Ma perché?: 211 | Ma perché Sangiuliano e Sgarbi litigano?

Radio Deejay Radio Deejay 10/28/23 - Episode Page - 9m - PDF Transcript

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Genaro San Giuliano, il Ministro della Cultura e Vittorio Sgarbi, il suo sottosegretario,

sono i ferricorti.

Un modo per prendere la larga perché se proprio dovessimo dirla tutta, i due non si

stanno proprio simpatici e è ormai diventato una questione personale.

Il Ministro della Cultura, in un'intervista al fatto quotidiano, ha detto, lo vedo una

volta ogni tre mesi, anche perché, dico la verità, lo tengo a distanza dalla mia

persona, voglio averci a che fare il meno possibile.

Insomma, la questione sembra molto personale, i rapporti in realtà si sono increnati già

da molto tempo e forse i due non si sono mai piaciuti, oggi però sono arrivati a un punto

di rottura.

Ma perché?

Io sono Marco Maisano e ogni giorno, asse macchine sapi di me, provo a ripartire delle

basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo, ma perché?

Dicevo prima che forse i due non si sono mai piaciuti e i precedenti a dimostrarlo ci sono.

Vi ricordate cos'era successo a giugno al Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo

di Roma?

Sgarbi era presente in sala e aveva fatto un discorso pieno di riferimenti sessuali,

ma soprattutto sessisti, che avevano, e aggiungo, ci mancherebbe il contrario, irritato il

Ministro della Cultura, Genaro San Giuliano, qual aveva anche scritto una lettera aperta

al direttore del Museo, che è Alessandro Giulia, dicendosi da sempre categoricamente

lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio.

Ora, noi sappiamo per certo che il Ministro della Cultura non ha scelto personalmente

il suo sottosegretario, lo sappiamo perché lo ha detto lui.

Una dinamica questa normale però, i sottosegretari, così come ministri, vengono nominati dal

Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio e quindi Sgarbi

lo ha proposto Giorgia Meloni.

Ora, è vero che però ci si parla, si discute, si decide, forse in maniera tratti, voglio

dire anche collegiale, su chi deve ricoprire la carica di sottosegretario e chi no.

E sappiamo benissimo che queste nomine sono spesso il momento in cui il Premier tenta

di ristabilire eventuali squilibri e risolvere certi malumori nati in sede di conferimento

delle nomine da Ministro, un modo per far tutti felici all'interno della maggioranza.

E dunque, è probabile che Sgarbi si sia ritrovato al fianco di San Giuliano senza che

quest'ultimo potesse dire molto.

Un conto però e non piacerci, un conto è arrivare a litigare pubblicamente.

San Giuliano e Sgarbi sono arrivati a un punto di rottura definitivo.

Ma perché?

A rispondere alla domanda di oggi è Doardo Buffoni, direttore delle news di Radio Capital.

Questa è la risposta che mi ha mandato.

Cominciamo a condire che il Ministro San Giuliano, un sottosegretario come Sgarbi,

non lo voleva proprio, toppo ingombrante e indipendente.

Ma la nomina del critico d'arte che oggi anche Sindaco di Arpino, Pro-Sindaco di Urbino

e Assessore a Viterbo arrivò per volere di Silvio Berlusconi.

Infatti, all'inizio del 2022, Sgarbi si dette molto da fare per fare avere voti in Parlamento

per Berlusconi che puntava all'elezione al Quirinale.

L'operazione non riusci, ma Silvio vuole ricompensare Vittorio con la poltrona da sottosegretario

alla cultura.

Ora però quella poltrona rischia veramente di vacillare, e qui arriviamo ai giorni nostri

e allo scontro Sgarbi San Giuliano.

Pietra dello Scandolo sono due mail anonime, arrivate sui PC di Palazzo Chigi e del Ministero

della Cultura, due mail bomba perché contengono almeno 100 allegati che dimosterebbero come

Sgarbi si sia fatto pagare nel 2023 per almeno 33 eventi culturali, incassando in 9 mesi

da febbraio ad oggi 300.000 euro.

