Ma perché?: 193 | Ma perché le confezioni al supermercato sono più piccole?

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Quest'anno l'infrazione ha eroso il potere e gli acquisto di milioni di italiani.

I prezzi sono andati su, a volte a causa di fattori non controllabili, da parte degli

esercenti.

Cioè, se i costi dell'energia vanno su, è chiaro che poi anche i prezzi della pizza

vanalmente vanno su.

Oggi alcuni costi sono rientrati appunto come quelli dell'energia, ma i prodotti continuano

ad avere costi più tosto elevati o comunque più alti rispetto a quelli precrisi.

La BCE sta provando a tamponare la situazione, lo sappiamo, alzando i tassi di interesse.

Meno soldi in prestito circolano, perché i prestiti appunto costano di più, meno sarà

la spesa, quindi la domanda e teoricamente quindi i costi dei beni e dei servizi vanno

giù.

Teoricamente, ovviamente.

Ebbene, ripeterlo.

In questo contesto, però, stiamo assistendo ad un altro fenomeno.

Cominciate a farci caso, le confezioni di biscotti, pasta e non solo che troviamo nei

supermercati si sono rimpiccioliti.

Nesta cosa ha molto a che fare con il periodo che stiamo attraversando.

Ma perché?

Io sono Marco Maisano e ogni giorno, assieme a chi ne sa più di me, provo a ripartire

dalle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo.

Ma perché?

Il governo sta tentando proprio in questi giorni e di combattere appunto il caro vita,

l'inflazione.

Il nome di questa nuova iniziativa si chiama Carrello Tricolore.

Si tratta di un accordo tra il governo e la grande distribuzione.

I prezzi sostanzialmente di una serie di prodotti alimentari e non solo li troveremo

nei supermercati marchiati da un apposito bollino con suscritto prodotto ribassato.

Questa cosa durerà fino a capodanno e i prezzi appunto saranno calmierati o ribassati

del 10%.

Beni come quindi pasta, sapone ma anche prodotti per bambini tipo i pannolini ma anche la farina

e insomma cose che noi utilizziamo tutti i giorni.

E chi non può essere d'accordo?

Tuttavia a questa mossa del governo si potrebbe rispondere che per esempio il costo della

benzina che è di fatto un bene essenziale non verrà abbassato, non ci sarà un taglio

delle accese, il che rende sicuramente meno efficace l'iniziativa Carrello Tricolore.

Ma non solo, perché da qualche tempo girando per gli scaffoli dei nostri supermercati

è possibile notare un nuovo fenomeno.

Moltissimi prodotti si sono rimpiccioliti, cioè i pacchi proprio sono diventati più

piccoli.

Fateci caso, pacchi di biscotti, confezioni di deterzivi, molti di questi sono diventati

improvvisamente più piccoli.

Ma perché?

A rispondere alla domanda di oggi è Eduardo Chire, Chief Content Officer di Starting

Finance.

Questa è la risposta che mi ha mandato.

Le confezioni si sono rimpicciolite perché stiamo vivendo il fenomeno della Shrinkflation.

Sì, mi rendo conto che è l'ennesimo termine economico in qualche modo strano per spiegare

un concetto che alla fine dei conti è abbastanza semplice, quindi cerco di semplificare.

Allora io vado al supermercato e mi trovo la bottiglia più piccola, le buste delle patatine

con meno patatine, meno creme spalmabili nella vaschetta o ancora meno biscotti nella

bosta, che per me è l'aspetto peggiore.

Sarà in media un decimo in meno di prodotto, invece di dieci fazzoletti nella confezione

ne trovo nove.

In pratica i prodotti si sono rimpiccioliti, e quindi toshrink rimpicciolire appunto dall'inglese.

In italiano lo chiamiamo sgrammatura, la riduzione dei grammi nella confezione di prodotto,

tant'è che c'è scritta la grammatura dietro sulle confezioni.

Marco hai già capito dove sto arrivando.

Dall'altra parte abbiamo visto che i prezzi sono saliti.

Se guardiamo a due anni fa quello che costava 100, ora arriva a costare anche oltre 115,

un po' più del 15%.

Però gli articoli da supermercato alcune volte sono aumentati anche di più.

Questo ci spiega la seconda parte, ossia l'inflation, l'inflazione.

L'aumento generale dei prezzi per un periodo prolungato di tempo, questa la sappiamo tutti.

Quindi da un lato le confezioni si sono rimpicciolite, c'è meno prodotto, dall'altro costano

anche di più.

I due effetti li vediamo in fondo allo scontrino, ovviamente, con aumenti della spesa che saltano

sempre all'occhio.

Penso che altro consumo ha documentato su alcuni prodotti anche aumenti del 45% in pochi

mesi, combinando l'effetto del prezzo aumentato e delle confezioni con meno prodotto.

Ora questo non è un fenomeno nuovo.

Lo abbiamo visto dopo la brexit nel riunione unito perché il cambio diventava sfavorevole

per i produttori esteri.

E per mantenere i ricavi e utili alcune aziende sono ricorsi a questa soluzione dell'ash

inflation.

Stessa cosa viene quando le materie prime iniziano a costare troppo.

Pensa ora con l'aumento dell'energia o il costo del grano.

Oppure quando è aumentato il costo del cacao ci siamo trovati con meno cioccolata nelle

confezioni.

Magari qualcuno se lo ricorda.

Allora, che possiamo fare?

Purtroppo per i consumatori bisogna soltanto rimboccarsi le maniche e leggere il prezzo

al chilo dei prodotti, confrontandolo tra diversi marchi e facendo scelte sempre più

consapevoli.

Noi, in start in finance lo diciamo sempre, le soluzioni facili in un mondo con diverse

categorie di interesse quello dei consumatori, quello dei produttori, non ci sono.

Bisogna imparare a leggere le informazioni che abbiamo a disposizione e poi applicarle,

che è la parte più difficile.

Sì perché poi alcune volte dovremmo abbandonare il nostro marchio preferito e scellerne uno

che possiamo permetterci, almeno nel breve termine.

O altrimenti sapere che scegliamo di spendere un po' di più per via di questi aumenti.

Sempre però con consapevolezza.

Poi per le regole del gioco bisogna rimandare alla politica.

L'economia può giusto identificare il fenomeno ed descriverlo al meglio.

Dopodiché personalmente spero nei formati maxi dei biscotti.

Grazie a Edoardo Ossire.

Che dire, è una mossa piuttosto furba quella da parte di alcune società che decidono

di fatto di venderci la confezione più piccola con meno prodotto all'interno ad un costo

identico, se non addirittura a volte più alto.

Dovrebbero, come dire, le associazioni dei consumatori stare attenti a questo fenomeno

e indurre l'antitrust appunto a monitorare la situazione.

Peraltro è una cosa che si è già cominciato a fare in passato ma non sembra che ad oggi

i cambiamenti siano visibili.

Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi, vi auguro un buon weekend e noi ci sentiamo

l'une di prossimo.

Ciao!

Ma perché è un podcast scritto da me, Marco Maisano, riprese e montaggio Giulio Rondolotti,

musici originali Matteo Cassi, supervisione tecnica Gabriele Rosi, responsabile di produzione

Danny Stucchi, una produzione One Podcast.

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