Ma perché?: 200 | Ma perché la povertà educativa è in aumento?
Radio Deejay 10/16/23 - Episode Page - 6m - PDF Transcript
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La povertà è da sempre percepita come una condizione in cui non si hanno i mezzi economici
per condurre una vita giusta.
Ecco, dico, giusta perché è di questo che si parla.
Povertà e giustizia sociale sono due concetti che dipendono l'uno dall'altro.
Ora, noi siamo portati a credere che in buona sostanza la povertà sia, come dire, semplicemente non avere i soldi.
Il che è vero, ma non è l'unica forma di povertà.
Nel nostro paese, negli ultimi anni, sta aumentando moltissimo la povertà educativa.
Ma perché?
Io sono Marco Maesano e ogni giorno, a sé macchine sapi di me,
provo a ripartire dalle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo.
Ma perché?
Ecco la definizione esatta di povertà educativa.
La privazione da parte dei bambini, delle bambine e degli adolescenti della possibilità di apprendere,
sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni.
Stiamo quindi parlando, come dire, di una forma di apprendimento insensolato.
E quindi, per esempio, di un bambino o di una bambina che non può visitare un museo,
leggere un libro o praticare uno sport.
Tutte esperienze che, evidentemente, lo aiuterebbero nel percorso di crescita culturale, ma non solo.
Pezzate a quanto formativa può essere una gita scolastica o un campo estivo.
Formativo anche qui, insensolato, nel rapporto con gli altri, nello sviluppo della giusta empatia e dell'apprendimento anche di sé.
Tutti aspetti fondamentali per una giusta crescita.
Ebbene, nel nostro Paese, quello della povertà educativa è un fenomeno in forte aumento.
Ma perché?
A rispondere alla domanda di oggi è Marco Rossidoria, presidente dell'impresa sociale con i bambini.
Questa è la risposta che mi ha mandato.
Perché sono intanto aumentate le famiglie, quindi bambini e ragazzi poveri.
Perché la povertà assoluta delle persone tra 0 e 18 anni comprende un milione e 275 mila bambini, bambini, ragazzi e ragazzi.
E 14 anni fa questi erano 400 mila.
Questi sono in povertà assoluta.
Qui bisogna aggiungere quell'impoverta relativa che oggi sono quasi due milioni, un milione 940 mila.
E nello stesso periodo di tempo fa erano la metà, erano poco meno di un milione.
In totale sono 3 milioni e 200 mila bambini e ragazzi tra 0 e 18 anni che vivono in situazione di povertà o assoluta o relativa.
Sono 9 milioni e 400 mila che sono tutti ragazzini e le ragazzine bambini e bambine che vivono in Italia.
Poi perché le politiche pubbliche mirate a contrastare la povertà delle famiglie hanno subito dettagli importanti, dettagli al welfare dei comuni, dettagli nel finanziamento pubblici,
in particolare dal 2006 al 2011-2012 e l'onda lunga di questi tagli si è sentita in questi anni.
E poi perché il risultato è essere molto difficile allineare le politiche pubbliche,
in quanto varie istituzioni si occupano della povertà delle famiglie e quindi dei minori.
Le scuole naturalmente che devono far imparare presto e bene tutti a partire da chi parte svantaggiato,
ma anche i comuni che devono fare servizi educativi e sociali per i bambini e ragazzi,
e poi le aree metropolitane e poi le regioni e poi lo Stato attraverso il governo centrale e i ministeri.
Ci sono tanti fondi su queste cose, ma questi fondi non vengono allineati e quindi ci sono molti sprechi,
c'è poca ottimizzazione, c'è mancato cattivo coordinamento e ci sono anche dei mancati finanziamenti,
perché semplicemente penso a tanti progetti legati ai fondi europei non vengono attuati.
Grazie a Marco Rossidoria, insomma avete sentito i numeri sono in forte aumento.
C'è da dire che appunto quella della povertà educativa è un problema molto, molto serio,
perché se quella è in aumento e quindi come dire i bambini di oggi e gli adolescenti di oggi crescono appunto
senza quella possibilità di apprendimento evidente che a rimetterci sono loro, ma è tutta quanta la società,
come dire la qualità della nostra società rischia di peggiorare.
Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e come sempre vi do appuntamento a domani. Ciao!
Ma perché è un podcast scritto da me, Marco Maisano, Riprese e Montaggio Giulio Rondolotti,
Musiche originali Matteo Cassi, Supervisione tecnica Gabriele Rosi, responsabile di produzione Denny Stucchi,
una produzione One Podcast.
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La povertà è da sempre percepita come una condizione in cui non si hanno i mezzi economici per condurre una vita "giusta". Ecco dico giusta perché è di questo che si parla. Povertà e giustizia sociale sono due concetti che dipendono l’uno dall’altro. Ora noi siamo però portati a credere che in buona sostanza la povertà sia molto banalmente non avere soldi, il che è vero. Ma non è l’unica forma di povertà. Nel nostro paese negli ultimi anni sta aumentando moltissimo quella educativa. Ma perché? Ne parlo con Marco Rossi-Doria.
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