Daily Five: Berlusconi nella meccanica quantistica. Funerali di Stato e lutto nazionale. Cosa riceveranno i figli?

CNC Media CNC Media 6/13/23 - Episode Page - 23m - PDF Transcript

C'è un principio della meccanica quantistica, mi scuso, con gli esperti, e ma provo brutalmente

a semplificare, che stabilisce che è impossibile misurare contemporaneamente e con esattezza,

velocità e posizione di una particella subatomica, perché nel momento in cui la osserviamo per

misurarla, il semplice fatto di averla osservata modifica l'informazione.

In pratica, nel mondo quantistico, semplifico ancora di più, l'osservatore stesso modifica

la realtà che osserva, e con la figura di Silvio Berlusconi funziona un po' allo stesso

modo.

Il solo osservare la realtà che a Berlusconi ha fatto da contesto e che Berlusconi ha a

sua volta determinato, cambia nel momento stesso in cui viene osservata e cambia in

base a chi la osserva, e guardate in maniera radicale e totale, questo lo sappiamo da

tempo, abbiamo parlato anche ieri della polarizzazione dell'Italia, che è stata una delle principali

caratteristiche dell'era Berlusconiana, però ieri, soprattutto sui social, questa

polarizzazione, questo modo radicalmente diverso di vedere la realtà, ha assunto entità che

non si vedevano dai tempi d'oro del Berlusconismo stesso.

Io, ad esempio, scusate per il riferimento personale, ma credo possa essere utile ai

fini della comprensione, ho condiviso sui social, sui miei social, una riflessione molto

personale, nella quale, da una parte, non negavo di provare una certa emozione nel

sapere che una persona che aveva fatto da sfondo a tutta la mia vita e anche determinato,

in qualche modo, la mia vita fosse scomparza, ma allo stesso tempo non potevo tradire la

mia memoria e dimenticare tutto ciò che Berlusconi ha fatto e che io ho sempre contestato.

Era un post, diciamo, molto alla guzzanti che imita Walter Beltrogni, ovvero improntata

al manche, cioè dicevo Berlusconi è stato questo, ma non dimentichiamo che è stato

anche quest'altro.

Insomma, tra i tanti commenti che hanno condiviso la riflessione ce ne sono stati anche tantissimi

che l'hanno duramente criticata, come chiaramente è giusto che sia, però il fatto surreale

è che da una parte c'era chi lo contestava sostenendo che fosse stato poco delicato e

molto inopportuno nello scrivere un post contenente delle critiche a Berlusconi e chi

lo ha contestato dicendomi che sostanzialmente l'ho celebrato e loggiato e santificato.

Stesso post, stessa particella subatomica, osservatori diversi, realtà completamente

diverse.

Ora, ho usato il mio caso perché non volevo usare post e riflessioni di terzi, ma la

stessa dinamica si è vista per tutto il giorno di ieri per praticamente qualsiasi contenuto,

ma come è possibile tutto questo?

Beh, è possibile perché in fondo la società funziona un po' come il mondo quantistico,

non esiste una realtà oggettiva e ognuno la guarda e la modifica in base alla lente

con cui ha deciso di osservarla.

E però, a differenza del mondo quantistico, la società su questo fronte un po' può

migliorare.

Magari sforzandosi di indossare la lente almeno dell'onesta intellettuale e togliendo

quella dell'ipocrisia.

Parlare della morte di Silvio Berlusconi senza parlare della vita di Berlusconi, lo sapete,

è impossibile, ma parlare della vita di Berlusconi e quindi della sua vita da imprenditore

o da politico raccontandone le luci e omettendo quelle ombre che magari sono state fondamentali

proprio per accendere quelle luci non è rispetto e ipocrisia.

Dire che Berlusconi ha realizzato un impero edilizio omettendo le ombre sui fondi che

hanno permesso quella prima grande impresa non è rispetto e ipocrisia.

Dire che Berlusconi è stato un grande editore omettendo che l'acquisizione della Mondadori

è stata anche il frutto della corruzione di giudici, corruzione per la quale il suo

avvocato e braccio sinistro Cesare Previti è stato condannato in via definitiva, non

è rispetto e ipocrisia.

