Ma perché?: 82 | Ma perché Prigozhin minaccia di ritirarsi da Bakhmut?
Radio Deejay 5/3/23 - Episode Page - 8m - PDF Transcript
Gli Evgeni Victorovic Prigozin nasce all'enigrado l'1 giugno del 1961.
Da giovane pratica atletica leggera e sci di fondo, però lo sport non lo accompagnerà
a lungo, perché a soli 19 anni finisce in prigione, dove sconterà una pena pensate
di 9 anni per rapina, frode e coinvolgimento di minorenni nella prostituzione.
Una volta fuori si rimette in zesto e con il suo patrigno fonda una catena di odd-dog.
Sarà presto il cibo a renderlo uno degli uomini più ricchi di tutta la Russia perché
Prigozin apre catene di ristoranti, di lusso, negozi alimentari e addirittura un casino.
Prigozin sembra nato per fare l'imprenditore.
La svolta per lui però arriva nel 2001, quando ha la possibilità di servire da mangiare
a Vladimir Putin.
Dall'ora i due non si sono più lasciati, è qui che Prigozin prende il soprannome
di chef di Putin.
Un amico e un consigliere del dittatore russo oggi i due continuano a parlarsi e a modo
loro anche chissà a volersi bene.
Ma di recente pare che si siano visti poco perché Putin ha invaso l'Ukraine Prigozin
che ne fra tempo oltre al cibo ha sempre amato anche le armi, al momento si trova a Bakhmut,
dove da ordini sul campo ha la sua milizia privata, il gruppo Wagner.
Daglio dog a la guerra per mestiere.
Bene, proprio da qui da Bakhmut, di recente Prigozin minaccia di ritirarsi, mandando all'aria
un'operazione costata decine di migliaia di soldati.
Ma perché?
Io sono Marco Maesano e ogni giorno, a sé macchine sapi di me, provo a ripartire dalle
basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo.
Ma perché?
La figura di Prigozin è veramente di quelle mitologiche, no?
C'era questo uomo possiede una milizia privata, ha un suo esercito.
Peraltro, il gruppo Wagner, insomma, che è il più temibile, no?
Tra i gruppi armati, diciamo così, russi, è quello meglio addestrato.
E questo rende Prigozin particolarmente rispettato, ma si sa più, si diventa grande e potente,
allora sì, ha i tanti amici, ma anche tanti nemici e lo chef di Putin sembra averne diversi.
Dunque, il fronte di Bakhmut, lo abbiamo già detto, ma perché?
È quello in cui si è combattuto negli ultimi mesi, la Russia non intende mollare è veramente
un fronte importante, poco importa poi se la perdita di così tanti soldati giustifichi
la presa di una città così piccola.
Il fatto che Putin non intende fare passi indietro lo dimostra proprio dal fatto che
li è schierato il gruppo Wagner, qui dove Prigozin da mesi manda avanti una battaglia
sanguinosa.
Bene, proprio da qui però, Prigozin minaccia di ritirarsi, ma perché?
A rispondere alla domanda di oggi è Greta Cristini, analista geopolitica, collaboratrice
di Limes, reporter di Guerra dall'Ucraina e autrice del libro Geopolitica, Capire il
mondo in guerra, edito da PM.
Questa è la risposta che mi ha mandato.
Ciao Marco, allora la ragione è tutta politica e ha a che fare con una lotta di potere in
corso fra la Wagner e l'edercito regolare russo, quindi da un lato Prigozin e dall'altro
il capo di Sattomaggiore Gerasimov e il ministro della difesa Shoigu, che tra l'altro recentemente
il Prigozin aveva proprio definito un passacarte.
È una fai da che va avanti fin le tempi della presa di Soledar, in cui sia la Wagner che
l'edercito regolare si era intestati in merito per la sua caduta in mano russa, ma se vogliamo
poi è una questione che ha a che fare con un principio più profondo, ovvero il fatto
che in mercenare della Wagner non sono integrati dentro l'edercito regolare di Mosca, quindi
in Ucraina agiscono per conto proprio, e che creano soltanto dei problemi di coordinamento
ma anche di competizione con l'edercito regolare, ma proprio problemi di potere.