Si tratta di presentazioni di libri, inagurazioni di mostre, relazioni a conveni, recensioni

di libri e eventi culturali, con un tarifario ben preciso.

Ai comuni Sgarbi chiede dai 5.000 e 7.000 euro più IVA per uno o due ore di presenza.

Per Alexio Magistralis o Succaravaggio ci vogliono 200 euro al minuto, per una mostra

su Andy Warhol al po' lesella ce ne vogliono 3.500 e 35.000 per presenziare alla mostra

della Vergine delle Rocce ad Agrigento.

Sono tutte attività che Sgarbi conduce da una vita, ma c'è un problema, ora è un

membro del governo e, come tale, è sottoposto alla legge del 2004 sul conflitto di interessi

che recita.

Il titolare di cariche di governo, come sottosegretario, non può esercitare attività professionali

o di lavoro autonomo in materie connesse con la carica di governo, anche se gratuite.

Insomma, Sgarbi sarebbe fuori legge e, per di più, si fa pagare.

E così il Ministro San Giuliano, ricevuta la mail anonima, l'ha inoltrata all'autorità

antitrust che ora deve dare un parere.

Di solito in questi casi si chiude un occhio, ma se le prestazioni sono gratuite e saltuarie,

il che non sembra il caso di Sgarbi, San Giuliano ha anche detto che sono fatti molto gravi

e che lui Sgarbi non l'avrebbe proprio voluto al Ministero.

Sgarbi si difende e dice che è tutto regolare, ma c'è un altro elemento sottoinchiesta.

Secondo la stessa fonte anonima, in varie occasioni vittorio si è fatto rimborsare

le spese del viaggio dal Ministero, anche se lo scopo della trasferta è un evento per

cui ha preso dei soldi.

In più, a confermare una gestione che appare molto allegra, c'è il fatto che Sgarbi ha

assunto nello staff al Ministero, la figlia della sua domestica, e come capo a segreteria

il suo agente, lo stesso che mette fatture per gli eventi privati.

Insomma, ce n'è abbastanza per irritare molti del governo da Giorgia Meloni in giù.

Grazie al direttore doardo Buffoni.

Certo che ci sono tutti gli elementi per irritarsi e, come dire, credo che Meloni in

realtà lo sia, magari non quanto San Giuliano che sta vivendo un momento personale, di

rottura personale con Vittorio Sgarbi, però l'irritazione credo che si è arrivata anche

a Palazzo Chigi.

D'altronde però cosa ci saspetta, Vittorio Sgarbi è Vittorio Sgarbi e l'errore forse

è a monte, per quanto le pressioni siano arrivate al tempo da Sergio Berlusconi e poi

quella proposta per la nomina la fatta Giorgia Meloni e oggi si raccoglie quello che uno

ha seminato, perché, ripeto, Vittorio Sgarbi è così, è un uomo che non ama le regole

e non le sa rispettare e quindi se te lo porti in casa devi tenere in conto che poi queste

cose in un qualche modo accadono.

Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi, vi auguro un buon weekend e noi ci

sentiamo l'une di prossimo.

Ciao!

Ma perché è un podcast scritto da me, Marco Maesano, riprese e montaggio Giulio Rondolotti,

musiche originali Matteo Cassi, supervisione tecnica Gabriele Rosi, responsabile di produzione

Denny Stucchi, una produzione One Podcast.

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Il ministro della cultura in un’intervista al Fatto Quotidiano riferendosi a Vittorio Sgarbi, ha detto: "Lo vedo una volta ogni tre mesi anche perché, dico la verità, lo tengo a distanza della mia persona, voglio averci a che fare il meno possibile". Insomma la questione sembra molto personale. I rapporti in realtà si sono incrinati già da molto tempo, e forse i due non si sono mai piaciuti. Oggi però sono arrivati a un punto di rottura. Ma perché? Ne parlo con Edoardo Buffoni.

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