Dire che Berlusconi è sempre stato assolto omettendo che però gran parte dei suoi fedelissimi

della sua strettissima cerchia, dal fratello, all'avvocato, al faccendiere, al cofondatore

di forse tagli etc sono tutti invece stati condannati per corruzione, mafia e un'altra

basta gamma di reati per cui i reati c'erano, i giudici non si sono inventati nulla solo

che questi reati evidentemente sono stati guarda caso commessi all'insaputa di Berlusconi

anche se era lui a giovarsene, non è rispetto e ipocrisia.

Dire ancora che Berlusconi se la sia quasi sempre cavata nei processi facendo finta

che non siano mai esistite leggi ad personam che Berlusconi politico ha imposto alle istituzioni

italiane per salvare il Berlusconi imprenditore o il Berlusconi imputato non è rispetto e

ipocrisia, non è rispetto ricordare insomma che se su certi procedimenti penali sul

falso imbilancio lui se la sia cavata perché lui stesso ha depenalizzato il falso imbilancio

non è rispetto e ipocrisia.

Dire che Berlusconi è stato un grande politico che ha cambiato l'Italia quando oggettivamente

l'abbattimento delle tasse, il dimezzamento della disoccupazione, la rivoluzione liberale

che aveva promesso non sono mai stati realizzati, non è rispetto e ipocrisia e potremmo continuare

per ore.

Insomma oggi è e resta il momento del rispetto per il dolore dei familiari e degli amici che

hanno davvero amato Berlusconi e che oggi ne piangono la scomparza, ma dobbiamo metterci

d'accordo, morto Berlusconi, vogliamo parlare di Berlusconi oppure no, se scegliamo di parlarne

allora dobbiamo ricordarci che Berlusconi non è stato solo un cittadino ma è stato

un'epoca, è stato un partito, è stato un governo, è stato venti e più anni della nostra

storia pubblica e la storia non si racconta per metà, o la si racconta tutta o non la

si racconta affatto.

Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità

e conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta.

Oggi è marte di 13 giugno e credo sia superfluo anche solo specificarlo la notizia che apre

e che occupa la stragrande maggioranza degli spazi dell'informazione che sia online, su

carta o in tv e ancora la morte di Silvio Berlusconi.

I giornali cartaci ad esempio questa mattina dal Corriere a Repubblica alla stampa al fatto

sono praticamente monotematici dedicando alla scomparsa dell'ex cavagliere le prime decine

di pagine e le versioni online non sono da meno, se ieri però è stata la giornata

dell'annuncio della morte e quindi quella dei cocco drillio, ovvero dei lunghi e tutoriali

scritti chissà quante settimane o quanti mesi fa dalle principali penne dei vari

quotidiani. Oggi è la giornata ad esempio dei ricordi e delle testimonianze, testimonianze

alcune delle quali magari anche sorprendenti perché legate a personalità che Berlusconi

lo hanno combattuto e vicito tra le varie testimonianze e proprio alcune di queste perché

credo che siano forze proprio perché proveniente da persone che l'hanno combattuto più significative.

Con Cittade Gregorio che è stata ad esempio direttrice dell'unità giornale ovviamente

anti-Berlusconiano negli anni proprio del Berlusconismo racconta di quando l'ex cavagliere

le offri il proprio aiuto per ripagare i debiti del giornale che, ingiustamente, finirono

per ricadere sulle spalle e le tasche della stessa giornalista. Il corriere poi intervista

anichivendola ex presidente della regione Puglia, grande avversario anche lui di Berlusconi

nonché ex comunista, e noi sappiamo quanto Berlusconi odiasse i comunisti, che racconta

della lunga telefonata che l'allora premier gli fece dopo la morte del papà appunto di

inichivendola nel 2009. L'ex governatore dice che prendendo il telefono rispose all'inizio

con parole un po' di circostanza, immaginando che si trattasse di una telefonata sicuramente

gradita, ma di circostanza, e invece Berlusconi lo tenne un'ora al telefono chiedendo di raccontargli

del papà appena morto e provando insomma a consolarlo. Perfino Michele Santoro che insieme

a Marco Travaglio è stato tra i giornalisti uno dei più duri oppositori a Berlusconi ieri

alla 7 ha detto. La tristezza non è solo del popolo berlusconiano, la sento anche io

che pure l'ho sempre contestato. Era un uomo di grande empatia, una volta andai a parlare

con lui gli disse che era appena morto mio padre, mi mise la testa sulla spalla e cominciò

a piangere addirotto. Mi ha chiamato prima dell'ultimo ricovero che è stato fatale,

ha cominciato a parlare al telefono, ho tenuto questa chiamata di 40 minuti solo per me.

