Daily Five: Armi Colombia-Italia, indagato d’Alema. La diga distrutta in Ucraina. Meloni in Tunisia. I poliziotti arrestati per torture
CNC Media 6/6/23 - Episode Page - 21m - PDF Transcript
Questa mattina all'alba nel sud dell'Ucraina una forte esplosione ha causato la parziale
distruzione di una grossa diga sul fiume denipro causando come potete immaginare la
fuoriuscita di un imponente massa d'acqua che sta inondando diverse aree circostanti.
In almeno dieci città ci si sta preparando alle evacuazione e già migliaia di residenti
sono stati costretti a lasciare le proprie case perché questa è una notizia importante
visto che di esplosioni e danni alle infrastrutture ucraine se ne verificano praticamente ogni
giorno da oltre un anno e in questo caso non sembrano nemmeno esserci morti o feriti.
Beh per due motivi principali uno è rappresentato dai pericoli e dai danni conseguenti che
questa esplosione sta causando e causerà l'altro motivo è che russi e ucraini si
stanno accusando a vicenda di questo attacco con i russi che dicono sono stati gli ucraini
e gli ucraini che dicono sono stati i russi spoiler al 99% sono stati i russi e fra poco
vedremo perché.
Ma andiamo con ordine e iniziamo dal punto 1.
Allora la diga in questione si trova sul fiume Dnipro che è praticamente quel fiume
che taglia quasi in due l'Ucraina diciamo così dall'alto verso il basso se vogliamo
usare questa convenzione tra una parte destra orientale che poi è quella in base dei russi
e una parte sinistra occidentale.
Questa diga se volete avere un'idea di massima su dove si trovi è nella parte sud dell'Ucraina
quindi nella parte più bassa del fiume nella regione di Kershon quindi vicina alla crimea
occupata nel 2014 dai russi e dai filo russi.
La regione di Kershon è controllata dagli ucraini ma la diga si trova in una zona ancora
sotto le mani dei russi ecco questa diga è importante perché non solo alimenta una
grossa centrale hidroelettrica ma soprattutto perché le sue acque vengono utilizzate per
raffreddare la centrale nucleare di Zaporizia.
L'enorme impianto scrive Repubblica ha bisogno di un afflusso continuo e molto regolare di
acqua indispensabile per il raffreddamento dei reattori che sono sei non tutti in attività
ma è certo che l'acqua pur nella grande portata del fiume Dnipro sta diminuendo insomma
ecco perché il danneggiamento di questa infrastruttura da questa mattina e nell'apertura
di quasi tutti i siti di informazione.
Ricordo poi all'altro punto cioè quello delle responsabilità ci sono pochi dubbi da parte
degli osservatori sul fatto che insomma non possano che essere stati i russi perché allora
intanto stando ai video disponibili dell'attentato si nota abbastanza chiaramente come l'esplosione
parta dall'interno della diga e non arrivi invece dall'esterno come ad esempio con
un razzo e chi ha accesso all'interno della diga sono appunto i russi che controllano
quella zona.
In secondo luogo gli stessi russi già nei primi giorni dell'invasione piazzarono della
dinamite lungo questa diga proprio per farle esplodere in caso di necessità bene alla fine
sembra che questa necessità almeno per i russi sia arrivata a breve come sappiamo l'Ucraina
dovrebbe iniziare la sua tanto attesa contraoffensiva e far saltare la diga inondando l'intera
area di acqua e una mossa che chiaramente giova esclusivamente ai russi dal momento
che rallenterebbe enormemente tutta l'avanzata dell'esercito ucraino.
Insomma non ci sono davvero le menti per poter dire che questa esplosione sia stata
causata dagli Ucraini appunto che motivo ne avrebbero.
Quanto infine i russi tengano davvero ai propri popoli filo russi dell'Ucraina quei
popoli che dicono di voler difendere e dimostrato anche da questa vicenda oltre che da un
anno e mezzo di bombardamenti e di guerra che hanno come sapete il raso al suolo le città
che mosca diceva di voler liberare dicevo si evidenzia quanto ci tengono anche da questa
vicenda dal momento che questa diga era la fonte dell'80% d'acqua che arrivava in
Crimea c'è questa regione occupata ormai esclusivamente da Filo russi ora grazie a questa
mossa dei russi la popolazione della Crimea liberata dei russi resterà senza acqua per
non sappiamo quanto tempo visto che riparare la falla almeno per ora sembra impossibile.
Io sono Emilio Mola e questo è Daily Five, il podcast di CNC Media per comprendere l'attualità
e conoscere il mondo che ci circonda una notizia alla volta.
