Ma perché?: 59 | Ma perché il Garante per la privacy ha bloccato ChatGPT?

Radio Deejay Radio Deejay 4/6/23 - Episode Page - 8m - PDF Transcript

Siamo quello che siamo diversi e uguali solo a noi stessi, siamo saggi, romantici, siamo

liberi. Siamo chi abbiamo scelto di essere, ognuno con il proprio stile. Siamo quello

che siamo.

IGENCO, calzatore made in Italia.

Questa sembra essere la settimana dei no, dei divieti.

Due puntate fabbio ho parlato del no del governo al commercio alla produzione della cosiddetta

carne sintetica. Oggi invece vorrei approfondire assieme a voi il no a chat GPT. Sempre qui diverse

settimane fa avevamo parlato di intelligenza artificiale e specificatamente di GPT, una

tecnologia su cui porre sicuramente attenzione, su cui riflettere e da cui provare però

attrarre il meglio. Saranno frasi fatte, ma il mondo sembra andare più o meno compatto

in questa direzione. In Italia, invece, abbiamo fatto all'improvviso un testacoda. Il garante

per la privacy ha bloccato chat GPT in Italia. Ma perché?

Io sono Marco Maesano e ogni giorno, assieme a chi ne sa più di me, provo a ripartire

dalle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo. Ma perché?

Accesso a chat GPT disabilitato per gli utenti italiani. Cara utente di chat GPT. Siamo spiacenti

di informarti che abbiamo disabilitato l'accesso a chat GPT per gli utenti in Italia su richiesta

del garante per la protezione e dei dati personali. Questo è l'inizio del messaggio

che mi è comparso pochi minuti prima di registrare questa puntata quando ho provato ad aprire

chat GPT qui e dove mi trovo a Milano, quindi in Italia. Sembra, come dire, una decisione

qualunque quella di bloccare chat GPT, ma in realtà non lo è, non lo è per niente,

perché bloccare quasi a priori verrebbe da dire una tecnologia è una scelta importante.

E come vedremo a rimetterci siamo noi come paese, quindi non i curiosi, no, quelli che

usano chat GPT, ma persone che ci lavorano che hanno cominciato da poco a lavorarci.

Anche perché, a quanto dicono gli analisti, la scelta fatta dal garante della private

di bloccare chat GPT in Italia non ha assolutamente senso. Ma perché?

A rispondere alla domanda di oggi è Beniamino Pagliaro, caporetatore di Repubblica e founder

di Good Morning Italia. Questa è la risposta che mi ha mandato.

Perché bloccare chat GPT non ha senso? La decisione non ha senso in primis perché non

è efficace, basta una VPN e ci si connette al sistema e anche tutta la parte di sviluppo

di GPT e non di chat GPT è ancora disponibile per gli utenti italiani.

Quindi possiamo dire che è una decisione di bandiera, si mette una bandierina sul tema

della privacy che fa sempre bene, ma in verità si condanna l'Italia subire un problema reputazionale.

Se vogliamo l'unico merito paradossale è nel descrivere in chiaro per una volta la

retratezza con cui una parte del paese guarda a ciò che non è stato ma sarà. L'intelligenza

artificiale è una grande rincorsa globale in cui tanti player si sfidano, va guardata

con attenzione e ci si parla in tutto il mondo di regole quindi non siamo allergici al concetto

di regole, ma in questo caso davvero non si capisce

di il motivo del blocco, bisogna partire dalla comprensione di che cos'è chat GPT, di che cosa

sia GPT in generale e il garante scrive nel suo provenimento che le informazioni fornite non sempre

corrispondono al dato reale. Ecco a ragione chiunque abbia provato a usare chat GPT sa che

qualche risposta è sbagliata, ma il problema è pensare che invece le risposte debbano essere giuste.

GPT sta per generale pre-trained transformer, ovvero trasformatore preistruito generatore di conversazioni, ma questo non ci deve confondere, forse abbiamo confuso, in tutti questi anni siamo stati abituati a fare le domande a Google, a parlare con Siri, a fare domande ad Alexa, quindi ci hanno convinto che anche questa chat fosse la stessa cosa, invece non è un enciclopedia, diversamente da come lavoriamo noi umani che scegliamo un concetto e lo descriviamo con le nostre parole.

GPT sceglie una parola alla volta, forse il concetto da ricordare quando si parla di intelligenza artificiale generativa è proprio una parola alla volta, ogni parola successiva è di fatto un calcolo probabilistico e GPT risponde ai comandi, quindi i prompt che andiamo a scrivere determinano in maniera importante la risposta, l'aspetto davvero rivoluzionario e nella velocità di analisi di grandi testi, di grandi documenti e nella capacità del sistema di

capire il contesto, forse non è ancora una vera coscienza di intelligenza artificiale ma sicuramente in grado di capire le nostre domande, quindi il nodo delle inesattezze è davvero mal posto e oltretutto non sappiamo in che modo debba essere il garante della privacy a stabilire che cosa sia vero e che cosa no, passiamo quindi alla privacy, in questo caso l'accusa è di aver utilizzato dati personali per scopo di addestramento degli algoritmi sottesi al funzionamento di già GPT, ma OpenAI, la società che sviluppa

il sistema, dice di aver utilizzato solo database pubblici per istruire GPT, allora i casi sono due, o siamo di fronte a uno scoop del garante che ha scoperto qualcosa che non sappiamo, oppure in verità anche qui c'è un errore perché i dati personali non sono personali, sono quelli di database pubblici, in ogni caso poi si è parlato di dati dei minori di 13 anni, sicuramente OpenAI può adeguare, poteva e potrà adeguare le proprie privacy,

policy per spiegare meglio come vengono trattati i dati, ma tanti fanno notare che l'intervento dell'autore poteva essere di fatto più misurato, poteva limitarsi in un richiamo come avviene spesso quando ci sono dei database che succedono sempre più frequentemente.

Grazie a Beniamino Pagliaro, l'aspetto forse più dannoso per l'Italia è quello reputazionale, la scelta del nostro paese sembra, come dire, confermare in un qualche modo quello odioso cliché dell'Italia, diciamo, come un paese che è bello ma che non sa, come dire, innovarzi e che non ha, ma poi di fatto le innovazioni, anche perché poi come abbiamo visto le blocca, quindi insomma non proprio il massimo, vedremo cosa accadrà

nei prossimi giorni, in caso di importante sviluppo, ovviamente ci dedicheremo sicuramente una puntata. Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi, spero di avervi aiutato a capire un po' meglio questa notizia e come sempre vi do appuntamento alla prossima, ciao!

Perchè usare Ticket Restaurant ve lo spiego io, per affettare le verdure, come segna libro, per stappare le bottiglie.

Cosa fai Valerio? Fanne buonuso!

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In Italia il Garante per la privacy ha bloccato l'accesso a ChatGPT. Una scelta importante e che ha lasciato stupiti gli addetti ai lavori e non solo. A rimetterci sono quelli che con la famosa chatbot sviluppata da OpenAI avevano da poco cominciato a lavorare, ma non solo: il nostro paese potrebbe subire dei danni reputazionali da questa scelta. In tanti, insomma, sostengono che bloccare ChatGPT non ha assolutamente senso. Ma perché? Ne parlo con Beniamino Pagliaro.

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