Ovviamente sia chiaro non tutti i ricordi delle testimonianze sono di questo tono, alcuni

giornali come Repubblica, Domani o il fatto hanno mantenuto una certa fedeltà alla loro

impostazione critica nei confronti di Berlusconi senza insomma troppo abbandonarsi ai sentimentalismi.

Emiliano Fittipaldi ad esempio direttore del Domani, dopo aver anche lui ricordato

l'importanza che indiscutibilmente Silvio Berlusconi ha avuto per Pese, osserva anche

che, due punti, l'immenso potere esercitato da Berlusconi è stato una colossale ghiattura

per l'Italia. Esceso in campo, scrive Fittipaldi nel 1994 per salvare le sue aziende dal

fallimento promettendo una rivoluzione liberale che non ha mai iniziato, ha edificato forse

Taglia insieme a Marcello Dell'Utri, poi condannato per concorso esterno alla mafia

e per primo ha sdoganato i razzisti della Lega e i post fascisti legittimandoli come

interlocutori accettabili. E questo scrive Fittipaldi l'unico miracolo italiano che

gli è davvero riuscito. Berlusconi ha incarnato il conflitto di interessi ed è stato un popolista

anti-literam che per anni ha urlato alla pancia dei tele-cittadini, conodi al maschilismo

e agli evasori fiscali, insulti agli avversari politici e giudici sfruttando le sue doti

da imbonitore. Ha fatto anche cose buone, i generosi menzionano come si è riuscito a

mettere fine al monopolio della RAI e a tenere ancorato il centro destra all'europeismo e

all'atrantismo prima della fatale sbandata per Putin e per le democrazie illiberali.

Per il resto i suoi governi non hanno deluso, se non ha mai abbassato le tasse ha accentuato

le disuguaglianze e contribuito al declino della nazione. Fatto sicai mano continua Fittipaldi

attravolto le istituzioni democratiche con una serie infinita di strappi che hanno contribuito

a indebolire la democrazia e i contrappesi dei suoi poteri, leggi Ad Personam per salvarsi

dai processi, un Parlamento umiliato dai suoi cessi sessuali, immortale il voto su rubi

in nipote di Mubarak, ha violentato in maniera sistematica regole scritte e con suetudini

di un paese che l'amato e odiato. Il suo passaggio è paragonabile a quello di un ciclone che

lascia macerie e retaggi che influiranno anche dopo la sua morte, una pubblica opinione

spaccata in due e un abbassamento dell'etica comune che ha lontanato l'Italia dai canoni

occidentali, una responsabilità che pesa come un macigno anche in questo Berlusconi

è stato ciclopico.

Come già dicevamo ieri, funerali di Berlusconi si terranno domani i mercoledì 14 giugno

e saranno celebrati dalle 15 da Monsignor Mario Delpini nel Duomo di Milano dove prevista

anche la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di 32 membri del governo,

di maxi schermi all'esterno del Duomo, di telecamere per la diretta Mediaset e saranno

funerali di Stato.

Ma cosa significa che saranno funerali di Stato? Perché lo sono? Cosa comporta? E cosa

comporta anche la proclamazione del lutto nazionale? Cosa per altro mai avvenuta prima

nella storia della Repubblica per un ex Presidente del Consiglio? I funerali di Stato, leggo da

un puntuale approfondimento del post, sono regolati dalla legge numero 36 del 7 febbraio

del 1987 che prevede che sono a carico dello Stato le spese per i funerali del Presidente

della Repubblica, del Presidente del Senato, del Presidente della Camera dei Deputati,

del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Corte Costituzionale,

sia che il decesso avvenga durante la permanenza in carica, sia che avvenga dopo l'accessazione

della stessa. Non fa quindi eccezione Berlusconi che è stato, come sapete, Presidente del

Consiglio per quattro volte nella sua lunga carriera politica e che quindi ha pienamente

diritto ai funerali di Stato. Quindi tutti gli ex Presidenti del Consiglio scomparzi

in questi decenni hanno avuto funerali di Stato, in realtà spiega il post, no, quasi

tutti gli ex Presidenti del Consiglio o le loro famiglie hanno preferito funerali in

forma privata. Gli unici ad avere funerali di Stato prima di Berlusconi furono Giovanni

