Ma perché?: 182 | Ma perché ha senso studiare gli UFO?
Radio Deejay 9/25/23 - Episode Page - 8m - PDF Transcript
Se c'è una costante nella mia vita è l'indifferenza che ho sempre provato.
Nei confronti di ciò che chiamiamo un po' a caso alieni. Io non mi sono mai appassionato al tema,
devo ammettere. Esistono, non esistono. Io, onestamente, ho sempre liquidato, come devo
dire, fesserie, con una certa dose di pregiudizio ammetto tutte le teorie e le centinaia,
se non migliaga di teorie che riguardano appunto gli alieni, gli UFO, eccetera eccetera. Ecco,
ultimamente mi rendo conto però che il dibattito si è fatto un pochino più serio.
Sono sempre di più le persone a parlarne appunto in maniera seria, togliendo la discussione dal
piano della, come dire, fantascienza. Studiare il UFO a quanto pare ha molto senso. La NASA,
infatti, ha nominato un direttore per lo studio del UFO. Ma perché? Io sono Marco Maesano e ogni
giorno, assieme a chi ne sa più di me, provo a ripartire dalle basi per rispondere alla domanda
più semplice del mondo. Ma perché? Dunque, si chiamavano UFO, un identified flying object,
oggi invece si chiamano UAP, un identified aerial phenomenon. La discussione che ruota
attorno alla vita extraterrestre, e mi rendo conto di commettere un errore definendo la
cosi, ma eh, dobbiamo cur capirci, è diventata più seria da quando appunto alcuni politici e
governatori americani hanno presentato un'interrogazione alla CIA, ne avrete sentito parlare. Il Pentagono,
assieme alle forze militari statunitensi, hanno risposto, hanno trasmesso il 25 giugno 2021 in due
rapporti ufficiali, uno pubblico e uno no, che gli oltre 144 avvistamenti effettuati da loro
stessi tra il 2004 e il 2021 non sono stati, come dire, identificati. Sono avvistamenti veri, reali,
ma di natura sconosciuta. Ora, questo non vuol dire che esistono gli alieni, sia chiaro,
vuol dire che alcuni avvistamenti non sono stati identificati, appunto,
il che rende necessari ulteriori approfondimenti, e pare che si stia procedendo proprio in questa
direzione. La NASA ha nominato un direttore per lo studio degli UFO. Ma perché? A rispondere alla
domanda di oggi è Umberto Guidoni, astronauta e astrofisico. Questa è la risposta che mi ha mandato.
Nel 2022 la NASA ha incaricato un gruppo indipendente di raccogliere e analizzare dati sugli UFO e pochi
giorni fa l'amministratore della NASA ha presentato il primo rapporto, dicendo che il
gruppo di studio non ha trovato alcuna prova dell'origine extraterrestre degli UFO e quindi
c'è ancora molto da imparare sull'argomento. Proprio per indagare ulteriormente la NASA ha
nominato un direttore per sviluppare e supervisionare la ricerca. C'è da dire che il termine UFO non
è più utilizzato ed è stato sostituito dalla sigla UAP per un'identified anomalous phenomena,
cioè fenomeni anomali non identificati, che comprende non solo oggetti e non identificati
nell'aria, ma anche quelli sott'acqua e nello spazio. Nel primo rapporto non si fa luce su
fenomeno, ma si offrono raccomandazioni su come la NASA può aiutare a studiare l'argomento,
ad esempio sfruttando i suoi satelli di osservazione della Terra per fornire dati e prove su questi
fenomeni. Gli studi sugli UAP vanno inquadrati anche in termini di sicurezza dello spazio aereo,
non bisogna dimenticare infatti che la prima A della NASA è aeronatica, quindi comprendere la
natura dell'UAP serve anche per garantire voli sicuri per tutti. In fine affrontare l'argomento
con un serio metodo scientifico potrebbe aiutare a rimuovere i tabù e lo stigma associati allo
studio degli UFO. La fiducia del pubblico nei confronti della NASA infatti può dare credibilità
alla ricerca su questi fenomeni finora considerati con qualche ragione pseudo-scientifici. Tra i
sedici esperti del gruppo indipendente c'è anche l'astronosa Scott Kelly che è stato mio compagno
di corso insieme a suo fratello Giamello Mark. Scott ha spiegato che quando si vuola sull'acqua o
nello spazio può essere difficile valutare la velocità e le dimensioni degli oggetti a causa
della mancanza di punti di riferimento. Io stesso ho avuto questa esperienza nella mia
missione a bordo dello space shuttle Columbia. Durante alcune operazioni in orbita piccoli
frammenti di ghiaccio si staccavano dalla navetta e galleggiavano nelle vicinanze. La mia impressione
è stata che il cielo stellato fosse cambiato improvvisamente perché i ghiaccioli risplendevano
come stelle. Nello spazio è difficile capire se un oggetto luminoso è un frammento di ghiaccio
vicino oppure una stella lontana, a meno che, come in questo caso, non si sappia specificatamente
di che cosa si tratta. Voglio chiudere citando Carl Sagan astrofisico fondatore del programma
Seti che ha detto affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie. Se qualcuno
vede qualcosa di insolito ha tutto il diritto di fare affermazioni ma senza prove sono solo
affermazioni. Nella scienza se osserviamo qualcosa dobbiamo indagare ulteriormente per trovare
l'evidenza sperimentale ed è proprio quello che il nuovo ufficio della NASA e il suo
capo dovranno fare. Grazie a Umberto Guidoni mi preme ricordare che Guidoni è stato anche
il primo europeo ad andare sulla stazione spaziale internazionale, lo dico perché comunque è
un grande merito. Avete sentito, no? Procedere scientificamente è diverso che farlo appunto
come possiamo fare noi, insomma, seduti al bar. La scienza raccoglie prove, le confronta,
le smonta, le rimonta e solo dopo forze e tira fuori una teoria. L'UFO ci affascinano
e complice sicuramente è anche, come dire, stato il cinema, ma non basta dirsi beh l'universo
è infinito, gli UFO esistono perché ci piacciono, qualcun altro oltre a noi esisterà. Ecco, sono
tutte cose che per carità possono avere il valore che hanno all'interno di una discussione
tra amici, ma da un punto di vista scientifico vogliono dire assolutamente niente. Però,
come dire, questo passo in avanti che la NASA sta facendo dimostra un interessamento appunto
da parte della scienza rispetto a quello che noi chiamiamo UFO. Io vi ringrazio per essere
rimasti con me anche oggi e come sempre vi do appuntamento domani. Ciao!
Ma perché è un podcast scritto da me, Marco Maisano? Riprese e montaggio Giulio Rondolotti,
musiche originali Matteo Cassi, supervisione tecnica Gabriele Rosi, responsabile di produzione
Denny Stucchi. Una produzione One Podcast.
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Se c’è una costante nella mia vita è l’indifferenza che ho sempre provato nei confronti di ciò che chiamiamo un po' a caso "alieni". Io non mi sono mai appassionato al tema... Ecco, ultimamente però, mi rendo conto che il dibattito si è fatto un po' più serio. Sono sempre di più le persone a parlarne in maniera profonda, togliendo la discussione dal piano della fantascienza o delle teorie del complotto. Studiare gli UFO, e lo dice anche la Nasa, a quanto pare ha senso. Ma perché? Ne parlo con Umberto Guidoni.
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