Ma perché?: 38 | Ma perché l'accordo sugli oceani è storico?

Radio Deejay Radio Deejay 3/13/23 - Episode Page - 8m - PDF Transcript

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Ormai lo sanno anche i sassi, ma è giusto ripeterlo anche a loro, insomma, devono saperlo anche i sassi

Il cambiamento climatico, l'inquinamento delle navi e l'eccesso di pesca non fanno bene agli oceani

Per oceani, oggi qui, intendo quello che viene definito da, diciamo, dai tecnici alto mare

Ovvero le acque così dette internazionali, quindi quelle acque fuori dalla giurisdizione dei singoli paesi

Queste acque abbiamo capito dopo decenni che stanno soffrendo, sono sempre più sporche e i pesci e chi le abita queste acque, insomma, non le vuole abitare più

Non ci vuole più vivere a perderci, quindi siamo tutti e tra poco lo vediamo

Bene, dopo decenni, dicevo, questa cosa forse l'abbiamo capita, per davvero, perché dopo lunghe interminabili negoziazioni

gli stati membri delle nazioni unite hanno finalmente trovato una quadra per la protezione degli oceani

E a quanto pare, quello siglato sabato quattro marzo è un accordo che possiamo definire storico

Ma perché?

Io sono Marco Maisano e ogni giorno, a sé macchine sapi di me, provo a ripartire dalle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo

Ma perché?

Secondo il VWF, si stima che ogni anno negli oceani ci finiscono circa dai quattro ai 12 milioni di tonnellate di rifiuti tossici

Io, onestamente, non mi so immaginare questa quantità, cioè non me la so figurare

Ma immagino che siano appunto montagne, montagne, montagne di spazzatura

Per lavoro, devo dire, mi è capitato di visitare alcuni luoghi nel mondo con, diciamo, con le acque del mare inquinate, o molto inquinate

Per esempio nelle Filippine, in Ghana, ma anche qui in Italia, no?

Il nostro mar Mediterraneo è uno dei mari più inquinati al mondo

Qualche anno fa, per esempio, sono salito di notte su un peschereccio partito da Gallipoli

E non avete veramente idea della quantità di spazzatura che i pescatori tiravano su ogni volta che appunto essavano le reti

Un veramente una brutta immagine, doverli vedere poi dividere i pezzi di plastica dai pesci

Ora, l'accordo di cui parliamo oggi non prevede delle soluzioni specifiche per risolvere questo problema, quindi quello delle plastiche e delle microplastiche nei mari

E soprattutto, non riguarda, diciamo, il mare che siamo abituati a vedere, ma l'alto mare, quindi quello appunto fuori dalla giurisdizione dei singoli paesi

Quindi le cosiddette acque internazionali

E appunto, anche se non prevede soluzioni precise alla plastica, ne prevede molte altre

Come per esempio quello di limitare il traffico delle navi, le attività di esplorazione e la pesca eccessiva

Tutte cose che, se gestite meglio, io credo, faranno stare meglio, insomma, gli oceani

E a dirlo, non sono io che non ci capisco niente, ma chi di questa materia se ne occupa e considera appunto questo accordo per la protezione degli oceani un accordo storico

Ma perché?

A rispondere alla domanda di oggi è Maria Sole Bianco, esperta di conservazione Marina e presidente di World Rise Onlus

Questa è la risposta che mi ha mandato

L'accordo sull'alto mare è di fondamentale importanza perché ci consente finalmente di avere uno strumento giuridico internazionale per la protezione della biodiversità anche nelle acque internazionali

Quindi fuori dalla giurisdizione nazionale dei paesi

È un accordo storico perché ci abbiamo messo più di vent'anni a raggiungerlo e arriva anche in un momento storico e geopolitico molto difficile

È importante perché si potranno creare da una parte aree marine e protette

In questo modo è raggiungere l'obiettivo della protezione di almeno il 30% dell'oceano entro il 2030

Un obiettivo che è già stato ribadito e sancito dalla convenzione sulla diversità biologica e dalla conferenza delle parti di questa convenzione che è avvenuta a dicembre di quest'anno

Ma che dà lo strumento per poterlo effettivamente attuare perché se dovessimo contare solo sulla protezione delle acque di competenza dei paesi

Praticamente ogni paese costiera dovrebbe proteggere almeno il 77% del suo spazio acque

Quindi la protezione degli spazi anche e delle acque internazionali ci consente di arrivare a questo importante obiettivo che ricordiamo è un obiettivo che ha stabilito la comunità scientifica

Che ci dice che se vogliamo salvaguardare la funzionalità e la produttività dell'oceano dobbiamo proteggerne almeno il 30% entro il 2030

Se vogliamo salvaguardare la funzionalità e la produttività dell'oceano significa salvaguardare l'ossigeno che respiriamo perché ricordiamo l'oceano produce più del 50% dell'ossigeno che respiriamo

Ma anche la sua produttività e quindi anche il cibo ricordiamo che migliori di persone dipendono direttamente dall'oceano come fonte primaria di proteine

Tutto questo si inserisce

In un quadro che da una ottima speranza a livello internazionale perché l'oceano è in realtà un bene comune che l'umanità condivide

Quindi questo accordo ci porta sulla retta via del futuro e quindi sulla responsabilità condivisa di proteggere ciò che ci dà la vita sul nostro pianeta

Grazie a Maria Sole Bianco, è bene ricordarlo sì che l'oceano ci da letteralmente da respirare

Il foto plankton appunto per l'esattezza e il protagonista di questo processo che ci garantisce

Appunto un enorme quantità di ossigeno ogni giorno io spero di avervi aiutato anche oggi a capire qualcosa di più come come è successo a me

Vi ringrazio e vi do appuntamento a domani

Ciao

Ma perché è un podcast scritto da me Marco Maisano

Riprese e Montaggio Giulio Rondolotti

Musiche originali Matteo Cassi

Supervisione tecnica Gabriele Rosi responsabile di produzione Denny Stucchi

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I nostri oceani sono sempre più inquinati e meno ospitali per le creature che li abitano. Eppure le acque dei mari, secondo gli esperti, forniscono agli esseri viventi, compresi gli umani, la metà dell'ossigeno necessario alla sopravvivenza. Nonostante ciò continuiamo a ignorare gli allarmi che ci arrivano sullo stato di salute degli oceani. Il 4 marzo però gli stati membri delle Nazioni Unite hanno finalmente siglato un accordo sull'alto mare dopo decenni di negoziazioni. E a quanto pare si tratta di un accordo storico. Ma perché? Ne parlo con Mariasole Bianco.

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