Spadolini nel 1994, Ammintore Fanfani nel 1999 e Giovanni Leone nel 2001. Leone era stato

anche Presidente della Repubblica. Altra domanda, i funerali di Stato spettano alle

alte cariche istituzionali e basta, anche qui la risposta è no. L'articolo 2 della

legge che citavamo prima prevede che i funerali di Stato possono essere concessi su indicazione

del governo anche a personalità che abbiano reso particolari servizi alla patria, non

che di cittadini italiani e stranieri o di apolidi che abbiano illustrato la nazione

italiana nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, del lavoro, dell'economia, dello

sport e di attività sociali. Il caso più recente è stato quello dell'ex ministro della

Lega Roberto Maroni, morto lo scorso novembre, ma prima ancora ci erano stati anche vari

personaggi della cultura, come la poeta Alda Memerini e il conduttore televisivo Mike Bongiorn.

Le cose stanno invece diversamente per quanto riguarda il lutto nazionale, che non è normato

da una legge precisa dello Stato, ma viene deciso di volta in volta a discrezione del

governo. Una circolare del governo del 2022 spiega che il lutto nazionale prevede l'esposizione

a mezz'asta delle bandiere sugli edifici pubblici e l'aggiunta di due strisce di velo nero

sulle bandiere esposte all'interno. Nel periodo di lutto, inoltre, le autorità pubbliche

si devono astenere da impegni sociali a parte delle manifestazioni di beneficenza. Il lutto

nazionale scrive il post viene dichiarato solitamente per eventi di particolare gravità,

come ad esempio i disastri naturali o per la morte di personaggi particolarmente importanti

per l'Italia, come i presidenti della Repubblica. Di recente è stato dichiarato un giorno di

lutto nazionale per le alluvioni in Emilia Romagna, per esempio, e in passato anche per

la morte di diversi papi. Non era però mai successo, nella storia della Repubblica,

che venisse dichiarato il lutto nazionale per la morte di un ex presidente del Consiglio.

Fanno eccezione solo Carlo Azzeglio Ciampi e Giovanni Leone, che però, a differenza di

Berlusconi, erano stati anche presidenti della Repubblica. Senza precedenti, almeno stando

a quanto risulta Repubblica, è poi la decisione delle camere di sospendere le votazioni per

tutta la settimana. Nella prassi parlamentare osserva Repubblica e di governo del nostro

paese a spulciare almeno gli archivi, si ritrovano sedute e sospese per alcuni minuti con memorazione

e omaggi con mossi e silenziosi, ma mai votazioni annullate per un'intera settimana.

Come vi dicevo all'inizio, oggi giornali e siti di informazione, oltre a occuparsi di funerali,

ricordi, testimonianze, approfondimenti sulla vita dell'ex cavaliere ecc., provano anche a

rispondere a una domanda sul futuro dell'eredità di Berlusconi e, in particolare, sul futuro del

suo impero economico, quindi le sue aziende, le sue ville, le sue proprietà, ma anche sul

futuro del suo partito forse Taglia, che lui ha fondato e che di fatto coincide con la sua

persona. Quindi in tanti si chiedono se, morto Berlusconi, anche forse Taglia si è destinata a

una inevitabile dissoluzione. Glieri abbiamo un po' provato a rispondere a quest'ultima domanda,

raccontando che nel Partito Azzurro ci sono al momento diverse correnti che vorrebbero prendere

in mano la creatura dell'ex premier, così come c'è chi crede che il partito sia destinato a

dissolversi, magari per essere inglobato da altre formazioni politiche. Oggi proviamo invece a

vedere attraverso un lungo articolo del corriere, che però vi sintetizo, in cosa consiste all'eredità

personale di Berlusconi e come potrebbe essere diviso il suo impero. L'ex premier scrive

il corriere avrebbe pianificato con i suoi legali ogni particolare della successione.

Lo snodo più importante e delicato è nel controllo della Fininvest, la holding di famiglia al

vertice del gruppo e Fininvest, che incassa i dividendi dell'azienda operative, quindi mediaset,

medolanum, mondadori eccetera, li gestisce sought l'invest per poi distribuire gli utili alla

famiglia. La partita della successione amichevole o competitive a che sia si gioca quindi lì in Fininvest,

il patrimonio che va agli eredi, estimabile oggi in circa 4 miliardi.

