Ma perché?: 43 | Ma perché i nostri dati sono il petrolio del futuro?
Radio Deejay 3/18/23 - Episode Page - 9m - PDF Transcript
Ciao, sono Bebevio, con i nuovi i pannelli fotovoltaici e le batterie Sorgenia sei sempre più indipendente, dal gas, dal carbone
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Su Sorgenia.it
Ammettiamolo, nessuno di noi ha mai letto il documento di privacy e polisi di un qualunque servizio online
A perzarci bene devo dire è incredibile che questo sistema di accordo tra le parti regga
Perché da un lato c'è il fornitore di servizi che mette un papello infinito di clausole che per lunghezza è pari al deuterionomio
E dall'altra c'è il fruitore, cioè noi che sistematicamente ha la luce del sole mente
Cioè dice una bugia dicendo sì di chiaro di aver preso visione dell'informativa privacy
Ma quando mai? Ora sembra non accadere niente quando diciamo accetto
Ma in realtà accade molto, moltissimo
Ogni volta che noi diamo l'OK al trattamento dei nostri dati personali
C'è diamo un pezzettino di noi, un pezzettino che però vale tantissimi soldi
I dati personali sono il petrolio del futuro, ma perché?
Io sono Marco Maesano e ogni giorno, a sé macchine sa più di me, provo a ripartire dalle basi
Per rispondere alla domanda più semplice del mondo
Ma perché?
Dunque, mi correggo, credo che i dati personali siano il petrolio di oggi e non del futuro
Il giro d'affari che ruota attorno alle informazioni che riguardano i nostri gusti, i nostri comportamenti
Le nostre scelte di acquisto valgono miliardi di dollari già oggi
Sono i dati, lo strumento che le grandi aziende acquistano da chi dati li colleziona e li vende
Per affinare la loro tecnica di vendita, appunto, per proporci oggetti e servizi in linea
Con le nostre necessità, con i nostri gusti
E' un po' come se dessimo accesso in qualche modo alla nostra mente
Siamo noi, quasi inconsapevolmente, quindi che diciamo a chi produce scarpe per fare un esempio
Il colore, il modello e la forma che preferiamo
E loro, quelli che le scarpe le producono, magicamente poco dopo, quelle scarpe appunto ce le mettono in vetrina
E noi ringraziamo anche
Secondo molti, questo modello, ma a mano che la nostra consapevolezza attorno al tema aumenterà
Non sarà quello del futuro, anche perché, come dicevo, a inizio puntata si basa oggettivamente
Su una grande bugia si basa sul fatto che noi, decine di volte al mese, mentiamo
Dicendo appunto di aver letto l'informativa sulla privacy
Ci stanno provando in tanti chi più chi meno a porre dei limiti allo sfruttamento dei dati
Attracciare, come dire, perimetri su come e quando utilizzare appunto i nostri dati
E notizia, per esempio, di qualche giorno fa che anche l'India si sta muovendo in questo senso
Con il data protection bill, anche se sembrano esserci molti problemi sull'effettiva, come dire, implementazione di questa legge
Anche l'Unione Europea si è mossa in un certo senso con il regolamento generale sulla protezione dei dati barato nel 2016
Anche se non sembra bastare più
Una cosa è certa, i dati valgono un'infinità di miliardi di dollari
Tant'è che ormai vengono considerati il nuovo petrolio
Ma perché?
A rispondere alla domanda di oggi è Gianluigi Ballarani, imprenditore tech, insegnante di Digital Marketing and Crypto Strategies all'Università di Pavia
E co-founder di Udi
Questa è la risposta che mi ha mandato
Un articolo del De Economist del 2017 titola
La risorsa più di valore al mondo non è il petrolio, ma i dati
I dati sono stati paragonati al petrolio perché entrambi sono risorse preziose e vitali per lo sviluppo economico
Come il petrolio è stata una fonte di energia per la crescita industriale nel XX secolo
I dati sono considerati la fonte di energia per la crescita economica del XX secolo
Quindi il petrolio della nuova economia sono i dati, potremmo dire
Il mercato dei dati è molto molto grande, vale oltre mille miliardi di dollari
Il che significa che ogni minuto vengono scambiati o utilizzati i dati per due milioni di dollari
Ma di chi sono tutti questi dati che vengono scambiati, usati, comprati e venduti?
