Ma perché?: 178 | Ma perché a Lampedusa è sempre emergenza?

Radio Deejay Radio Deejay 9/20/23 - Episode Page - 9m - PDF Transcript

Chi ha detto che dopo 90 anni di innovazione non possiamo ancora sorprenderti?

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Ci risiamo, è successo tante altre volte e probabilmente accadrà ancora. Il sistema di accoglienza a lampedusa è arcollasso.

In pochi giorni sono arrivati migliaia di persone, l'isola è ancora una volta non è in grado di accoglierle adeguatamente.

Secondo i dati forniti dal viminale, sarebbero circa 7.000 persone presenti nell'hotspot e 10.000 quelle sbarcate da inizio settembre.

Purtroppo non sono mancate le tragedie neppure questa volta, un neonato di 5 mesi è finito in acqua, poco lontano dal porto tra l'altro, prima dell'arrivo dei soccorsi.

Salva la madre, minorenne, che viaggiava insieme alla sorella e al cognato.

Questo è ciò che è successo e questo è ciò che purtroppo sicuramente riaccadrà.

A lampedusa e non solo lì, il fenomeno migratorio è da sempre gestito come un'emergenza. Ma perché?

Io sono Marco Maesano e ogni giorno, a sé macchine sapi di me, provo a ripartire delle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo. Ma perché?

Ursula von der Leyen è andata a lampedusa assieme a Giorgia Meloni, avrete letto. Qualche settimana fa, le due, tra l'altro, erano anche andate in Tunisia a stringere l'ennesimo patto discutibile,

cioè offrire soldi e supporto a quei paesi dai quali i migranti partono, in questo caso appunto la Tunisia.

L'accordo ad oggi non sembra, però, aver funzionato, perché effettivamente poi anche la mamma, quella di cui vi parlavo prima, che è sopravvissuta,

ma che ha perso il figlio, era partita da Sfax e quindi proprio dalla Tunisia.

Dicevo prima, gli arrivi da inizio mese sono stati circa 10.000 e stupisce che dopo così tanti anni che cerchiamo di affrontare e gestire i fenomeni migratori,

un posto come lampedusa sia ancora così fragile.

Il molo, giusto per fare un esempio, su cui vengono fatte attraccare le embarcazioni, non è attrezzato adeguatamente,

manca l'acqua potabile, i posti a sedere e l'ombra che appunto protegge le persone che arrivano dal sole.

L'hot spot è poi in grado di accogliere 400 persone e quando in un posto non ci si sta più, si cerca di uscire ed è quello che ha caduto,

tra l'altro, proprio in questi giorni.

Le persone che in questi giorni erano chiusa all'interno dell'hot spot hanno tentato di sfondare, scontrandosi violentemente con la polizia.

Scene brutte che non danno affatto la sensazione che il fenomeno delle migrazioni si è affrontato strutturalmente,

ma è sempre e comunque un'emergenza a lampedusa come da altre parti.

Ma perché?

A rispondere alla domanda di oggi è Barbara Galmuzzi, comitato 3 ottobre.

Questa è la risposta che mi ha mandato.

L'ampedusa è per ennemente in emergenza, un'emergenza umanitaria, ma anche un'emergenza logistica.

È un'isola molto piccola, sono poco più di 20 chilometri quadrati, lontano dalla Sicilia con dei problemi infrastrutturali già inessere anche per la popolazione locale.

Quindi non sorprende come l'arrivo massiccio di persone possa mandare completamente in tilt il sistema isola.

Basti pensare che la scorsa settima c'erano 7.000 persone, mille in più della popolazione residente.

Un fatto del genere avrebbe causato e causerebbe problemi logistici ovunque.

L'ampedusa è stata ed è il primo punto da prodo.

Al netto di poter aumentare il numero di posti nell'hotspot, cosa che la croce rossa ha già parzialmente fatto, per non lasciare l'ampedusa nell'emergenza sarebbe necessario da una parte incrementare i trasferimenti in modo molto più rapido.

Con, ad esempio, l'allestimento di una nave umanitaria in rada così come succedeva con le navi quarantena, in modo da condurre le persone nei centri d'accoglienza maggiormente strutturati.

Ma anche qui si apre il tema di un'accoglienza che dovrebbe essere diffusa.

Ad oggi noi notiamo che l'ampedusa, l'accoglienza si blocca perché si ha difficoltà a trasferire le persone emigranti in altri centri, problema che diventa ancora più grave con i minori stranieri non accompagnati.

Questo dovrebbe portare una riflessione sul sistema accoglienza in Italia, ma anche probabilmente ha una revisione del trattato di Dublino.

Anche perché bloccare i flussi delle persone emigranti che arrivano sull'isola di l'ampedusa è una puro utopia.

Anche se si dovessero bloccare le partenze da Sfax, i corridoi per imbarcare le persone emigranti si sposterebbero altrove, in Libia come già succede, in Algeria o in altri paesi.

In Europa infatti sta trattando questo problema solo da un punto di vista economico, ma è come fronteggiare le onde del mar Mediterraneo con una carta di credito.

Infatti bisognerebbe ripartire e ripristinando e aumentando i flussi regolari, evitando così che le persone possano imbarcarsi su mezzi di fortuna che hanno poi alla fine trasformato il canale di Sicilia in uno dei più grandi cimiteri

e coinvolgere altri si paesi del Mediterraneo europei e arabi in un grande patto di responsabilità.

Grazie a Barbara Galmuzzi che dire sono anni che noi continuiamo a gestire come fosse un'emergenza quello che invece è un fenomeno.

Un'emergenza è una cosa che dura una settimana, fosse anche qualche mese, ma che di certo non dura anni.

E qui invece siamo proprio di fronte a questo, ad un fenomeno che durerà ancora molti anni e che dura da tantissimi anni.

È assurdo che non si sia ancora trovato un modo di procedere sempre alla stessa maniera, ma che ad ogni cambio di governo cambino un pochino le prerogative,

ma poi di fatto si continua a gestire sempre tutto come fosse un'emergenza.

Peraltro, a differenza di come spesso ci viene detto, i migranti non partono soltanto per motivazioni economiche o soltanto come se questo non bastasse per motivazioni legate

alla pace che non c'è nello europeo, ma anche per i cambiamenti climatici, è una cosa di cui si parla pochissimo,

i rifugiati climatici saranno sempre di più e quelli di sicuro non li fermi con i blocchi navali che, peraltro, si sono dimostrati impossibili da applicare.

Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e, come sempre, vi do appuntamento a domani. Ciao!

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Sono molti anni ormai che Lampedusa è uno dei luoghi di primo approdo in Europa per le persone migranti provenienti dal nord Africa e non solo. E sono anni che ciclicamente scoppia la polemica eterna attorno al grande tema delle redistribuzioni. Tutto come sempre. È però incredibile che dopo tutto questo tempo, un fenomeno strutturale come quelle delle migrazioni, continui ad essere gestito come se fosse temporaneo. A Lampedusa, dopo così tanti anni, gli arrivi continuano ad essere gestiti come se fossero un'emergenza. Ma perché? Ne parlo con Barbara Galmuzzi.

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