Ma perché?: 99 | Ma perché Biden dice ok agli F-16 all'Ucraina?
Radio Deejay 5/23/23 - Episode Page - 8m - PDF Transcript
Dal G7 di scorsa settimana a Iroshima, a cui ha partecipato anche il Presidente
Ocranino Volodomir Zelensky, è arrivata, dicono i commentatori, una svolta nel supporto
all'Ukraine. Paese è questo, lo ricordiamo, che è stato invaso dalla Russia.
La svolta arriverebbe dagli Stati Uniti. Biden ha infatti autorizzato alcuni paesi
dell'Allianza Atlantica a dare a Kiev i famosi F-16, che Zelensky tra l'altro chiede da
circa un anno. Cosa sono gli F-16? Sono caccia, sono degli aerei militari che in passato hanno
riscosso un grandissimo successo, ma che oggi lentamente molti paesi stanno sostituendo
con i più moderni F-35. In occidente sono molte le nazioni ad averli in magazzino e un eventuale
consegna a Kiev non avrebbe particolari di percussioni economiche. I teni però qui sono
due. Uno, gli Ukraini sono abituati ad aerei di fabbricazione sovietica, non sanno quindi
guidare gli F-16. Due, la reazione di Mosca non è scontata. Putin potrebbe decidere come
ha fatto fin'ora di non fare sostanzialmente niente, potrebbe però invece anche dare
vita ad un escalation reale. Nonostante ciò, però, all'alba della conquista da parte dei
russi di Buckmoot, Biden ha consentito al Regno Unito e ad altri paesi europei di
consegnare i carcià a Zelensky. Ma perché? Io sono Marco Maesano e ogni giorno, assia
macchine sapi di me, provo a ripartire dalle basi per rispondere alla domanda più semplice
del mondo. Ma perché?
Meloni l'ha già detto, ha come messo le mani avanti. Noi gli F-16 non li abbiamo, possiava
al massimo addestrare i piloti Ukraini a guidarli. La cosiddetta coalizione dei jet
sarebbe quindi composta da Regno Unito, Danimarca e Belgio. Fina ad oggi gli Stati Uniti, lo
dicevo prima, hanno sempre negato i caccia all'Ukraine. Quello che però si nota nelle
scelte di Biden è che, in un qualche modo ogni volta che Zelensky chiede, Washington
dà un pochino meno, probabilmente per testare la capacità di reazione di Mosca e soprattutto
la vera intenzione di reagire da parte di Mosca. Putin parla di guerra nucleare fin dall'inizio
dell'invasione, ma oggi sembra che Washington e altri paesi in sostegno all'Ukraine si
hanno convinti che in realtà bleffi e quindi probabilmente anche se non domani gli F-16
arriveranno. Putin teme molto questi caccia, sa infatti che ad oggi, come diverse analisti
militari sostengono, l'Ukraine non può ancora competere con le forze aeree russe, ma gli
F-16 potrebbero cambiare, come dire, le carte in tavola. C'è un rischio, però gli Ukraini
hanno dimostrato in più occasioni di prendere a volte decisioni, come dire, avventate, di
attaccare la Russia anche in profondità oltre i confini Ukraini, quindi oltre il fronte.
Gli F-16 sarebbero e Biden lo sa il mezzo attraverso il quale Kiev potrebbe, per esempio,
compiere attacchi militari in territorio russo e questo sì potrebbe portare ad una reale
e pericolosissima escalation. Nonostante ciò, gli Stati Uniti hanno sorpreso il mondo e
hanno accettato proprio in questa fase del conflitto di permettere ad altri paesi di consegnare
gli F-16 all'Ukraine. Ma perché? A rispondere alla domanda di oggi è il Professor Gianluca
Pastori, professore associato di storia delle relazioni politiche dell'Università Cattolica
del Sacro Cuore di Milano. Questa è la risposta che mi ha mandato.
