Daily Five: Che succede in Spagna. Ora Israele è meno democratica. Missili su Odessa. Perché Catania è senza luce?

CNC Media CNC Media 7/24/23 - Episode Page - 17m - PDF Transcript

L'ondata nera che avrebbe dovuto travolgere la Spagna e far tremare l'Europa alla fine

non c'è stata, anzi, ieri in Spagna a paese governato dal 2019 e dal centro sinistra si

sono tenute, lo sapete, le elezioni politiche anticipate per la composizione del nuovo Parlamento

e la scelta del nuovo Governo. Sondaggi e osservatori prospettavano fino a due giorni

fa un crollo del partito socialista guidato dal premio ruscente Pedro Sánchez, una vittoria

schiacciante del partito popolare di centrodestra e un'avanzata significativa del partito di

estrematestra Vox, quello sostenuto, lo sapete, da Giorgia Meloni, risultato a urne chiuse

e spoglio terminato il partito socialista, quello che doveva essere il grande sconfitto

attenuto alla Grande, incassando quasi il 32% dei consensi, il partito popolare che doveva

essere il grande vincitore e si è risultato il primo partito ma di appena una manciata

di voti avendo ottenuto il 33% e Vox, che con la sua ricetta politica contro i diritti

LGBT, contro le donne, contro l'aborto, contro gli immigrati, contro la lotta a cambiamento

climatico e contro l'Unione Europea doveva essere la grande sorpresa di questo turno

elettorale, il grande exploit ha addirittura perso consenso, fermandosi al 12,4% appena

e crollando in Parlamento da 52 a 33 seggi, un risultato praticamente identico a quello

ottenuto dall'aneonata coalizione di sinistra, Sumar, in cui è confluita Podemos e che

è incassato anche lei il 12,3%. Bene, visti ora i numeri, la domanda naturalmente

è, va beva, allora chi ha vinto in Spagna adesso chi governerà? In realtà una risposta

al momento ancora non c'è, per governare è necessario in Spagna infatti che si formi

in Parlamento una maggioranza di almeno 176 seggi, però nessuno ha oggi a quei numeri,

nemmeno i primi due partiti, partiti che sono arrivati ai primi due posti e nemmeno se questi

primi due partiti si unissero con i loro rispettivi alleati naturali. Faccio qualche esempio,

un'alleanza di sinistra fra il Partito Socialista e Sumar arriverebbe a 153 seggi, un'alleanza

invece di destra fra il Partito Popolare e Vox, alleanza che tra l'altro in molti

negli stessi due partiti osteggiano, invece si arriverebbe ad appena 169 seggi, insomma

in entrambi casi, sia che si formi una coalizione di centrosinistra che di centrodestra, nessuna

delle due arriverebbe a 176 seggi. Quindi come se ne esce? Beh, per ora banalmente non

se ne esce, tuttavia per quanto possa sembrare paradossale visto che è arrivato secondo e

proprio l'eventuale centrosinistra di Sanchez, i cui numeri sono inferiori a quelli di un

eventuale centrodestra, ad avere più probabilità rispetto appunto al centrodestra di andare

al governo. E questo perché? Perché anche se al centrodestra mancano appena sette seggi

per ottenere una maggioranza assoluta, nessun altro partito tra i piccoli che non abbiamo

citato ma ci sono, entrerebbe mai in una maggioranza in cui è presente Vox, cioè mancano

al centrodestra sette seggi e con non c'è nessun altro partito in Parlamento che potrebbe

dargli questi seggi. Mentre ci sono delle possibilità che alcuni di questi piccoli partiti possano

invece accettare di entrare nel centrosinistra, uno di questi è il partito indipendentista

catalano, degli indipendentisti catalani si farò molto, forse lo ricorderete nel 2017,

quando a seguito di un referendum alla Catalogna proclamo l'indipendenza dalla Spagna, seguirono

lo sapete scontri, arresti, la fuga del leader di quel tentativo indipendentista. Bene oggi

questo partito che ha ottenuto solo sette seggi risultando insieme a Vox l'altro grande

