Ma perché?: 36 | Ma perché in Francia stanno scioperando a oltranza?
Radio Deejay 3/10/23 - Episode Page - 9m - PDF Transcript
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In Francia da settimana le persone comuni, e cioè noi, quelli che devono lavorare per
campare e che un giorno sperano invece di non farlo più, perché si vedranno per
forzare sul conto in banca la pensione dopo tanti anni di contributi, bene, quelle persone
stanno protestando da giorni e non solo loro, perché in Francia sono scesi in piazza appunto
nell'ultime settimane tantissimi giovani.
Ma perché?
Io sono Marco Maesano e ogni giorno, assia macchine sapi di me, provo a ripartire dalle
basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo, ma perché?
Dicevo, questa protesta in Francia racconta molto secondo me di questo paese e di come
sono i suoi cittadini, cioè i francesi e di come loro intendano la democrazia.
E questa, diciamo, analisi, se volete, ora forse un po' meno, ci permette anche a noi
di fare conti appunto con noi stessi e con il nostro modo di fare.
Negli ultimi anni, mettiamolo, ci siamo chiusi al di là dei lockdown, dentro noi stessi,
ci limitiamo così a incazzarci magari a cena con gli amici, ma difficilmente poi esprimiamo
il nostro dissenso scendendo in piazza, non perché non ci sia nulla da cui prendere le
distanze o che non ci sia nulla, per cui protestare ma semplicemente non lo facciamo
più.
Non credo che sia soltanto una sensazione, onestamente.
Ma veniamo ai francesi e alle loro pensioni.
Pensioni, sì, perché loro sono scesi in piazza proprio per protestare contro una decisione
presa dal governo di mettere mano appunto al sistema pensionistico francese di qui.
I francesi vanno veramente orgogliosi, anche i più giovani che in pensione ci andranno
fra 30, 40 anni, come dicevo prima, sono scesi in piazza.
Sono tutti orgogliosi al punto di mettere in piedi protesti, che a me sembrano sempre
incredibili perché durano tantissimo, moltissimi giorni, come quella del 2019 che ha mandato
per settimane in tilt i trasporti pubblici.
In quel caso a scendere in piazza erano stati proprio i ferrovieri che non volevano rinunciare
al loro cosiddetto regime speciale, perché in Francia di regimi speciali ne hanno tanti
che sono dei sistemi, diciamo, dei sottosistemi in un complicato macrosistema pensionistico
che permette appunto a queste categorie di avere dei benefici specifici.
Bene, i ferrovieri a questa specialità non ci volevano rinunciare.
Nel 2018 invece, un lungo anche in quel caso sciopero dei dipendenti di Air France, pensate,
aveva portato il ministro dell'economia Bruno Lemer, che è attualmente anche adesso insomma
il ministro dell'economia, a dire se si contiva così, a Air France rischia di fare la fine
di all'Italia.
Grazie al ministro.
Si penserà che i sindacati in Francia appunto sono più forti che in Italia, ma in realtà
il tema è davvero molto più culturale, perché in Francia i laboratori scritti al
sindacato sono meno che in Italia, sono circa l'8% contro il 30% del nostro paese, quindi
appunto è una questione anche molto culturale ed è qualcosa appunto quella delle protesse
che in Francia tende a nascere dal basso, dalle persone comuni.
Infatti, da settimane i francesi scendono in piazza per protestare contro una discussa
scelta del governo di mettere mano al sistema pensionistico.
Ma perché?
A rispondere alla domanda di oggi è chiara più otto, corrispondente dalla Francia per
Scatigi 24.
Questa è la risposta che mi ha mandato.
Perché scioperano?
Innanzitutto perché se ci dicessero domani che dobbiamo lavorare due anni in più, penso
che nessuno sarebbe contento, quindi in general i presupposti di questa riforma delle pensioni
sono piuttosto impopolari e dolorosi come ogni riforma delle pensioni, credo.
Poi c'è da guardare a chi la propone in questa riforma, ovvero il governo e nello specifico
Macron.
Questo aspetto conta perché conosciamo le critiche che vengono fatte a Macron da quando
è presidente, in particolare quella di essere distaccato dalla società e dalle necessità
del cosiddetto mondo reale.