Gli Stati Uniti hanno dato via libera all'invio degli F-16 in Ukraina per un complesso di
motivi. Il primo è che in vista della possibile controffensiva Ukraina di primavera sarebbe
utile, anzi è utile rafforzare le capacità operative dell'esercito Ukraino delle forze
armate ukraine e da questo punto di vista gli F-16 possono fornire un importante valore
aggiunto. Un'altra ragione potrebbe essere psicologica. In questi giorni abbiamo visto
le forze armate ukraine in difficoltà nella zona di Bakhmut, nel settore di Bakhmut. Abbiamo
saputo che Bakhmut è caduta e si tratta di un obiettivo strategico importante, di un
successo che potrebbe alimentare la fiducia delle trucche russe. Gli F-16 potrebbero controbilanciare
questa fiducia e potrebbero in qualche modo dare una spinta al morale delle forze ukraine.
Gli Stati Uniti inoltre hanno probabilmente ottenuto delle garanzie dal governo Ukraino
riguardo all'impiego degli F-16. In questi mesi, da più di un anno, gli Stati Uniti sono
molto attenti a rivitare un escalation della guerra. La guerra deve rimanere qualcosa di
limitato alla Russia e all'Ukraine e deve coinvolgere l'Occidente il meno possibile.
Soprattutto non deve coinvolgere direttamente forze o assetti occidentali nelle operazioni
militari. Quindi, molto probabilmente, gli Stati Uniti sono riusciti a ottenere adesso la garanzia
che gli F-16 non saranno impiegati per attacchi in profondità, per attacchi che possano colpire
il territorio russo e che possano innescare da parte di Mosca una reazione, diciamo così,
fuori controllo. Ovviamente il governo russo ha criticato con forza la scelta, ha parlato di
un atto pericoloso, ha parlato della possibilità di un escalation. D'altra parte è una rifosta,
è una reazione che ci potevamo aspettare. Sul piano militare, sul piano operativo,
gli F-16 potrebbero essere veramente qualcosa che permette di fare un salto di qualità ed è
una cosa che ovviamente la Russia teme. Non credo comunque che ci si debba aspettare un cambio
radicale della situazione. Come tutti gli assetti, come tutti gli strumenti, gli F-16 possono
contribuire ma non sono sicuramente la pallottola d'agento. Non sono sicuramente lo strumento
che permetterà a chi è di vincere domani la guerra. Dobbiamo quindi aspettarci un confronto,
un conflitto ancora lungo e soprattutto un conflitto che, se sarà risolto,
dovrà essere risolto più con gli strumenti della diplomazia che con le armi.
Grazie a Professor Gianluca Pastori. L'aspetto psicologico, come diceva poco fa,
appunto Pastori, sappiamo quanto è importante in un conflitto. La presa di Bakhmut avrà
sicuramente ridato vigore al morale, diciamolo, sotto ai piedi dei soldati russi e Biden potrebbe
aver accordato gli F-16 anche, è chiaramente però non solo per questo. Come dire, testeggiate
pure la presa di una città ormai rasa al suolo, ma state attenti perché la controffensiva
Ukraine sarà ancora più imponente di quanto possiate oggi immaginare. Io vi ringrazio
di essere rimasti con me anche oggi e, come sempre, vi do appuntamento a domani. Ciao!
Stati omiti, anni 50. Siamo in piena guerra fredda. Il governo americano è disposto a tutto
per dibattere il nemico, dagli esperimenti con il porridge radioattivo, alle iniezioni di plutonio
sui soldati fino ad arrivare ad un esperimento che ha dell'incredibile. Operazione Midnight
Climax, il bordello psichedelico della CIA, lo puoi ascoltare sull'app di One Podcast e su
tutte le principali piattaforme. Una produzione dream and dream per One Podcast.
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Il Presidente dell'Ucraina, Zelensky, è da circa un anno che chiede alla coalizione internazionale che sostiene il suo paese contro l'invasione russa, una fornitura di aerei militari. Nello specifico ciò di cui l'Ucraina ha bisogno sono gli F-16, un modello ampiamente utilizzato in occidente, ma che oggi è in fase di sostituzione. Solo adesso però, nonostante i continui rifiuti del passato da parte degli Stati Uniti, un po' a sorpresa Biden ha acconsentito ad alcuni paesi occidentali come il Regno Unito, di fornire i caccia all'Ucraina. Ma perché?
Ne parlo con Gianluca Pastori.
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