Ma perché?: 195 | Ma perché Biden convince sempre di meno?
Radio Deejay 10/10/23 - Episode Page - 8m - PDF Transcript
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Il prossimo anno negli Stati Uniti si vota.
Sarà ovviamente come sempre la campagna elettorale
lunghissima e sicuramente piena di colpi di scena.
Il primo è senza dubbio Trump.
È incredibile, ha tratti assurdo, ma Donald Trump si rischia di correre davvero
per le prossime elezioni e di scontrarsi nuovamente con Biden.
Al contrario è quest'ultimo essere in una posizione più scomoda, lo so che è incredibile,
ma è così.
Se ne parla già da un po', ma negli ultimi mesi le crepe cominciano a essere più profonde.
Attorno ad una possibile ricandidatura di Biden si stanno alzando sempre più perplessità.
Ma perché?
Io sono Marco Maesano e ogni giorno, assieme a chi ne sa più di me,
provo a ripartire delle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo.
Ma perché?
Sicuramente colpi di scena arriveranno da parte di Trump e da parte di tutti quei
personaggi, quei mille personaggi che ruotano attorno alle campagne elettorale americane.
Qualche giorno fa, per esempio, anche Taylor Swift ha lasciato intendere che vorrà dire
la sua in un qualche modo, e con i suoi 270 milioni di followers su Instagram rischia
che è la parola che lei dice venga appunto ascoltata da centinaia di milioni di elettori.
Qualche giorno fa, per esempio, Taylor Swift ha pubblicato un post su Instagram per invitare
le persone a scriversi alla piattaforma vote.org e oltre 35 mila persone lo hanno fatto, quindi
ci sono 35 mila nuovi elettori e di fatti ci si è chiesto, insomma, va cosa farà Taylor
Swift durante la prossima campagna elettorale.
Però il vero colpo di scena ed è questa sì, veramente una sorpresa arriva da Biden perché
è un presidente sempre più in difficoltà, gli aiuti all'Ukraine di questi ultimi anni
lo hanno esposto moltissimo a critiche, ma negli ultimi tempi è stata soprattutto l'immigrazione
ad averlo appunto danneggiato e infatti in tanti si domandano se sia davvero il caso
che Biden corra per le prossime elezioni.
Ma perché?
A rispondere alla domanda di oggi è Francesco Semprini, corrispondente per la stampa da
New York.
Questa è la risposta che mi ha mandato.
Tre sono i punti fondamentali che spiegano il rapido scivolone di Joe Biden nei sondaggi
sulle elezioni presidenziali del prossimo anno del 2024, rispetto invece a un Donald
Trump che non solo tiene nei numeri ma avanza nel sostegno e nella raccolta a fondi nonostante
i suoi tanti guai giudiziari.
Il primo punto è senza dubbio l'economia.
La percezione tra gli americani è che le cose non vada a affatto bene.
L'erosione di salari estipendi, dettata dall'inflazione e dall'aumento dei tasti
di interesse, quindi del costo del denaro, da parte della Federal Reserve, la Banca Centrale
Stato Unitense, li sta mettendo in serie a difficoltà.
Poi un conto è la percezione e un conto è la realtà.
Un conto è capire quanto e quando le misure di Biden in materia di rilancio e sostegno
a famiglie e imprese entreranno realmente a pieno regime.
Comunque ad oggi il tema economico è quello su cui il Presidente incarica, accusa la maggiore
sfiducia.
Il secondo aspetto invece è l'età e le GAF, che sono sempre più frequenti in diversi
eventi pubblici a cui l'inculino della Casa Bianca partecipa e che hanno fatto aumentare
la perplessità di molti americani anche sulla sponda democratica del Potomac, il fiume che
attraversa Washington, in merito all'opportunità di una sua ricandidatura e anche in caso di
l'elezione dei timori sulla gestione della principale democrazia del pianeta nei prossimi
quattro anni.
Occorre dire invece che non c'è un vero e proprio fattore Ukraina nel sostegno o
nel non sostegno a Biden.
L'aspetto Ukraina è uno degli spin dei puntelli piuttosto che utilizzano principalmente repubblicani
per accusare l'amministrazione di spendere soldi in favore di Kiev quando potrebbe invece
dedicarli all'altro grande tema di sicurezza nazionale, ovvero il controllo dei confini
con il Messico.
È chiaro che oggi l'Ukraine e tutto quello che mi consegua al Congresso hanno un peso
e una rilevanza sui media ben maggiori di quanto ne potessero avere solo due mesi fa.
Ma il vero terzo punto che amplifica il non gradimento nei confronti di Joe Biden è proprio
quello citato prima, ovvero l'immigrazione, fuori controllo ormai da due anni con responsabilità
oggettive da parte dell'amministrazione democratica.
La difficoltà in particolare nella gestione dei flussi al confine è un elemento di forte
impopolarità per il presidente in carica e, pertanto, è l'argomento che verrà utilizzato
con più vigore dai repubblicani nei prossimi mesi quelli che accompagneranno l'America
verso questa strana corsa presidenziale.
Grazie a Francesco Semprini, è come avete sentito l'immigrazione e il tema che fa
attraballare appunto la candidatura di Biden alle prossime elezioni.
Tra l'altro, lo stesso Biden, qualche giorno fa, ha annunciato il fatto di voler costruire
ulteriori chilometri di quel muro che aveva cominciato Trump.
Questa cosa lo ha esposto a taltissime critiche, lui ha detto, ma quei fondi ormai erano stanziati
in non c'era modo di destinarli da un'altra parte, dunque alla fine si costruiamo questo
muro.
Appunto, intanti lo hanno criticato, giustamente, anche perché lui, quel muro, lo ha sempre
criticato e Trump, che sta volando nei sondaggi, ha addirittura chiesto le scuse appunto da
parte di Biden.
Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e come sempre vi do appuntamento
a domani.
Ciao!
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Nel 2024 si svolgeranno negli Stati Uniti le elezioni presidenziali. La campagna elettorale sarà come sempre lunghissima e piena di colpi di scena. Primo fra tutti la possibile ricandidatura dell'ex presidente Donald Trump. In tanti però cominciano a chiedersi se contro di lui dovrà scontrarsi Joe Biden, figura attorno alla quale si stanno sollevando diverse perplessità. Ma perché? Ne parlo con Francesco Semprini.
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