Ma perché?: 58 | Ma perché hanno ucciso Tatarsky?

Radio Deejay Radio Deejay 4/5/23 - Episode Page - 7m - PDF Transcript

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Vlad Len Tatarsky era un blogger nazionalista russo di 40 anni.

Era perché il 2 aprile, quindi domenica scorza, è morto a seguito di un'esplosione

avvenuta all'interno di un bar a San Pietroburgo, in Russia.

Il bar, a quanto pare, appartiene o apparteneva al cuoco di Putin, gli Evgeni Prigozin e lui

stesso ad averlo ammesso.

Oggi Prigozin non fa il cuoco, come sappiamo, ma è capo del gruppo Wagner, l'organizzazione

paramilitare che nelle ultime settimane è stata protagonista di un'aspra e è tuttora

protagonista di un'aspra battaglia per la presa di Buck Muth in Ucraina.

Ora, fin dalle prime ore, a seguito dell'esplosione appunto nel bar a San Pietroburgo, si è

cominciata a parlare di attentato, e pochi giorni dopo, oggi possiamo già parlare di

omicidio.

Vlad Lentatarsky è stato ucciso, ma perché?

Io sono Marco Maisano e ogni giorno, assia macchine sapi di me, provo a ripartire delle

basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo, ma perché?

La trama sembra identica a quella che ha portato alla morte in dinamiche appunto davvero molto

simili di Daria Dugin, ve la ricordate la figlia di Alexander Dugin, filosofo e politologo

molto vicino al presidente Putin.

Tatarsky si trovava all'interno dello street food bar in pieno centro a San Pietroburgo,

all'interno del quale a quanto pare si stava tenendo un evento proprio in suo favore.

Tatarsky non era quindi diciamo una persona qualunque, ma un famoso opinionista militare

con più di 500.000 follower su Telegram.

L'esplosione nel bar è avvenuta a seguito di una consegna allo stesso Tatarsky di una

scatola contenente, una statuetta, statuetta che appunto poco dopo sarebbe esplosa, uccidendo

lo stesso Tatarsky e facendo decine di fediti tre presenti.

Sulle prime ovviamente le autorità russe hanno subito incolpato Kiev, ma le prime ricostruzioni

sembrano invece ricondurre ad un attacco organizzato all'interno della Russia.

A consegnare la statuetta infatti sarebbe stata da quanto si vede anche in alcuni filmati

una donna, una giovane donna di 26 anni, Daria Trepova che al momento si trova in stato

di arresto.

La propaganda russa la descrive come una dissidente che già in passato aveva partecipato a manifestazioni

contro la guerra in Ucraina.

I dubbi però restano, lo stesso Brigozin, capo del gruppo Wagner, ha detto sui social

che l'attacco proviene dall'interno del Paese, quanto pare quindi Vlad Lentatarsky

sarebbe stato ucciso.

Ma perché?

A rispondere alla domanda di oggi è Daniel Reineri, giornalista inviato di Repubblica.

Questa è la risposta che mi ha mandato.

Per rispondere alla domanda perché hanno ucciso Tatarsky, prima bisognerrebbe capire

chi ha ucciso Tatarsky.

Le possibilità sono due, o i mandanti sono Ucraini o i mandanti sono russi.

Se i mandanti sono Ucraini lo hanno ucciso perché Tatarsky era un blogger militare russo,

seguitissimo, un seguito enorme da mezzo milione di follower e aveva una linea molto

brutale e violenta sull'invasione russa in Ucraina.

Diceva che i russi sono troppo delicati e dovrebbero essere ancora più violenti,

diceva che soldati russi devono saccheggiare e uccidere, diceva che il massacro di Buccia

era stata una scelta corratta perché così la russia aveva intimidito l'Occidente.

Tutte queste cose ne facevano un bersaglio simbolico da eliminare per gli Ucraini.

Oppure se lo hanno ucciso i russi a questo punto abbiamo di nuovo due possibilità.

O è stata la resistenza russa, ossia quel movimento di opposizione a Putin di cui conosciamo

pochissimo e che potrebbe aver deciso di eliminare questo megafono della propaganda

putiniana oppure, ma è una pista per ora molto più debole, potrebbe essere stato un

regolamento interno di conti dentro diciamo all'ambiente dei putiniani perché Tartarski

faceva parte diciamo era bazziccava il gruppo Wagner e il gruppo Wagner da molto tempo

sta litigando con l'esercito regolare russo, Tartarski criticava molto l'alto comando

russi e quindi qualcuno potrebbe aver deciso che era arrivato il momento di eliminare questa

voce e questa voce scomoda che in qualche modo rappresentava i rivali della Wagner.

Grazie a Daniele Raineri, intanto il Comitato nazionale antiterrorismo russo ha puntato

il dito contro l'Ucraina e collaboratori dell'oppositore Alexei Navalni, si va come

dire via via realizzando quell'ipotesi insomma che sembra essere appunto ormai una pista

da seguire cioè l'attentato sembra essere stato organizzato non in Ucraina ma in Russia

e ad averlo messo in atto sono cittadini russi evidentemente non proprio d'accordo con quello

che putin sta facendo in Ucraina.

Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e come sempre vi do appuntamento

a domani ciao.

Ma perché è un podcast scritto da me Marco Maisano, riprese e montaggio Giulio Rondolotti,

musici originali Matteo Cassi, supervisione tecnica Gabriele Rosi, responsabile di produzione

Denny Stucchi, una produzione One Podcast.

Assili da 209 euro, messaggio pubblicitario, informazioni in negozio salvo approvazione

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Domenica scorsa si è sentita una forte esplosione nel pieno centro di San Pietroburgo, in Russia. Una bomba, a quanto si apprende, occultata all'interno di una statuetta sarebbe finita tra le mani di un importante blogger militare russo, tra i più estremisti del momento: Vladlen Tatarsky. Un morto, lo stesso blogger e decine di feriti. Fin subito si è concluso che si è trattato di un omicidio. Vladlen Tatarsky è stato ucciso. Ma perché? Ne parlo con Daniele Raineri.

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