Ma perché?: 47 | Ma perché si parla di gentrificazione?

Radio Deejay Radio Deejay 3/23/23 - Episode Page - 9m - PDF Transcript

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Perché 1 euro?

Vatte forte!

Sempre!

Milano fino a 1.800 euro al mese per 70 metri quadri in affitto.

Questo è uno dei tantissimi titoli di articoli che la scorsa settimana hanno affrontato il

tema del caro affitti e in generale del costo delle case a Milano e non solo.

Le cifre in base al giornale che leggevamo cambiavano, ma le proporzioni no erano più

o meno sempre le stesse, tutti a dire che a Milano non si può più vivere, tutti chiaramente

apportando ragioni valide, ma quella del costo delle case ha senz'altro superato tutte le

altre.

Una nuova parola, nuova si fa perdire ovviamente, ha cominciato a fare capolino tra chi quegli

articoli gli aggialletti.

La parola è gentrificazione.

Il rischio secondo me è che faccia la fine di resilienza, ma ovviamente spero di sbagliarmi

perché qui la questione invece è seria, la parola gentrificazione sia improvvisamente

intrusa nei nostri discorsi sulle nostre città sempre meno vivibili, ma perché?

Io sono Marco Maisano e ogni giorno, a sé macchine sapi di me, provo a ripartire dalle

basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo, ma perché?

Addervi cos'è la gentrificazione e perché ne stiamo parlando così tanto, diciamo da

un punto di vista tecnico, ci penserà l'esperto di oggi che ascolterete fra poco.

Io, come sempre, preferisco darvi più chiatro il contesto.

Secondo un report di Idealista, il canone di locazione in Italia a febbraio del 2023

è di 11,80 euro al metro quadro.

A Roma è di 14,10 euro, a Milano di 21,70 euro, Milano è la città con gli affitti più

alti d'Italia.

Uno dice, eh beh, quale è la novità?

Ma probabilmente nessuna, Milano è cara, potremmo dire, da sempre, insomma non è proprio così,

però che cara lo sapevamo già.

Intanti però fanno notare che sta effettivamente diventando una città sempre più esclusiva,

un luogo aperto a pochi, dove pochi possono vivere e soprattutto godere dell'intrattenimento

che la città offre.

Io a Milano ci vivo da tanti anni e devo dire che sì, effettivamente la città in poco

tempo è cambiata moltissimo e fino a pochi anni fa ero portato a credere che questi cambiamenti

non potessero che essere positivi, no, se un quartiere depresso è abbandonato improvvisamente

viene rivalutato e diventa la sede di importanti società, ma anche il quartiere dove vogliono

vivere i personaggi pubblici, ecco il primo pensiero che uno fa è, beh, mica male, bravi

insomma operazione riuscita.

Ora, questa cosa infatti di per sé non sarebbe credo una cosa negativa, se non che questa

cosa qui abbiamo scoperto essere il frutto di un processo molto preciso, un processo

con un nome preciso, gentrificazione, un processo, appunto, che esiste da sempre, ma di cui

solo ora improvvisamente abbiamo cominciato a parlare, ma perché?

A rispondere alla domanda di oggi è Giovanni Semi, docente di sociologia urbana all'Università

di Torino, questa è la risposta che mi ha mandato.

Al nostro sospetto che la città che abitiamo stia cambiando, che qualcuno ci stia facendo

il sospetto, è sempre una questione politica di scelte, di schieramenti, di posizionamenti,

non è mai un campo neutrale, ci saranno sempre quelli pro gentrificazione e quelli contro

la gentrificazione.

Secondo aspetto, siamo anche di consumatori e doviamo ad abitare cosa facciamo di giorno

e di sera e con chi ha degli effetti su tutte le altre persone e sulla città, nelle sue

insieme.

Non siamo in quanto studenti, in quanto giovani genitori, in quanto single, in quanto adulti

e forse anche in quanto anziani.

Il terzo punto è che esiste ancora quella cosa chiamata a capitalismo e dunque siamo

anche delle pedine di un meccanismo più ampio e di lunga durata, lunghissima alle volte.

Un meccanismo che sappiamo essere lì fuori ma che faticchiamo a comprendere e quindi

spesso anche a nominare.

La gentrificazione in sintesi è via Padova a Milano quando viene chiamata Nolo ma anche

il quartierdo vendranno poi a finire gli sfrattati di Via Padova.

La gentrificazione è il parchetto abbandonato prima e rigenerato poi, la gentrificazione

è quel vernisage con un po' il proprio mancare e dove l'artista controcorrente condamnerà

il tuo stile di vita gentrificato.

E quindi cosa comporta la gentrificazione?

Beh, ci descrive una città più difficile da raggiungere, più costosa, con appartamenti

in realtà meno adatti alle nostre esigenze e pericolio debbiamo spendere però sempre

di più.

Ora i nostri reti, ti lo sappiamo, gli ultimi ventani non sono cresciuti o comunque non

sono cresciuti tanto quanto è cresciuto il valore degli immobili e quindi faticchiamo

di più.

Ci impicchiamo per 30 anni a un moto oppure dobbiamo dedicare una parte importante del

nostro stipendio per pagare un affitto che cresce contrato dopo contrato e questa dinamica

la pagano soprattutto le face più deboli della popolazione, quelle che magari non

sono mai riuscite a diventare proprietari nel passato e che magari spesso hanno anche

la pelle più scura delle nostre e quindi come facciamo a interrompere questo ciclo?

Beh, parlando innanzitutto, non resta con franchezza dicendoci che siamo tutti parte

del stesso meccanismo economico-sociale che chiamiamo gentrification, magari qualizzandoci,

magari chiedendoci se vale veramente la pena spendere tutti questi soldi per questi immobili

e non com'è forse invece lottare per avere degli affitti più equi, per avere un sostegno

pubblico, per avere le case pubbliche e poi lottando anche per un elemento culturale

della città.

Allora veramente è più interessante, vale la pena viverla quanto più è varia, quanto

più è diversa e invece se diventa sempre di più una riserva per classi sociali più

ricche ed esclusive, perde in realtà la sua ragione d'essere.

Grazie a Professor Giovanni Semi, una cosa direi che è chiara, molti di noi appunto

gli omicimetto sono parte di questo processo di gentrificazione, un processo che come abbiamo

sentito renderà le città a nostra immagine e somiglianza, un po' come farebbe mi vende

a pensare un algoritmo e se ci pensiamo un po' è già così, nel mio quartiere dove

vivo a tanti anni io ci trovo ormai quasi solo cose di cui sono già convinto che già

mi piacciono, a volte non so voi ho veramente l'impressione di vivere in una bolla, una

bolla che costa un sacco di soldi.

Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e vi do appuntamento alla prossima,

ciao!

Ma perché è un podcast scritto da me, Marco Maisano, Riprese e Montaggio Giulio Rondolotti,

in più puoi pagare anche a tasso zero in dieci rate, perché un euro, batte forte sempre.

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Nelle ultime settimane in molti articoli, sui social e in tv si è parlato di quanto grandi città come Milano o Roma siano diventate per molti versi insostenibili. Il caro affitti, ma anche il prezzo di acquisto delle case hanno raggiunto livelli mai visti prima. Una parola fra tutte, in questo contesto, è comparsa di più: gentrificazione. Ma perché? Ne parlo con il prof. Giovanni Semi.

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