umano, io ho anche i miei valori
e voglio che si evincano
perché forse attraverso quella carriera
si evince tutta un'altra parte
che è pro business, divertimento
cioè è una parte della mia vita
ma non è Federica, in quel caso devo dire Federica
al 100% come è molto bello
tu dai, molti viviamo
nel pervenismo, nell'ipocrisia
che tu hai citato due volte sono molto
in accordo con questo, quindi spero che
sproni veramente, non solo la quota rosa
la donna, ma in generale l'essen umano
ad ascoltare le sue pulsioni
accettarle a non giudicarsi e cercare
però come hai fatto tu, tu hai detto io posso
fare l'amore con il mio uomo
e altre persone che lo scegliamo insieme
anziché tradire, anziché fare cose losche
sporche, vivere
come una mitomane piena di mensogni
e lo trovo molto più onesto, lo trovo molto
figo, lo trovo molto vero
assolutamente, per me questo è un mantra assolutamente
poi un'altra persona adesso che mi ha fatto
venire in mente che mi porta
dove sono oggi
è stata la mia insegnante di scienze
sociali alle superiori
che mi è tra l'altro stata anche molto vicina
adesso a me non c'è più
e mi è stata molto vicina anche quando è morto
Manuel, però lei ha insegnato le scienze
sociali in generale proprio come vita
perché poi le scienze sociali sono vita
etologia, tutte queste cose ce le troviamo
intorno, quindi quando impari
a leggerle intorno a te in un altro modo
di studiare, però lei ha insegnato
una cosa che è il mio mantra da sempre
ed è anche adesso un po' al mio tatuaggio
poi racchiude tutto quanto
fare del problema una risorsa
quindi per me la sessualità, io la viverevo
come un problema, come qualcosa da nascondere
qualcosa di cui colpevolezzarmi
e ne ho fatto una risorsa che è stata quella
mia rinascita e della stessa cosa
il modo in cui
si vivono in questa ipocrisia
se noi invece cerchiamo
di andare a fondo a quello che ci porta
a mentire o a non essere veramente
chi siamo, al contrario ne esce
fuori una storia d'amore stupenda che dura
14 anni, ne esce fuori
una comunicazione dove ognuno si prende
le proprie responsabilità anche quando si sbaglia
perché si sbaglia, ne esce fuori
tutto ciò che c'è di stupendo
della vita, quindi sì, volevo ricordarla
questa persona perché volevo
dire questa cosa come si chiamava
Francesca Iozia
è bravissima, verissima
cioè mi emoziono quando penso a lei
Prima dell'ultima domanda te ne faccio un'altra
visto che a me da 14 anni
mi viene spontaneo chiederti
cosa pensi del matrimonio?
Allora, io Stefano
già ha 18 anni quando l'ho incontrato
ci fecimo una promessa
che era quella di sceglierci ogni giorno
sempre sull'impronta della libertà
io non volevo spusarmi
perché ho detto
non voglio un contratto
che ci leghi da quel punto di vista
meramente fisico
un contratto burocratico
voglio che la persona che mi stia accanto
sia felice con me
nel momento in cui non è felice che vada via
magari piangerò
mi dispererò e dovrò
lavorarci sopra per accettarlo
però preferisco stare sola
o non stare con una persona che invece
non riesco a fare felice
quindi partendo anche da questo presupposto
anche l'impegno giornaliero
non nel cercare di essere abbastanza per l'altro
nel cercare di
rendere la vita dell'altro piacevole
nello scommettersi ogni giorno
nonostante poi subentra l'abitudine
su tante cose
alcune cose scontate
ovviamente ci sono già dopo pochi anni
però la nostra, cioè proprio nasce
da questa filosofia di vita
essere libero di scegliere
essere libero di esserci o non esserci
senza avere determinati compromessi
ultima domanda
un po' meno eppi
ma per capire
hai paura della morte?
no, no
non ho mai avuto paura della morte
mi sono sempre vista
ho sempre voluto vivere al massimo
sin da bambina però ho sempre pensato
che se un giorno avessi perso tutto
e forse questo che le mi dà la forza
anche di andare continuamente avanti
di fronte a certe difficoltà
perché ne ho avute anch'io
tutti quanti
mi sono immaginata che se un giorno perdessi tutto
e fossi crochet, fossi dormiti sotto un ponte
troverei la forza di ricominciare
perché finché c'è vita c'è speranza
finché hai un corpo qua
in questa terza dimensione
ci avrai un modo da cui ripartire
qualcosa da cui ripartire
e nell'ultimo anno soprattutto
per tanto tempo mi sono considerata agnostica
avevo appunto perso
quella connessione divina
che avevo tanto da bambina
anche per via della mia famiglia
adesso lo ritrovate però in forma diversa
non la chiamo Dio, lo chiamo energia
e mi rifaccio un po' di più a Nicola Tesla
che diceva si iniziassimo a vedere il mondo
in termini di magnetismo, vibrazioni ed energia
inizieremo a capire tante più cose
quindi mi sono avvicinata alla meditazione
mi sono avvicinata ad una parte
molto profonda di me stessa e spirituale
che mi slega un po'
dal mio essere
Danica Mori Federica d'Amore
ed essere semplicemente un corpo
io non sono soltanto un corpo
e sento che siamo
siamo uno e siamo un po' etere
quindi mi sento uno spirito
so di essere uno spirito
e so che questo comprende
qualcosa che al di fuori dalla mia identità
come Federica d'Amore
quindi non ho paura della morte
ho voglia di vivere però, tanta voglia di vivere
grazie di cuore, è stato bellissimo
grazie
one more time podcast
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ad un esperimento che ha dell'incredibile
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Oggi avremo il piacere di fare un viaggio con Federica D’Amore, una ragazza siciliana che è dovuta diventare Danika Mori per poter vivere la sua libertà. Le sue pulsioni l’hanno portata a realizzare il sogno di sempre, diventare una donna d’affari.
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