Ma perché?: 176 | Ma perché il Marocco rifiuta gli aiuti francesi?

Radio Deejay Radio Deejay 9/18/23 - Episode Page - 9m - PDF Transcript

Chi ha detto che dopo 90 anni di innovazione non possiamo ancora sorprenderti?

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Lo sapete, il 9 settembre un forte terremoto ha colpito il Marocco causando oltre 3.000 vittime. Una vera e propria tragedia.

Le immagini più d'impatto arrivano da Marrakesh, anche se l'epicentro è stato registrato a circa 72 km a sud della città imperiale.

I comuni più colpiti, come quello di Gill e Tatania Cube, sono comuni che, come gli stessi sindaci hanno detto, non esistono più.

Ho vissuto per molto tempo in Marocco e conosco bene quelle zone, sono per lo più montuose e non semplici da raggiungere.

Ed è questo il motivo per cui i soccorsi fanno fatica ad arrivare. Nonostante questa difficoltà però, il Marocco ha rifiutato gran parte degli aiuti stranieri e soprattutto quelli francesi.

Ma perché?

Io sono Marco Maisano e ogni giorno, a sé macchine sapi di me, provo a ripartire dalle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo. Ma perché?

Dunque, in Marocco vige una monarchia costituzionale. Il re qui gode di ampi, ampissimi diritti e soprattutto di grande rispetto.

È considerato dai Marocchini imparentato addirittura con il profeta Maometto.

Ed è per questo che viene chiamato Amir el-Mouminin, ovvero Principe dei Credenti.

Insomma, non roba da poco.

Motivo per cui, appunto, Jalalat al-Melik, sua maestà il re, non si critica. Pensateci, il Marocco è forse l'unico quasi paese arabo ad aver assorbito completamente la primavera araba.

Qui, nulla di veramente rilevante è cambiato. Bene.

Un terremoto, però, e la morte di oltre 3.000 persone, hanno avuto un impatto emotivo talmente forte da portare alcuni anche in Marocco, a chiedersi, per esempio, come mai il re si è sembrato distante dalla popolazione colpita dal terremoto.

A parlare, infatti, l'inizio non è stato lui, ma il suo premier, Aziz al-Hannoush.

E il re è comparso solo qualche giorno fa a Marrakesh, in visita in ospedale, a vedere, appunto, alcuni feriti. Qui avrebbe peraltro anche donato il sangue.

Tuttavia, il re, caso raro, è stato criticato. Un po', poco, ma comunque è stato criticato.

Ma questa non è l'unica polemica scoppiata in Marocco, perché dopo la critica al re e alla sua, diciamo, mancanza di presenza, ne è scoppiata un'altra ed è quella relativa agli aiuti.

Perché le zone colpite, appunto, lo dicevo prima, sono difficili da raggiungere, ma nonostante ciò, il Marocco ha rifiutato gran parte degli aiuti stranieri, ma soprattutto ha rifiutato quelli francesi.

Ma perché? A rispondere alla domanda di oggi è chiara piotto, giornalista. Questa è la risposta che mi ha mandato.

Ovviamente, nel rispondere a questa domanda, dobbiamo comunque ribadire che il Marocco, fino ad ora, ha sempre detto di aver rifiutato la maggior parte degli aiuti internazionali,

cioè ne ha accettati da cinque paesi su oltre 60 che si sono offerti, per ragioni organizzative, perché non sarebbe riuscito a smistare gli aiuti stranieri arrivati sul territorio.

Da subito, però, nel resto del mondo, per lo meno occidentale, si è parlato di ragioni politiche.

La selezione dei paesi accettati, infatti, non sembra casuale. Regno Unito, Spagna, Emirati Arabi, Qatar, e poi si è aggiunto all'Arabia Saudita.

Quindi sicuramente vediamo una preferenza nei confronti dei paesi del Golfo, con cui negli ultimi anni il Marocco ha cercato di stringere rapporti sempre più importanti,

a discapito di quelli che erano gli alleati storici. E qui veniamo alla Francia. È chiaro che, come molti sottolineano, il Marocco non ha rifiutato solo l'aiuto francese,

ha rifiutato per dire anche quello italiano o quello tedesco, ma il fatto che abbia rifiutato quello francese sembra più significativo per ragioni storiche.