Sulla setto attuale potrebbero intervenire variabili introdotte dall'ex premier nelle

sue eventuali ultime volontà, per esempio è da vedere se il cavaliere, che il titolare della

Fininvest al 61,2% ha dato indicazioni precise. Da molti anni la presidente della Fininvest è Marina

Berlusconi. Tutti e cinque i figli detengono poco più del 7% attesta. Fininvest attività

immobiliari controlla la società alba che gestisce Ouais i jet, gli elicotteri, il monza

calcio, il teatro manzoni, ma soprattutto detiene partecipazioni rilevanti nelle tre società

cotate, ovvero mediaset 50%, banca medolanum 30% e mondadori 53%. Bene cosa significa tutto

questo in termini di ricchezza, nel 2001, ultimo bilancio disponibile, fin in investa fatturato 3,8

miliardi, con 360 milioni di utile. Ripeto, qui apro un attimo una parentesi, fin in investe

non è una società a parte rispetto a banca medolanum o media setto mondadori, ma è appunto

il gruppo al vertice che in sostanza contiene, se così vogliamo dire, magari impropriamente

quelle tre società. Se allarghiamo qui riprendo a leggere dal

corriere l'orizzonte, possiamo dividere l'impero di Silvio Berlusconi in tre grandi rami. Il primo

quello privatissimo delle case di residenza, arcore, macchereo, eccetera, riferibile a Silvio

Berlusconi in persona, potrebbe avere un valore indicativo di 150 milioni. Il secondo, quello

delle ville da vacanza, porto rotondo, cannes, eccetera, ha un valore stimabile in 500 milioni

ed è gestito da decenni da quattro professionisti di assoluta fiducia. Siamo quindi a quota

650 milioni e fin qui, scrive il corriere, i cinque figli non toccano palla o quasi.

Il terzo ramo, l'unico che non brucia, cassa ma ne produce in gran quantità è appunto

la fininvest. Qui la quota di patrimoni attribuibile al fondatore dicevamo che al 61,2% del capitale

è quasi tre miliardi sui 5 miliardi complessivi, quindi considerando anche liquidità, opere

d'arte e altri investimenti non noti arriviamo come minimo ai quattro miliardi indicati

poco fa. Tra gli asset più rappresentativi dell'epopee berlusconiana, assai difficili

da dividere in parti uguali tra i figli, spiccano le grandi ville, Villa San Martino a Arcore,

sua residenza per quasi 50 anni, Villa Belvedere, comprata all'asta nel 1988 dalla provincia

di Milano, poi uno dei rifugi preferiti da Berlusconi fuori dall'abrianza e Villa Campari

sul lago maggiore, Villa Due Palme a Lampedusa, due altre proprietà poi Necaribe, valore

complessivo di tutto questo circa mezzo miliardo. Il gioiello della corona però è indiscutibilmente

Villa Certosa in Sardegna a Porto Rotondo, una perizia tecnica del gennaio 2021 indicava

un valore di 260 milioni di euro, però Villa Certosa difficilmente potrà essere divisa

tra tutti i figli, anche se lo spazio non manca. Abbiamo 68 vani, 181 metri quadrati

solo di auto rimessa e altri 174 di posti auto. Anche se il prezzo di mercato potrebbe

essere superiore a quello della perizia, già così la reggia di Porto Rotondo si colloca

tra le ville più costose in assoluto. Nel 2009 si parlo di un'offerta dagli Emirati

Arabi per Villa Certosa da 450 milioni di dollari. L'anno successivo, secondo la stampa

spagnola, era quasi fatta con un imprenditore iberico per 400 milioni di euro, e poi nel

2015 sarebbe stato lo stesso cavaliere a mostrare le bellezze della residenza al figlio

del re d'Arabia. La richiesta pare fosse di 500 milioni, mai nulla però scritto e mai

nulla confermato. E con questo per oggi si conclude questa puntata monotematica, questa

volta davvero monotematica su Silvio Berlusconi. Vorrei parlarvi di altre notizie, però abbiamo

già abbondantemente esforato i canonici 20 minuti, quindi per oggi ci fermiamo qui.

Io vi ringrazio e vi saluto e vi do appuntamento a domani sempre alle 17, con Deli Five.

Deli Five è un podcast prodotto da CNC media, ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17. Direzione

creativa e postproduzione like a be creative company.

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Il fenomeno Berlusconi spiegato con la meccanica quantistica. E la differenza tra realtà e ipocrisia.

Le testimonianze (inaspettate) dei suoi nemici.

Cosa sono i funerali di Stato e perché il lutto nazionale.

Che fine farà ora l’impero personale dell’ex Cavaliere.

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