Oggi è martedì 6 giugno e pochi minuti fa rispetto all'uscita di questo episodio si
è conclusa un'attesa visita della premier Giorgia Meloni in Tunisia, si è trattato di
una visita lampo durata appena qualche ora ma è comunque molto importante questo perché
la Tunisia questo paese nordafricano separato dall'Italia da pochi chilometri di mare è
il paese da cui ormai parte la stragrande maggioranza dei migranti che giungono sulle
nostre coste a bordo dei cosiddetti barconi e obiettivo del governo italiano è trovare
ora una soluzione con il governo tunisino per ridurre proprio drasticamente questo flusso
lavorando sulle partenze.
Un tema questo appunto dei flussi migratori che è molto collegato all'altro tema oggetto
dell'incontro di oggi ovvero la grave crisi economica che la Tunisia sta attraversando
e che sembra essere una delle cause di tutte queste partenze.
Insomma l'idea è questa se si risolvesse il problema economico della Tunisia probabilmente
si risolverebbe da solo anche quello dei flussi migratori bene come in un effetto
domino c'è un terzo tema che è collegato a questi due e adesso vediamo perché è estremamente
fondamentale ovvero la riduzione degli spazi di democrazia e di libertà che la Tunisia
sta subendo da alcuni anni in pratica come sapete la Tunisia non è stata solo il paese
da cui oltre dieci anni fa sono partite le cosiddette primavera e arabe ovvero quelle
rivoluzioni di popolo che avevano come obiettivo quello di portare in Siria in Libia in Tunisia
in Egitto la democrazia e i diritti ma la Tunisia è stato anche l'unico paese in cui
questo processo ha avuto successo cioè è l'unico paese in cui la primavera araba ha portato
davvero alla caduta di una dittatura e alla nascita di una democrazia questa democrazia
Tunisina però ha retto fino a poco più di un anno fa quando il presidente della Repubblica
Tunisina Caïs Said ha iniziato un processo di accentramento dei poteri sulla sua persona
di soffocamento delle libertà di stampa e dell'indipendenza della magistratura in pratica
Said ha trasformato in pochi mesi la Tunisia da unica democrazia venuta fuori dalle primavera
e arabe a una nuova diciamo così dittatura o democratura se così vogliamo chiamarla bene cosa
centra tutto questo con il flusso migratorio centra perché come abbiamo detto tutte queste
partenze dalla Tunisia sono in parte dovute all'attuale crisi economica che la Tunisia sta
affrontando una crisi che potrebbe essere almeno parzialmente superata se il Fondo
monetario internazionale accettasse di prestare alla Tunisia 2 miliardi di euro soldi che però
il Fondo monetario internazionale non vuole cedere perché li lega in sostanza al ritorno
della democrazia in Tunisia in pratica il Fondo monetario internazionale dice no democrazia no
soldi ecco e da qui che parte la decisione della premia giorgia meloni di intervenire proprio per
propiziare un accordo fra tunisia e Fondo monetario che sblocchi questa situazione in cambio ovviamente
di un maggiore impegno sul controllo delle frontiere e delle partenze bene al termine di questo
incontro che si è avuto oggi meloni si è detta soddisfatta e ha fatto sapere che tornerà presto
a tunisia proprio insieme alla presidente della commissione europea urso la fonderline perché
intenzione della mia di giorgia meloni è quello di cui involgere in tutto questo anche la l'unione
europea sul piatto le godare news c'è l'idea infatti di offrire due tranche di finanziamenti
internazionali con l'appoggio dell'unione europea una subito e un'altra quando le
riforme siano state messe in campo l'ex presidente del consiglio italiano massimo Dalema e il
banchiere alessandro profumo sono tra gli indagati dalla procura di napoli nell'ambito di
una operazione di vendita di navi eerei militari italiani alla colombia la notizia è stata data
oggi in esclusiva dal corriere però adesso cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta in
pratica secondo l'accusa massimo dalema che lo dico per i più giovani all'ascolto è stato uno
dei più importanti leader del centro sinistro italiano uno dei più importanti politici italiani
soprattutto tra la fine degli anni 90 e i primi anni 2000 nonché è stato il primo presidente
del consiglio post comunista della storia d'italia dicevo dalema e altri indagati avrebbero secondo
l'accusa a vario titolo fatto da mediatori in una compravendita di navi eerei da guerra tra
la colombia e l'italia in pratica gli indagati si sarebbero adoperati per promuovere la vendita
al governo della colombia di questi eerei e navi prodotti d'aziende italiane a partecipazione
pubblica ovvero Leonardo e Fincantieri valore complessivo dell'operazione 4 miliardi di euro
bene in cambio di cosa si sarebbe dovuta verificare questa mediazione era richiesto tutto questo
impegno beh per ottenere ciò si legge nel decreto di perquisizione della di cos offrivano e promettevano