E qualcosa che forse nessuno sai che i russi e in realtà le compagnie militari private
sono illegali, perciò alla base stessa della potenza militare russa in Ucraina ma anche
in giro per il mondo, perché lo sappiamo quanto la Wagner si attiva anche in Siria
o negli altri paesi africani, c'è questa contraddizione enorme per cui queste compagnie
non dovrebbero nemmeno esistere, quindi perché arrivano questi minacce da Pregozhin?
Perché Pregozhin si vede i suoi modi come Mosque, dall'altro Pregozhin vede e conosce
l'importanza politica e strategica di Bakhmut per la russia, su cui tra l'altro gli abbiamo
fatto proprio un mappercè specifico, e sa che questa è tutta sulle spalle della Wagner,
quindi sfrutta la situazione anche per battere casse essenzialmente.
Ciò su cui dobbiamo riflettere secondo me è che se la difesa è lo stato maggiore
quindi Shoigu e Gerasimov non faranno arrivare queste munizioni alla Wagner, magari per
far sì che la Wagner quindi Pregozhin non si prende meriti della vittoria di Bakhmut,
quindi per un discorso di vittorie politiche interne, questo potrebbe proprio compromettere
l'eventuale presa militare della città da parte russa.
E lei è per questo che io credo che Pregozhin stia mettendo anche un po' spaglia al muro
lo stesso Putin, dicendo essenzialmente o mi sostieni, o mi dai le armi che ti ho chiesto,
o mi assicuri che il mio esercito privato acquisisca l'importanza, l'influenza di potere
oppure il rischio è che io faccio cadere l'intero fronte bellico.
E su questo Pregozhin gioca su un tasso dolente perché se Putin sceglie di appoggiare apertamente
Pregozhin si solleva contro tutto lo stato maggiore russo.
Però dall'altro lato, Putin e Pregozhin lo sa bene, deve evitare in ogni modo la mobilitazione
generale proprio per scongiurare che la guerra entri troppo nelle case dei russi e quindi
finora Putin, di queste compagnie militare private, c'è la Wagner ma c'è anche battaglione
orale, ne ha avuto fortemente bisogno, anzi finora proprio incentivato la privatizzazione
delle forze armate, anche grazie ovviamente al finanzamento da parte dei grandi legarchi.
Quindi insomma per questo e tanti altri motivi non vorrei essere ne panna di Putin ora.
Grazie a Greta Cristini.
Vedremo se poi alla fine Pregozhin si ritirerà o meno da Buckmoot, è oggettiamente improbabile
che lo faccia, però questa sua minaccia racconta molto di quello che sta accadendo in Russia
dei poteri che si stanno scontrando in questo momento in Russia.
All'altro una cosa di cui lui ha molto timore è appunto la controffensiva ucraina
che ha le porte, ora ha di recente, di nuovo più avuto in Ucraina per cui si è ricreato
quel fango che non permette mezzi pesanti di avanzare, ma insomma vedremo nelle prossime
settimane se questa controffensiva partirà o meno e dove.
Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi, come sempre vi do appuntamento
a domani.
Ciao!
Ma perché è un podcast scritto da me, Marco Maisano, riprese e montaggio Giulio Rondolotti,
musiche originali Matteo Cassi, supervisione tecnica Gabriele Rosi, responsabile di produzione
Danny Stucchi, una produzione One Podcast.
Ad un esperimento che ha dell'incredibile.
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Da mesi a Bakhmut si combatte una battaglia costata ai russi e agli ucraini decine di migliaia di morti. Vladimir Putin non intende mollare la piccola cittadina e ha infatti schierato qui il gruppo Wagner. La milizia più temibile di cui il presidente russo può disporre, guidata dal suo chef: Prigozhin. Bene, proprio questo, l'amico fidato di Putin, minaccia di ritirarsi dal fronte. Ma perché? Ne parlo con Greta Cristini.
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