sconfitto, non chiude del tutto la porta in faccia a Sanchez, però chiarisce tape che non

concederà il proprio sostegno gratis. Anzi il partito ha già elencato le proprie condizioni

e queste sono autodeterminazione della Catalogna e amministia per i separatisti accusati e latitanti

del referendum 2017. Il premier uscente Sanchez pur di andare al governo potrebbe accettare

queste condizioni, in realtà è molto difficile questo perché Sanchez sa già che l'estrema

destra non spera che questo, per poter ripartire all'attacco e accusare il partito socialista

di sbendere l'unità della patria pur di rimanere al governo. Insomma alla fine della fiera resta

tutto in stallo, vedremo come andranno le cose nelle prossime ore, le trattative sono in corso,

però ora diciamo volendo riassumere gli scenari più probabili sono i seguenti. Scenario

1 si forma un governo Sanchez sostenuto anche dai separatisti. Scenario numero 2 un governo

in stile draghi magari sostenuto sia dal centro sinistra che dal centro destra tagliando fuori

diciamo gli estremisti, potesi che va detto è molto improbabile per quanto ci siano nei

due principali partiti di centro destra e di centro sinistra correnti di pensiero che potrebbero

accettare un simile compromesso tra destra e sinistra. Hipotesi numero 3 un governo di centro

destra che però diciamo ce lo non si capisceзce con quali numeri dovrebbe formarsi. Hipotesi numero 4

in realtà tra le più probabili un ritorno anticipato al voto. Comunque andrà in mezzo,

comunque sia a tanta confusione, una certezza in conclusione c'è l'estrema destra aperzo e l'Europa

soprattutto quella moderata che si appresta alla campagna elettorale per le prossime elezioni europee di

giugno può tirare un sospiro di sollievo almeno per ora. Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five,

il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità e conoscere il mondo che ci circonda una notizia la

volta. Oggi è lunedì 24 luglio e in questi mesi ne abbiamo parlato spesso anche qui su Daily Five.

Israele è stata attraversata da fortissime tensioni per via di una contestata riforma della

giustizia voluta dal premier di destra Benjamin Netaniao che di fatto, indebolendo i poteri della

Corte Suprema, accentra ancora di più il potere nelle mani del governo. Contro questa riforma vista

come una vera e propria minaccia alla democrazia, in questi mesi ci sono state in tutto il Paese

continue proteste e manifestazioni tra le più partecipate della storia dello Stato Ebraico, ci sono

state addirittura defezioni e firme, raccolta di firme addirittura tra i militari, però Netaniao è andato

per la sua strada e poche ore fa dopo mesi e mesi di lotte sociali il Parlamento estraliano ha

approvato proprio quella parte così contestata dalla riforma della giustizia. La legge votata

oggi leggo dal post è quella che impedirà alla Corte di bloccare le decisioni del governo

sulla base del concetto legale di irragionevolezza, cioè la possibilità della Corte Suprema

israeliana di intervenire sui provvedimenti amministrativi approvati dal governo e abolirli

se li ritiene in qualche modo irragionevoli e uno strumento che negli ultimi anni la Corte

Suprema israeliana ha usato in più occasioni, per esempio impedendo a Netaniao di assegnare il

Ministero dell'Economia a un suo alleato che era stato condannato per fraude fiscale. Nel corso

della mattinata si sono tenuti e gli ultimi tentativi per trovare un compromesso in Parlamento,

perfino alcuni membri del governo di Netaniao, come il Ministro della Difesa e il Ministro

dell'Economia, hanno cercato di convincere il Capo del Governo a fare delle concessioni ad

ammorbidire la sua posizione, però niente, anche queste trattative sono fallite. Con questa

riforma che non solo priva la Corte Suprema del potere di intervenire sulleggi chiaramente

irragionevoli, ma sposta anche il potere di scelta dei giudici supremi in mano al potere

politico in Israel, insomma non ci sono di fatto più veri poteri capaci di bilanciare quelli del

governo e una svolta autoritaria senza precedenti, i cui effetti vedremo a breve, di certo ormai la

classica frase, Israel è l'unica democrazia presente in Medio Oriente, da oggi avrà un po'

meno senso. Restiamo sugli esteri, oggi giornata dedicata principalmente quasi esclusivamente

agli esteri, sul fronte della guerra continuano incestanti bombardamenti delle forze russe

sull'Ukraine, in particolare questa volta sulla città portuale di Odessa che è diventata praticamente

il principale bersaglio dei Missili Russi da quando la scorsa settimana si è interrotto per

volontà di Putin l'accordo fra Russia e Ukraine sul grano. Odessa è una delle principali città