Dunque, il fatto che il governo voglia spostare l'età minima legale per avere una pensione
completa dagli attuali 62 anni a 64 anni è visto in particolare dai sindacati dei partiti
di sinistra come una forzatura, una scelta politica precisa di fronte ad altre possibili
alternative che sarebbero più giuste o più egalitarie.
Un altro aspetto contestato che spiega perché i francesi protestano è che la riforma prevede
la fine dei regimi pensionistici speciali per alcune categorie lavorative, come per esempio
i dipendenti della banca di Francia, che saranno da ora in poi trattati secondo le regole valide
per le altre categorie.
Insomma, riassumendo ci sono tante ragioni per cui i francesi protestano.
Chi doveva andare in pensione tra poco perché si vede a allungare il tempo previsto prima
di smettere e di lavorare.
Chi godeva di trattamenti speciali e benefici perché non li avrà più, chi in pensione
ci andrà tra molto tempo, come gli studenti, perché teme che continuano a spostare l'età
legale in avanti in pensione ci andranno a 70 anni o anche oltre.
E qui c'è il tema della qualità della vita, se vado in pensione a 62 anni sono ancora
in buona salute, ma a 64 magari meno e non posso godermi la pensione, i nipoti etc.
In generale questa riforma viene considerata raccontata dalla sinistra e dai sindacati come
ingiusta, in particolare per le categorie di lavoratori che sono già più svantaggiati,
per esempio chi guadagna di meno o chi fa lavori molto usuranti.
Il risultato è che milioni di cittadini si oppongono dai pompieri ai professori, mentre
il governo sembra deciso ad andare avanti cedendo a pochi compromessi e difendendo la
riforma come l'unica capace di riportare l'equilibrio in un sistema che vede sempre meno nuovi
lavoratori e un'età media sempre più alta.
Ogni volta che protesti come questa durano così a lungo ci si domanda fino a che punto
sono disposti ad arrivare i lavoratori francesi pur di andare contro una certa decisione.
Infatti il codice del lavoro francese dice chiaramente che giorni di sciopero non vengono
retribuiti e quindi protestare a lungo per i lavoratori costa parecchio, eppure se ci
pensiamo in Francia si protesta di più e più a lungo che da noi.
Di certo è una questione culturale ma che ha avuto degli sviluppi anche concreti, forse
non tutti sanno che per incentivare i lavoratori a scioperare i sindacati ma anche alcuni partiti
hanno delle casse dedicate a cui attingono per imborsare circa all'80%, parliamo di
circa 7-8 euro l'ora, i lavoratori che perdono la giornata di lavoro per partecipare ai
cortei.
Ovviamente sono compensazioni che vengono date con dei paletti, bisogna essere iscritti
al sindacato da un tot di tempo e avere una condizione economica fragile, ma comunque può
fare la differenza.
E proprio per poter assicurare un aiuto ai propri iscritti i sindacati dal volta lanciano
delle vere proprie collette online, come è stato fatto in questa occasione dal principale
sindacato, la CGT, che ha ottenuto in pochi giorni oltre 600.000 euro, i soldi vengono
messi in casse e poi distribuite agli iscritti secondo le necessità.
Grazie a Chiara Piotto, quindi come avete sentito i motivi per cui i francesi protestano
sono diversi, si potrebbe unicamente dire che per il sistema pensionistico ma non è
proprio così ai francesi da proprio fastidio mettere mano alle loro conquiste sindacali
e non solo.
Domenica ci sarà l'ultima giornata di dibattito su questa riforma al Senato, dopodiché si
passerà ad un ulteriore confronto tra due rappresentanze distinte di camera e Senato
e solo allora il governo deciderà se rimettere tutto in discussione passando nuovamente dal
Parlamento o se invece tirare dritto con la riforma così come la costituzione di fatto
gli lo permetterebbe.
Staremo a vedere.
Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e vi do appuntamento a domani.
Ciao!
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In Francia da settimane le persone comuni e cioè quelli come noi, sono molto arrabbiate con il governo. E si sa, qui gli scioperi possono durare molto tempo: era già accaduto nel 2019 e nel 2018, quando le proteste avevano mandato in tilt il trasporto pubblico. Oggi ci risiamo. Da settimane i francesi scendono in piazza per protestare contro una discussa scelta del governo di mettere mano al sistema pensionistico. Ma perché? Ne parlo con Chiara Piotto.
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