Ma perché?: 48 | Ma perché in Francia le proteste sono così violente?
Radio Deejay 3/24/23 - Episode Page - 8m - PDF Transcript
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Le proteste in Francia spesse volentieri sfociano in atti di violenza e tra l'altro non dirà
do capito anche che ci muoia qualcuno. Sono eventi oggettiamette che da noi in Italia ma dire in
generale in Europa rari insomma non succedono. Ora io di questa cosa ve ne parlo perché il
presidente della Repubblica francese Manuel Macron ha deciso alla fine di tirare dritto
sulla riforma delle pensioni, ha detto di rispettare chi protesta ma ha aggiunto che
di quella riforma il paese ne ha bisogno. Da tanti queste parole sono state lette come benzina sul
fuoco e le proteste non solo non sembrano placarsi ma sembrano diventare sempre più violente. Ma
perché? Io sono Marco Maesano e ogni giorno, assieme a chi ne sa più di me,
provo a ripartire delle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo. Ma perché?
Mi avevo parlato qualche giorno fa qui a ma perché con Chiarafiotto vi invito a
riascoltare quella puntata. C'eravamo proprio lasciati pochi giorni prima della decisione di
Macron di tirare dritto nonostante le grandi, grandissime proteste. In Francia il sistema
delle pensioni prevede che i lavoratori vadano appunto in pensione a 62 anni. La riforma invece
prevede che le tasi alzi fino a 64. Va detto però non domani. L'età salirà di tre mesi ogni
anno e solo nel 2030 quindi fra sette anni la riforma avrà raggiunto diciamo così il suo
obiettivo in pensione quindi a 64 anni. Va detto però anche che la riforma riguarda il contributo
quindi per avere la quota diciamo piena sarà necessario arrivare a 65 anni e a 40 anni di
contributi versati per avere appunto la contribuzione piena. Ora io non credo vi interessa
entrare troppo nel merito e ne io sarei in grado di farlo. Oggi è su altro che vorrei diciamo
concentrare la nostra attenzione. In Francia protestare è una cosa molto seria molto sentita,
lo abbiamo visto moltissime volte l'ultima volta con Isilè Gialli ma spesso diventa una cosa
anche molto violenta ma perché? A rispondere alla domanda di oggi è Chiara Piotto corrispondente
dalla Francia per Skytig 24. Questa è la risposta che mi ha mandato. Perché le protesti in Francia
sono così violente? Intanto diciamo che non è una novità assoluta nel senso che già le
manifestazioni degli anni 90-2000 erano spesso violente ma che ha un processo che si è intensificato
parecchio dal 2016 con le protesti sulla riforma del lavoro ma soprattutto con il 2018-2019 e
la crisi dei Gilejón. È infatti proprio del 2019 la nuova legge sul mantenimento dell'ordine
pubblico che venne approvata all'epoca con il miso all'interno Castaner ed era già presidente
Macron nel suo primo mandato. Questa legge sull'ordine pubblico prevede per esempio che si
possa essere perquisiti nelle aree della manifestazione che chiunque partecipi alle manifestazioni debba
essere riconoscibile quindi se ci si copre il volto anche banalmente con una maschera antigas o gli
occhiali protettivi contro gli lacrimogeni si rischiano molto fino ai 15.000 euro un anno
di carcere e poi sempre la stessa legge prevede di poter chiedere il rimborso dei danni causati
ai manifestanti violenti. Sempre nel 2019 a causa della crisi dei Gilejón in cui ricordiamo che
morirono 11 persone e furono ferite oltre 3.000 persone in tutta la Francia venne creata anche
una nuova brigata di repressione delle azioni violente motorizzate. In Francia vengono chiamate
BRAV proprio per intervenire nelle manifestazioni che sono a maggiori rischio di violenze e ormai le
vediamo in tutte le manifestazioni. Sono coppia di poliziotti di cui uno guida una moto entrambi
portano un casco integrale e quando sei in corteo è meglio tenersi nella larga. Con chi si
confronta però la polizia con i manifestanti e soprattutto con i gruppetti di manifestanti
che partecipano ai cortei quasi con l'esclusiva intenzione di confrontarsi con la polizia a chi mi
riferisco. Black bloc, gruppetti radicali, Gilejón, non sono ovviamente la maggioranza dei francesi che
invece partecipano ai cortei per delle ragioni come per esempio per contestare la reforma
delle pensioni, ma sono quelli che purtroppo spesso catturano l'attenzione nei cortei. La loro
rivendicazione è un no generale al potere, un no generale alla politica e in una caso nelle
manifestazioni l'ultima settimana si leggono dappertutto graffittico scritto morte a re chiaro
parliamo di Macron che viene visto come un monarca o un despota. La situazione è esplosiva e già da
anni se ne parla in Francia come di un problema anche perché aumenta il numero di feriti tra i
poliziotti tra i manifestanti e soprattutto c'è il rischio che la gente non vada più ai cortei o a
manifestare perché ha paura di essere per esempio picchiata per sbaglio perché si trova nel punto
sbagliato al momento sbagliato. Diciamo che se in generale in Europa negli ultimi anni anche in
Italia si è andati verso una descalation, un tentativo di creare il meno scontri possibili
tra polizi e manifestanti in Francia se sta facendo il contrario e da parte della prefettura la
risposta è la reazione commisurata alle provocazioni da parte dei manifestanti violenti. Non sembra
quindi esserci una strategia vera e propria per ridurre la violenza al momento, intanto le denunce
delle violenze da parte della polizia aumentano e in generale è agli occhi di tutti quelli che
partecipiano in cortei, il fatto che lo schema di violenza sia ripetitivo e sia pericoloso per tutti.
Grazie a Chiara Piotto. I francesi avano molto le loro conquiste sociali e bisogna
mettere che ne hanno fatte tante e molto prima di noi. C'è quindi questo va detto una tradizione
in Francia che riguarda ciò che noi chiamiamo diciamo così rete sociale, cioè quella maglia
fatta di leggi, associazioni, attivismo che tutte insieme garantiscono alla popolazione di ritti e
accessi a tutte le che da altre parti non ci sono, quindi è normale credo che da questo punto di
vista i francesi siano gelosi di ciò che hanno conquistato. Speriamo ovviamente che però questo
non sfoci in qualcosa altro, cioè in proteste violente, con protestare assolutamente sano,
giusto e viva, dovremmo farlo anche noi, non lo facciamo più, ma altra cosa è appunto la violenza.
Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e come sempre vi do appuntamento a domani, ciao!
Bioritmon, grazie alla sua formula scientificamente documentata,
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Il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso di tirare dritto sulla riforma delle pensioni. Ha detto di rispettare chi protesta, ma ha anche aggiunto che di quella riforma il paese ha bisogno. Da tanti queste parole sono state lette come benzina sul fuoco. E le proteste anziché placarsi sono diventate addirittura più violente. Ma perché? Ne parlo con Chiara Piotto.
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