Ukraine, si trova sul Marnero, da lì partivano i container pieni di gran parte del grano destinato

all'estero e siccome appunto la Russia è uscita da quell'accordo che permetteva al grano

Ucraino di attraversare il Marnero in colume, adesso Mosca si sente libera di bombardare città,

porto e granai. In uno di questi bombardamenti che hanno causato decine di feriti e alcuni morti è

stata colpita anche la cattedrale della trasfigurazione di Odessa, la chiesa ortodossa più importante

della città che in gran parte andata distrutta, così come sono stati gravemente danneggiati altri

venti edifici protetti dall'Unesco per il loro grande valore storico e culturale. Come fa notare

oggi su Repubblica Daniele Reineri, Odessa non è una città strategica ai fini della guerra,

non ha alcun valore militare ed è tra i luoghi più amati in Ucraina anche dai Russi. Il motivo di

questi bombardamenti non ha quindi nulla a che vedere con la liberazione del Donbass o con

tutte quelle giustificazioni usate da Mesi, da Putin e dai suoi tifosi, è solo distruzione fine

a se stessa, una distruzione che tra l'altro sta avendo particolarmente successo perché Odessa

è meno protetta di Kiev e i Missili che partono dal Mar Nero la raggiungono ovviamente troppo

velocemente perché la contra area Ucraina possa fermarli in volo prima che colpiscano. In pratica

su Odessa stiamo assistendo a quello che accadrebbe in tutta l'Ucraina, soprattutto su Kiev,

qualora i governi occidentali dovessero ascoltare le voci di chi dice smettiamo di fornire armamenti

all'Ucraina. L'attacco alla cattedrale ortodossa poi ha svelato tutta l'ipocrisia di Mosca che forse

rendendo si conto di aver esagerato, diciamo così, di aver colpito un luogo religioso caro agli

stessi russi che sono ortodossi ha iniziato a dire che quelli là non erano Missili russi, quelli

che hanno colpito la chiesa. Dimitri Peskov porta voce di Putin ha detto ad esempio che i russi

non colpiscono mai in Ucraina le infrastrutture sociali e tanto meno quelle religiose, quindi

evidentemente le migliaia di case, infrastrutture, chiese, esplose in questi mesi di guerra in

Ucraina sono ocrollate da sole per autoimplosione o bombardate dagli stessi Ucraini. Restate a

capire allora come mai i russi lancino e i loro Missili come mai piovano da giorni Missili russi

suodessa che è fatta solo di edifici culturali, sociali e religiosi. Nel frattempo due droni

Ucraini hanno raggiunto Mosca ma sono stati abbattuti prima che arrivasse l'assegno. Ecco,

in questo caso Mosca ha parlato di atto terroristico, quindi ricapitolando le migliaia di Missili

russi che da un anno e mezzo piovano sull'Ucraina causando morte e devastazione, si chiamano liberazione,

due droni Ucraini che arrivano su Mosca per inevitabilmente essere distrutti dalla contraria,

si chiamano terrorismo. Andiamo adesso in Grecia dove da giorni due delle più importanti e visitate

isole elenico vero rodi e corfu sono devastate da una serie di incendi vastissime fuori controllo

che stanno causando distruzione edesodi di massa. L'immagini che arrivano da rodi leggo dal

corriere sono surreali, mostrano un fiume di gente che cammina a passo lesto in strada,

bagagli in mano e bambini spalla alla ricerca di un posto sicuro. Le evacuazioni sull'isola

sono iniziate sabato notte nel più grande sforzo di questo tipo che la Grecia abbia mai visto.

