Ma perché?: 51 | Ma perché Milano NON è la terza città più inquinata del mondo?

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Da Melinda e Evelyn, freschezza da mordere.

Qualche mattina facendo il computer, comincio il mio classico giro di letture, di giornali, social, etc. etc.

E leggo. Milano oggi è stata la terza città più inquinata al mondo, vivo a Milano da tanti anni.

So perfettamente di non respirare, come dire, aria di alta montagna, ma non sapevo di respirare addirittura la terza peggiore del mondo.

Eppure un po' oggiato e mi riesce difficile da credere che Milano abbia l'area peggiore di, non so, nuova deli, di Kabul o di Manila.

Proprio difficile. Però in tanti, tantissimi giornali, giornalisti, piattaforme social hanno rilanciato questa notizia.

Pure le cose non stanno così. Milano non è, neanche lontanamente, la terza città più inquinata al mondo. Ma perché?

Io sono Marco Maisano e ogni giorno, a sé macchine sapi di me, provo a ripartire delle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo. Ma perché?

Ecco un nuovo trend. Segnatevelo. Accusare Milano di essere l'inferno. Ora, gli difetti anche seri questa città ne ha, sia chiaro, tra questi c'è il traffico, il costo delle case e l'inquinamento.

Perché, insomma, questi sono tutti i temi sul tavolo che, se non vengono risolti, renderanno sempre più difficile l'esistenza di chi vive qui.

Anche il giornalismo però ha i suoi problemi da risolvere. Perché prendere dei dati un po' a casaccio, rimetterli insieme in una grafica cattivante e scrivere che Milano è la terza città più inquinata al mondo, anche questo, come dire, è un problema serio.

Perché, soprattutto con i social, una notizia falsa passa per vera in poco tempo. Una volta che è partita l'onda e quella non la fermi più.

Qualcuno ci ha provato a dire, no, ma aspettate, non è proprio così, ma è ormai nulla. L'emotività della notizia aveva travolto tutto e tutti.

Quindi, riproviamoci oggi a distanza di qualche giorno. Milano non è la terza città più inquinata al mondo.

Ma perché? A rispondere alla domanda di oggi è Nicola Slozzito, giornalista della stampa. Questa è la risposta che mi ha mandato.

Milano non è la città più inquinata al mondo, nemmeno la terza più inquinata, come abbiamo sentito dire, fondamentalmente perché c'è di peggio.

C'è di peggio in Cina, c'è di peggio in India, c'è di peggio in Vietnam, in Bangladesh, insomma, in tutto quel continente asiatico dove l'inquinamento è ancora pesantissimo e si è fatto pochissimo per limitarlo.

La notizia, insomma, della settimana scorsa è fortemente esagerata, come direbbe Mark Twain. È falsa perché proviene da una fonte non del tutto affidabile, ovvero IQL, che è un'applicazione e prima ancora un'azienda che produce purificatori per l'aria

e che stilla delle classifiche che cambiano ogni giorno, perché probabilmente non ponderano adeguatamente i dati, provengono da centraline che non fanno medie, non utilizzano probabilmente strumenti conformi. Non lo sappiamo, non è molto trasparente, però è molto diffuse, molto diffusa l'app e molto diffusa la classifica.

Se voi la ricontrollate, in questi giorni Milano un giorno è 19esima, l'altro giorno 60esima, nella classifica di tutto il 2022 è rilasciata da IQL, Milano non è nemmeno nelle prime 500 città. Ok, che cosa significa questo? Significa che dobbiamo stare un po' più attenti ai dati e fidarci di quelli ufficiali, per esempio quelli della nostra agenzia dell'ambiente, che ogni giorno fornisce dei dati che magari non sono così eclatanti, ma sono molto più seri.

Molto più trasparenti, molto più affidabili.

Questo significa che dobbiamo fregarci dei dati sull'inquinamento e che non dobbiamo più preoccuparci, assolutamente no, perché il nord Italia è inquinatissimo, è una delle zone più inquinate di tutta Europa.

La Corte di Giustizia europea ci multa da anni, perché non facciamo nulla per ridurre l'inquinamento. Le morti premature per l'inquinamento dell'aria in Italia sono 84.400 all'anno.

Considera che nel 2020, per esempio, il Covid ha ucciso 100.000 persone in Italia, quindi siamo lì con i livelli.

Il 27% di tutte le morti europee per l'inquinamento dell'aria arriva dall'Italia.

Insomma, il problema va affrontato, va discusso, va monitorato, va persino classificato, però non dobbiamo farci fregare dalle fake news.

Non dobbiamo farci troppo di queste app, dei siti sensazionalistici, perché la scienza rimane l'alleata principale che abbiamo per capire questi problemi e trovare le giuste soluzioni.

Sparare grosse notizie come quella di Milano significa sovrassaturare il dibattito, perché se ci pensate cosa facciamo se domani dopo domani Milano diventa effettivamente una tra le 100 città più inquinate al mondo, nelle classifiche proprio quelle ufficiali.

Ci sembrerà addirittura poco se ci ricordiamo quella volta che è stata terza, no?

E quindi il fine non può giustificare i mezzi, siamo tutti d'accordo che dobbiamo fare di più per l'inquinamento, ma dobbiamo farlo con la scienza, quindi il riassunto quale è meno meme più fa-checking.

Grazie a Nicola Slozzito. Io credo che quando una notizia scatena come reazioni, frasi tipo, ma ti rendi conto, solitamente non è una notizia.

Non seri almeno, vorrei riportarvi quello che ha scritto su Wired Gianluca Schinaia, l'infodemia, ovvero la quantità eccessiva di informazione, non fa bene alla causa climatica. E prosegue, il rischio è falsare la percezione generale e spesso questi dati pseudo-scientifici diventano delle scuse per innescare imbettive politiche, come ad esempio è successo in questo caso per criticare l'amministrazione di Beppe Sala.

Si è chiaro, non è per difendere Beppe Sala o per Milano, ma per ricordarci tutti insieme che no. Milano ha tanti difetti, ma l'aria è migliore di quella di nuovo Adelli.

Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi, come sempre, vi do appuntamento domani. Ciao!

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