Ma perché?: 185 | Ma perché i russi attaccano nel nord est dell'Ucraina?

Radio Deejay Radio Deejay 9/28/23 - Episode Page - 9m - PDF Transcript

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Ciclicamente, quiamma perché torno a parlare di Ucraina, perché appunto l'ho detto in

tante puntate, ma non è che lo debba dire io, questa è la guerra forse più importante

degli ultimi decenni, perché è una guerra in Europa, è una guerra combattuta in Europa

e che vede appunto un aggressore e un aggredito.

Da una parte appunto la Russia che ha voluto unilateralmente dare avvio a questa guerra

nel 2022, dall'altra parte gli Ukraini che tentano con tutte le loro forze di resistere.

Noi occidentali ci siamo sempre, insomma, anche se chi più, chi meno, ma in un qualche

modo alleati con l'Ucraina abbiamo dato e continuo a madare sostegna l'Ucraina soprattutto

in termini di armi.

Io vi ho sempre promesso di tenervi aggiornati, no, su quanto sta accadendo da quelle parti

e appunto anche oggi è come qui.

Le notizie sono due.

La prima è che gli Ukraini hanno sfondato la cosiddetta linea su Rovikin, ci hanno

aperto una breccia oltre i campi minati oltre i fossati elettrinciè costruite dai russi.

La seconda però è che a quanto pare i russi hanno deciso e stanno riuscendo ad avanzare

nel nord-est.

Ma perché?

Io sono Marco Maesano e ogni giorno, a sé macchine sa più di me, provo a ripartire

dalle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo.

Ma perché?

Dunque il fatto che i russi stiano combattendo, stiano concentrando le loro forze soprattutto

a nord, nella zona di Kupyansk, non è scontato, questo perché, lo dico, perché in realtà

gli Ukraini si stanno concentrando a sud e quindi verrebbe a dirsi perché i russi non

fanno lo stesso.

Infatti, gli Ukraini, prima lo dicevo, a sud hanno sfondato in parte la cosiddetta linea

su Rovikin che tra l'altro prende il nome del generale su Rovikin che poi è caduto

in discrazia dopo che il suo nome è stato, diciamo, accostato a quello di Prigodzin.

Quella dei Ukraini è una svolta, potremmo dire, no, in questa controffensiva estiva che

ormai è diventata autunnale.

Però, se da una parte possiamo, come dire, essere felici del fatto che gli Ukraini stiano

ruscendo in un qualche modo ad avanzare, a dare un segnale anche agli alleati che le

armi che stanno ricevendo in un qualche modo servono per davvero, dall'altra appunto

c'è una cattiva notizia o comunque un qualcosa che ci fa riflettere.

I russi stanno avanzando a nord, stanno concentrando soprattutto le loro forze intorno

alla città di Kupyansk.

Ma perché?

A rispondere alla domanda di oggi è Francesco Semprini, corrispondente per la stampa da

New York, attualmente inviato in Ukraina e autore del libro Trincei e Segreti, edito

da Disipazio.

Questa è la risposta che mi ha mandato.

L'os scorso 7 settembre il viceministro della difesa Ukraina, Hanna Maliar, ha dichiarato

che la situazione militare in un settore di Kupyansk e Leman si sta aggravando.

Il perché le truppe di Mosca abbiano ripreso a spingere su quella parte di fronte è da

dichiarare nel fatto che gli sforzi principali della Russia sono ancora volti a catturare

il resto della regione di Lukashk e ad avanzare verso la parte orientale di Karkiv, oltre

che mettere assegno progressi sulla parte settentrionale della regione di Donetsk.

Sforzi che erano stati parzialmente neutralizzati con la controffensiva Ukraina dello scorso

autunno.

La necessità però di riorganizzare l'armata di Kiev ha imposto un alleggerimento del presidio

in quella parte del confine per veicolare uomini e mezzi suddoretrici che appaiono di

maggiori rilevanza strategica, come ad esempio quelle del sud dove si stanno compiendo dei

passi navani.

Secondo quella che viene definita l'economia delle forze di difesa, resa necessaria dalla

superiorità numerica delle truppe inviate da Vladimir Putin.

Una strategia che è stata accolta da Mosca come un'opportunità per tentare di attuare

nuovamente i suoi piani di conquista nel nord-est dell'Ukraine.

Attacchi missilistici costanti interessano la città di Kupiansk, che si trova sulla prima

linea dell'Oblast di Karkiv, a 10-15 km dal fronte a 40 km dal confine con la Russia.

La città era stata già gravemente danneggiata all'inizio dell'invasione su vasta scala

e durante la battaglia per la sua liberazione nel 2022.

Oggi è costantemente sotto il fuoco dell'aviazione russa e dei missili S-300 di Vladimir Putin.

Le strade sono deserte, le evacuazioni come quelle a cui abbiamo partecipato avvengono

con cadenza quotidiana e rischi assai elevati per i operatori e per i civili.

Cioè infine il fattore Belgorod, prima in portale città russa al di là della linea

del fronte, è lo snodo strategico della catena dei rifornimenti con i quali russi portano

armi e vettovagliamenti all'interno dei territori occupati, ma è soprattutto ricca

di depositi di carburante che servono per rifornire le colonne di mezzi militari.

È da lì che partono spesso i missili russi che colpiscono con drammatica metodicità

la città di Karkiv, come quattro arrivati qualche notte fa sopra le nostre teste.

Ed è per questo che Belgorod è stata presa di mira subito dagli Ukraini, con attacchi

gondroni, sabotaggi e non ultime le incursioni via terra compiute dai volontari russi antiputini.

Pertanto avanzare del nord-est significerebbe anche per le forze di mosca rafforzare le

fortificazioni e impedire che la città di Belgorod possa essere oggetto di attacchi

da terra e dal cielo.

Grazie a Francesco Semprini ci deveva dirvelo, Francesco è in questo momento in Ukraina

ed è il momento per cui ci sentiamo più spesso del solito, perché chi meglio di un

giornalista presente in luogo può portarci le informazioni più accurate, anche se vogliamo

fresche.

Avete sentito il motivo per cui i russi si stanno concentrando a nord?

Uno dei motivi principali è la tutela in un qualche modo della città di Belgorod,

che è stato un luogo per altro preso di mira dagli Ukraini e soprattutto dai partigiani

filo Ukraini in Russia negli scorsi mesi.

Belgorod però è una città molto importante per la logistica russa e quindi i russi stessi

appunto vogliono che intorno ci siano difese adeguate alla tutela di quella città così

importante.

Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e come sempre vi do appuntamento

a domani.

Ciao!

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La controffensiva ucraina ha ottenuto negli ultimi giorni qualche importante risultato. Le truppe di Kiev hanno sfondato la cosiddetta linea Surovikin, superando quindi i campi minati e i fossati. Era tutta l'estate che Zelensky aspettava una vera buona notizia, ed eccola. Tuttavia le aspettative sono state riviste, soprattutto per quanto riguarda il famoso obiettivo di dividere in due il fronte e raggiungere così il Mar d'Azov. C'è poi altro. I russi in queste settimane non sono rimasti a guardare e hanno cominciato a spingere nel nord est. Ma perché? Ne parlo con Francesco Semprini.

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