I primi rapporti della polizia parlano di 19.000 persone tra vacanziei e residenti riusciti a

lasciare le aree minacciate accolti in palestre, scuole e centri congressi. 2.000 persone bloccate

sulle spiagge vicino a Chiotari e l'Ardos dove le fiamme restano fuori controllo sono state

evacuate e viamare con un'operazione che sabato notte coinvolto una ventina di embarcazioni.

A corfu scenario pressoché identico lì sono cominciate le evacuazioni precauzionali viamare

oltre 2.500 persone sono state portate in salvo dopo i nuovi incendi scoppiati sull'isola nella

notte. Al momento sarebbero stati evacuati 17 villaggi e la situazione a causa del caldo e

dei forti venti non sembra al momento poter migliorare. Sempre a causa del caldo e stavolta

torniamo in Italia la città di Catania stra attraversando da giorni una delle crisi più

assurde e difficili della sua storia recente. Dopo l'incendio lo ricorderete all'aeroporto di

Catania che di fatto lo ha reso inutilizzabile e per chi sa quanto ancora non sarà pienamente

operativo da 72 ore migliaia di abitazioni e famiglie catanesi sono senza energia elettrica e

senza acqua potabile. Blackout totale e potete immaginare cosa questo significa e soprattutto

per tanti anziani condannati a questo caldo infernale senza poter non dico utilizzare l'area

condizionata ma nemmeno un ventilatore o accendere il frigo per dell'acqua fresca. Siccome manca

poi la corrente elettrica ecco che manca pure l'acqua potabile e insomma il disagio è il più

totale. Quali sono le cause? Fino a ieri si riteneva che banalmente ci fosse stato un blackout da

sovraccarico cioè troppi condizionatori accesi per troppo tempo e alla fine il sistema è saltato

invece no. Come spiega il ministro per la protezione civile nello musumeci la causa è stata

individuata nei cavi elettrici interattiche proprio per il caldo eccessivo hanno smesso di

funzionare e siccome anche l'erogazione dell'acqua per funzionare ha bisogno di elettricità ecco

che contemporaneamente pure i rubinetti sono finiti a secco per risolvere la situazione e

nel distribuzione avrebbe già messo all'opera 570 tecnici mentre l'arrivo di decine di gruppi

elettrogeni dovrebbe momentaneamente provare a tamponare la crisi. Quanto ci vorrà però per

ritornare alla normalità non lo sappiamo di certo suona come una bella coincidenza che la città

che da anni e sul fondo di tutte le classifiche in fatto di efficienza e servizi sia anche proprio

quella in cui i cavi si scaldano un po' troppo però va bene. Chiudiamo con una buona notizia di

sport perché la nazionale italiana femminile di calcio questa mattina ai mondiali in corso in

australia e nuova zelanda ha sconfitto per uno a zero nella partita di esordio l'argentina. Il

gol della vittoria è arrivato a tre minuti dal novantesimo e porta alla firma di cristiana girelli

entrata in campo da appena quattro minuti ecco a girelli quattro minuti sono bastati cross a

centro aria dalla sinistra di boattin l'attaccante della juventus che salta più in alto di tutte colpo

di testa palle il rete e lagrime di gioia insomma non poteva esserci esordio migliore. La prossima

partita dell'italia è in programma per sabato mattina alle nove e trenta contro la svezia che è al

momento tra le favorite del campionato e con questo per oggi noi ci fermiamo qui io vi ringrazio vi

saluto e vi do appuntamento a domani sempre alle 17 con del i5. Del i5 è un podcast prodotto da

cnc media ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17 direzione creativa e post produzione like a

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In Spagna non ha vinto nessuno. Ma ha perso l’estrema destra. Chi governerà?

Israele, dopo mesi di tensioni il Parlamento ha votato la riforma della giustizia che trasforma lo Stato ebraico in una democrazia a metà.

La Russia bombarda Odessa. Ma dà la colpa agli ucraini.

La Grecia brucia.

Catania è senza luce e acqua. Ecco perché.

La nazionale azzura di calcio vince la prima partita dei mondiali in corso.

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