Sono i nostri
Nonostante noi non sappiamo in realtà cosa succede nel mondo dei dati
E non riceviamo alcun compenso dal loro sfruttamento
Ma quindi come diamono questi dati? Come vengono estratti dal nostro giacimento, se sono un petrolio?
In realtà attraverso ogni azione che facciamo con la tecnologia
Come navigare su internet o utilizzare una semplice app sul telefono, addirittura
Le aziende poi vendono o utilizzano questi dati per creare dei profili degli utenti
La cosiddetta profilazione, targetizzazione, quindi capire i loro interessi e preferenze
E dopo di che personalizzare la pubblicità ai contenuti per loro
Pensate che l'Università di Cambridge e Stanford nel 2015 hanno dimostrato che bastano 150 like su Facebook
E l'algoritmo ci conosce meglio dei nostri amici della nostra famiglia
Assurdo
Ma è solo negli ultimi anni che hanno acquisito questa importanza
E solo ultimamente stanno emergendo all'attenzione del grande pubblico
Spesso la luce di scandali come quello di Cambridge Analytica
Che era questa azienda che usava i dati di Facebook di 87 milioni di persone per manipolare meglio la loro opinione
Nel frattempo i regolatori non sono rimasti a guardare, ma sono intervenuti per garantire la privacy e la sicurezza degli utenti
Tuttavia spesso le aziende riescono a eludere queste regole attraverso la burocrazia stessa
Per capirci i termini e condizioni di iTunes sono più lunghi dell'amleto di Shakespeare
Penso che ho detto tutto
Ma stanno lasciando nuove tecnologie dall'altra parte per permettere alle persone di prendere il controllo sui propri dati
Portare trasparenza nel mercato e remunerare per l'uso che ne viene fatto
Come stiamo facendo con Udi, la startup di cui sono co-fondatore
Che ha creato un portafoglio di dati decentralizzato per poter gestire i propri dati in modo sicuro e trasparente
In sintesi i dati sono una risorsa super preziosa e versatile per questa nuova economia
Ma è importante riportare al centro l'utente, ovvero il legittimo proprietario
Che deve avere più trasparenza e controllo e ricevere parte del valore che generano come cantanti per una canzone
Grazie a Gianluigi Ballarani, devo dire il tema è davvero molto interessante
E credo che quando i governi si decideranno a mettere mano la questione bisognerà ripartire appunto dai punti che sottolineava poco fa Ballarani
Nessuno ci paga per i dati che forniamo eppure con quei dati
Con i nostri dati ci sono aziende che fatturano miliardi di dollari
Insomma, nulla per noi è molto per loro
Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi
Se questa puntata vi è piaciuta, se questo podcast vi piace vi raccomando seguitelo
E vi do appuntamento alla prossima, ciao!
Ma perché è un podcast scritto da me, Marco Maisano
Riprese e montaggio Giulio Rondolotti
Musiche originali Matteo Cassi
Supervisione tecnica Gabriele Rosi
Responsabile di produzione Denny Stucchi
Una produzione One Podcast
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Ammettiamolo: nessuno di noi ha mai letto fino in fondo l'informativa sulla privacy. E' troppo lunga, troppo noiosa e forse anche totalmente inutile. Ogni volta che diamo il nostro ok al trattamento dei nostri dati personali cediamo un pezzetto di noi stessi. Quel pezzetto, non lo sappiamo ancora, ma vale tanti, tantissimi soldi. I nostri dai sono letteralmente il petrolio del futuro. Ma perché Ne parlo con Gianluigi Ballarani.
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