Ma perché?: 202 | Ma perché la Russia guarda con attenzione il conflitto in Israele?

Radio Deejay Radio Deejay 10/18/23 - Episode Page - 8m - PDF Transcript

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Le speculazioni che ruotano attorno alla nascita di un conflitto valgono sempre poco, a volte

suonano affascinanti e a volte anche particolarmente convincenti, ma davvero non basta.

Il conflitto tra Israele e Hamas dura da così poco tempo che appunto poter dire chi c'è dietro,

chi ha fatto cosa e che noi non vediamo, ma che sta dietro le quinte, risulta davvero difficile.

Ora, di tutte queste speculazioni, e se ne sono già sentite diverse, una sicuramente è abbastanza vera

e mi riferisco a quella che riguarda la Russia.

Noi non sappiamo come qualcuno dice che la Russia c'entri effettivamente con l'attacco di Hamas.

Questo appunto non possiamo saperlo, o forse non lo sapremo mai, ma una cosa è certa.

Putin in questo momento è l'unico che ha da guadagnarci da questo conflitto

e sta guardando quello che accade in Israele con grande attenzione. Ma perché?

Io sono Marco Maisano e ogni giorno, a sé macchine sapi di me,

provo a ripartire dalle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo.

Ma perché?

Provate a immaginare domani il Presidente Ukraino Zelensky andare a fare il tour, no,

tra Stati Uniti e Cancellerie europee a chiedere soldi e armi.

Quanto sarebbe stonata come mossa?

Pure l'Ukraine ha ancora bisogno di fondi e di armi.

Non è cambiato nulla sostanzialmente il conflitto con la Russia e ancora lì.

Ma noi non siamo più disposti psicologicamente a considerare quel conflitto come prioritario,

a seguito appunto del nuovo fronte, quello in Medio Oriente.

E forse anche normale che sia così.

La Russia attacca l'Ukraine da più di un anno e mezzo. Hamas lo ha fatto giusto qualche giorno fa con Israele.

Infatti, diverse voci e qualcuna, anche autorevole, ha sostenuto che dietro Hamas ci possa essere una mossa della Russia.

Con Putin, appunto, che cerca di allontanare l'attenzione della comunità internazionale dal conflitto in Ukraina

ed impegnare e spostare le risorse, soprattutto quelle americane, in Medio Oriente.

Noi non sappiamo se effettivamente dietro Hamas, dietro quell'attacco, ci sia stata la lunga mano della Russia.

Una cosa però è certa. Oggi, più che mai, ciò che dice o fa la Russia è importantissimo

e a sua volta quest'ultima è molto attenta a ciò che accade in Israele. Ma perché?

A rispondere alla domanda di oggi è Gianluca Pastori, professore associato di storia delle relazioni politiche

dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Questa è la risposta che mi ha mandato.

Banalmente, la Russia è attenta alla situazione in Israele perché ha molti interessi nella regione Medio Orientale.

Interessi che sono diretti e indiretti, che sono interessi globali, che sono interessi locali,

che sono interessi materiali e che sono anche interessi simbolici. Per tanti motivi, la Russia è interessata alla situazione in Israele.

La prima ragione è perché la Russia è, o meglio, vorrebbe essere, una potenza globale.

E una potenza globale deve essere presente in tutti i teatri critici.

Dovunque ci sia una crisi, una potenza che aspiri ad essere globale, che aspiri a un ruolo globale,

deve fare sentire la sua voce. Un po' per tutelare i propri interessi. Un po' proprio per il fatto che è importante che sia presente.

Un secondo aspetto di cui tenere conto è che la Russia, in Medio Oriente, è anche un importante attore regionale.

Da quando una decina di anni fa Mosca si è schierata a sostegno del governo di Bashar al Assad durante la crisi siriana,

si è trovata coinvolta a tutti gli effetti nelle dinamiche regionali.

Ed essendo coinvolta a tutti gli effetti nelle dinamiche regionali,

è interessata a monitorare, a seguire, a fare sentire la sua voce rispetto a quello che sta succedendo in questi giorni in Israele.

Terzo aspetto di cui tenere conto è che la Russia ha rapporti importanti con molti paesi del Medio Oriente.

Pensiamo alla Turchia, pensiamo alla Siria, di cui abbiamo appena parlato, pensiamo all'Iran.

Il fatto che la Russia abbia questo tipo di rapporti la coinvolge,

contribuisce a coinvolgerla nelle vicende Medio Orientali e contribuisce a tenere viva la sua attenzione per quello che succede nella regione.

Un ultimo punto è che quello che sta succedendo in questi giorni in Israele e a Raza,

dal punto di vista russo, contribuisce a distrare l'attenzione dell'Occidente da quello che sta succedendo in Ucraina.

Lo vediamo nella stampa, lo vediamo nei media.

Da qualche giorno a questa parte di Ucraina si parla molto meno e questo fatto, dal punto di vista di Mosca, è sicuramente positivo.

Sempre riguardo alla questione Ucraina e all'attiggiamento che l'Occidente tiene nei confronti dell'Ucraina,

quello che sta succedendo in Israele e quello che sta succedendo a Gaza,

può contribuire a mettere in luce delle tensioni, a portare in evidenza delle tensioni che esistono all'interno del blocco occidentale,

all'interno dei paesi europei, fra i paesi europei, fra i paesi europei e gli Stati Uniti.

E questo, dal punto di vista di Mosca, può avere ricadute importanti sul modo in cui, ancora una volta, l'Occidente si rapporta alla crisi Ucraina.

Grazie a Professor Gianluca Pastori.

Non sappiamo e non sapremo forse mai, appunto, se la Russia è dietro questo attacco ad Amas.

Una cosa però, appunto, lo dicevo inizio puntata, è certa, Putin in questo momento ha solo da guadagnarci,

nessuno o quasi guarda più con attenzione all'Ucraina e al futuro degli Ukraini,

perché sì, l'Occidente in questo momento è impegnato a cercare di capire cosa accadrà e quali saranno gli esiti del conflitto in Medio Oriente.

E se ci avete fatto caso, fino ad oggi Putin non si è molto espresso rispetto, appunto, a questo conflitto,

anche perché non sta a lui farlo, sa che non ce n'è bisogno e sa che, anzi, più se ne sta, come dire, nel suo cono d'ombra,

e meglio è per i suoi progetti in Ucraina.

Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e, come sempre, vi do appuntamento domani.

Ciao!

Ma perché è un podcast scritto da me, Marco Maisano.

Riprese e montaggio Giulio Rondolotti.

Musiche originali Matteo Cassi.

Supervisione tecnica Gabriele Rosi.

Responsabile di produzione Denny Stucchi.

Una produzione One Podcast.

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Le speculazioni che ruotano attorno alla nascita di un conflitto valgono sempre poco. A volte suonano affascinanti e particolarmente convincenti, ma davvero, non basta. Il conflitto tra Israele e Hamas dura da così poco tempo, che appunto, poter dire chi ha fatto cosa e perché risulta davvero difficile. Un fatto però è certo e non ha l'aria di essere frutto di un'analisi spericolata: in questo momento, pur non sapendo esattamente cosa ci sia dietro, Putin da questo nuovo conflitto ha solo da guadagnarci. Ma perché? Ne parlo con il prof. Gianluca Pastori.

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