I rapporti tra due paesi che in passato erano molto forti e che si sono raffreddati tantissimo, invece, negli ultimi anni.

In particolare ci sono diversi fatti di Cronaca, se vogliamo, chiamarli così, che hanno reso i rapporti più difficili.

Penso, per esempio, allo scandalo Pegasus, lo spyware utilizzato, sembra da i servizi di intelligence marocchini per spiare diversi membri del governo francese,

tra cui il telefono dello stesso presidente Macron. Penso poi a quando la Francia ha ridotto sensibilmente il numero di visti, concessi e cittadini marocchini per venire in Francia,

accusando il Marocco di non far abbassanza per rimpatriare i propri cittadini che commettono reati sul suolo francese.

E poi soprattutto l'elemento più importante di questa vicenda, ovvero il conteso sarau occidentale.

Il Marocco vorrebbe che la Francia, come tanti altri paesi, riconoscesse sarau occidentale come Marocchino, cosa che la Francia non ha fatto,

ma, per esempio, la Spagna era riunito sì.

Per cui, in qualche maniera, il Marocco si mette in una posizione di poter scegliere chi sono i suoi nuovi veri alleati e chi, invece, ormai appartiene al passato.

Un particolare e molti esperti in questi giorni, in qua in Francia, hanno detto che c'era, evidente da parte del Marocco, la volontà di prendere le distanze dalla Francia,

in qualche maniera, imanciparsi e ribadire che adesso, invece, è libero di scegliere con chi fare affari, tra virgolette.

È ovvio che non stiamo parlando di affari, stiamo parlando di vite, da salvare di un intervento che, magari, se fosse stato più tempestivo,

avrebbe permesso di salvare più vite, ed è per questo che la decisione del Marocco politica è stata così tanto criticata.

Dall'altra parte, però, da parte marocchina, intendo, e non solo anche dagli alleati del Marocco,

il fatto che la Francia non abbia avuto un ruolo centrale negli aiuti in questo terremoto serve a una certa retorica antifrancese,

come se la Francia, insomma, avesse voluto partecipare negli aiuti solo per farsi bella, tra virgolette, agli occhi della comunità internazionale.

Grazie a Chiara Piotto.

Insomma, come avete sentito, non scorre buon sangue tra Francia e Marocco in questo periodo.

Peraltro, la Francia è percepita come una potenza coloniale, perché poi, di fatto, questo è stato.

La Francia è rimasta in Marocco per decenni e, infatti, sono molti marocchini a ricordarselo come un momento, diciamo, non proprio felice per il Marocco.

Oggi le cose chiaramente sono cambiate, ma nonostante ci sia stato un terremoto e nonostante le tante vittime,

il Marocco, in questo periodo, preferisce, come dire, fare da sé rifiutare gli aiuti e apparire come un paese forte e unito.

Chissà, se veramente riuscirà a fare tutto da sé, noi ce lo auguriamo.

Forse, in questi casi, bisognerebbe fare, provare, fare un piccolo passo indietro e, perché no, chiedere anche aiuto.

Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e, come sempre, vi do appuntamento domani. Ciao!

Ma perché è un podcast scritto da me, Marco Maisano.

Riprese e montaggio Giulio Rondolotti.

Musiche originali Matteo Cassi.

Supervisione tecnica Gabriele Rosi.

Responsabile di produzione Denny Stucchi.

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Il 9 settembre un forte terremoto ha colpito il Marocco, causando circa 3000 vittime. Ho vissuto per molto in Marocco e conosco bene le aeree colpite. Sono per lo più zone montuose e non semplici da raggiungere. Ed è questo il motivo per cui i soccorsi fanno fatica ad arrivare. Nonostante queste difficoltà però, il Marocco ha rifiutato gran parte degli aiuti stranieri. Soprattutto quelli francesi. Ma perché? Ne parlo con Chiara Piotto.

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