ad altre persone il corrispettivo il lecito di 40 milioni di euro 40 milioni di euro corrispondenti
al 50% della complessiva provvigione di 80 milioni di euro in pratica provo a farla ancora più
semplice la situazione dovrebbe essere stata questa per agevolare la compravendita da 4 miliardi di
euro tra colombia e italia di questi aerei di queste navi da guerra i soggetti indagati avrebbero
chiesto a massimo d'alema di mediare di fare da mediatori informale proprio per via delle sue
conoscenze con alessandro profumo quale amministratore del legato di Leonardo e Giuseppe Giordo quale
direttore generale della divisione navi militari di fincantieri tutto questo appunto affinché
l'operazione si concludesse con successo e così come questa operazione commerciale avrebbe fruttato
una provvigione da 80 milioni di euro 40 di questi milioni sarebbero stati usati quale
corrispettivo il lecito diciamo come ringraziamento per il lavoro fatto a chi dovessero andare questi
40 milioni non è ben chiaro il decreto di perquisizione dice che sarebbero stati spartiti
tra la parte italiana e la parte colombiana però poi siccome non ci si è messi d'accordo allora
l'operazione è saltata l'intera vicenda in realtà non è nuova se ne parla è dal meno 15 mesi
soprattutto sui giornali soprattutto sui media diciamo che la novità di oggi è proprio questa
perquisizione ed è la notizia che anche queste personalità molto importanti come d'alema e
profumo sono indagate e in un'intervista a repubblica di marzo 2022 lo stesso d'alema bollò queste
ricostruzioni come fandonie come ricorda poi la stessa repubblica a coinvolgere d'alema in questa
storia fu una telefonata registrata illegalmente durante una conversazione tra lo stesso expremier
ed erico fierro paralimitare colombiano un dialogo che in seguito ad alcune indiscrezioni
su stampa e tv era già finito un anno fa agli atti dell'inchiesta in questa intercettazione cosa
diceva d'alema d'alema diceva noi stiamo lavorando perché perché siamo stupidi no perché siamo
convinti che alla fine riceveremo tutti noi 80 milioni di euro quindi si può fare un investimento
però non appena noi avremo questi contratti divideremo tutto sarà diviso tutto questo non è un
problema ovviamente d'alema ha negato tutto ha parlato di intercettazione illegale eccetera
è ovviamente il procedimento che questa mattina ha portato alle perquisizioni a carico degli
indagati è solo all'inizio e vale per tutti la presunzione d'innocenza infine quali sono i
reati contestati agli indagati beh riguardo ai capi d'accusa il corriere scrive che gli
indagati avrebbero violato l'articolo 322 bis del codice penale che punisce elect peculato
concussione induzione indebita a dare o promettere utilità corruzione e estigazione alla corruzione
abuso d'ufficio di membri delle corti internazionali o degli organi delle comunità europee o di assemblee
parlamentari internazionali o di organizzazioni internazionali e funzionari delle comunità
europee e di stati esteri la scorsa settimana abbiamo parlato di questa decisione del governo
meloni di provare a mettere una specie di bavaglio alla corte dei conti affinché la smettesse di
controllare di continuo il lavoro del governo sul pnr r questa decisione è stata molto contestata
anche perché è stata presa dopo l'ultima relazione appunto della corte dei conti che evidenziava come
il governo su 36 miliardi di euro disponibili fosse riuscito a erogarne appena uno praticamente un
fallimento e con la corte insomma si è limitata a informare sui fatti però questi fatti evidentemente
alla maggioranza non sta bene che siano resi noti in corso d'opera e da qui la decisione di limitare
l'azione della corte dei conti bene pochi minuti fa la camera ha votato la fiducia proprio al
provvedimento sulla pubblica amministrazione che contiene questa specie di bavaglio il voto è
arrivato tra le critiche delle opposizioni e tra gli applausi della maggioranza mattio salvini
intervenendo su questo ha detto che il governo si è limitato a fare quello che hanno fatto i
precedenti governi conte e draghi o erano distratti quando la stessa cosa veniva fatta da draghi e
conte e loro erano il governo ha detto salvini oppure hanno cambiato idea però va detto che quello che
dice salvini chiaramente non è vero come riporta pagella politica proprio il secondo governo
guidato da giuseppe conte ha riportato d'attualità il controllo concomitante della corte dei conti con
il decreto legge numero 76 del luglio 2020 l'articolo 22 di quel decreto stabilisce perceive proprio che
il controllo concomitante tra parentesi quello che adesso avvietato il governo meloni conte diceva
che deve essere svolto dalla corte dei conti anche sui principali piani programmi e progetti
relativi agli interventi di sostegno e di rilancio dell'economia nazionale lo stesso articolo dice che
la corte a certa tra le altre cose gravi irregolarità gestionali e deve immediatamente
darne comunicazione all'amministrazione competente quindi questo è quello che fu deciso dal governo di
giuseppe conte quindi l'esatto opposto di quello che invece stabilisce tape oggi il governo meloni e
quindi l'esatto contrario di ciò che ha detto matthéo salvini 5 polizioti per la precisione un
ispettore e 4 agenti della questura di verona sono finiti agli arresti domiciliari con le accuse di tortura
manche di lesioni aggravate peculato rifiuto e omissione di atti d'ufficio e falso ideologico in
atto pubblico secondo l'accusa leggo dal fatto quotidiano nel periodo tra il luglio del 2022 e il marzo
del 2023 mentre erano in servizio al nucleo volanti questi agenti hanno picchiato più volte
persone fermate in strada nel corso di controlli per poi truccare i verbali in modo tale da allontanare
responsabilità e sospetti oltre ai 5 arrestati sono indagati anche una decina di loro colleghi si
tratta di poliziottiche pur non avendo preso parte ai pisodi di violenza si presume possano non aver
impedito o comunque non aver denunciato i presunti abusi commessi dai colleghi la prima tortura contestate
in ordine di tempo leggo questa volta dal corriere e quella contro un fermato italiano e risale al 22
agosto scorso percosse varie e poi un vigoroso schiaffo sul volto tale da fargli perdere i sensi per 10
minuti con successivo calcio da parte di un collega istigato a infierire la seconda e del
21 ottobre ne confronte di un cittadino africano apostrofato come tunisino di merda figlio di puttana
cosa ci fa e qui colpito con lo spray urticante al momento del fermo e poi preso a calci quando
scendeva dalla macchina con annessa azione degradante consistita nell'avere uno dei poliziotti
urinato sulla parte lesa di stesa terra dopo aver proferito le espressioni so io come svegliarlo
la terza sarebbe venuta il 26 ottobre a carico di un altro cittadino africano sta volta chiamato
marocchino di merda e bastardo colpito con un calcio la quarta e della notte tra il 9 e il 10
novembre e ha riguardato ancora un africano preso a calci sberle spintoni anche lui riempito
di spray urticante e con l'aminaccia di spruzzarlo anche tra virgolette nel culo ecco qui riprendo la
parola per tornare un attimo all'inizio dell'articolo vi dicevo che tra i vari reati contestati e
gli indagati c'è anche quello di tortura e per quanto possa sembrare assurdo visto che la tortura
è uno dei crimini forse più terribili che si possano immaginare in italia questo crimine non era
previsto come reato fino a 6 anni fa è stato introdotto nel nostro codice penale solo nel
2017 e oggi la destra vorrebbe abolirlo nuovamente perché sostengono i partiti della maggioranza
impedirebbe in sostanza i poliziotti di fare il loro lavoro liberamente come se torturare un
indagato o un detenuto rientrasse tra i doveri di un agente in realtà perché un poliziotto
possa essere condannato per tortura occorrono comportamenti che vanno ben oltre l'uso della
forza durante un arresto in pratica il centro destra o meglio la destra cosa dice qui rischiamo
di indagare i poliziotti semplicemente perché durante un arresto hanno usato un po più di forza
del solito ma in realtà non basta strattonare magari un fuggiasco o un indagato perché si
prefiguri il reato di tortura serve molto di più il codice penale infatti dal 2017 punisce in
Italia chi con violenze o minacce gravi o agendo con crudeltà causa acute sofferenze fisiche o
un verificabile trauma psichico a una persona privata della libertà personale o affidata alla
sua custodia potestà vigilanza assistenza controllo o cura o anche che si trovi in una situazione
diminorata difesa se il fatto è commesso con più condotte o comporta un trattamento inumano e
degradante per la dignità della persona ecco fare tutto questo non è diritto della polizia non
è arrestare una persona con un po più di forza fare tutto questo come vedete è qualcosa di più
fare tutto questo è tortura e come tale dovrebbe essere questo comportamento sanzionato almeno
fino a che la destra non riuscirà a eliminare nuovamente il reato di tortura dal nostro codice
penale e lasciare nuovamente alla polizia alle forze dell'ordine la libertà di fare quello che
abbiamo letto prima senza praticamente alcuna grave conseguenza e con questo per oggi noi
ci fermiamo qui io vi ringrazio per averci seguito fino a questo momento vi saluto e vi do
appuntamento a domani sempre alle 17 con del i 5 del i 5 è un podcast prodotto da cnc media
ascoltalo da lunedì al venerdì alle 17 direzione creativa e post produzione like a b creative
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Vendita di aerei e navi da guerra alla Colombia. Indagato l’ex premier Massimo D’Alema. Ecco perché.
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Ok alla fiducia che mette il bavaglio alla Corte dei Conti.
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