Ma perché?: 175 | Ma perché agli inglesi re Carlo piace?

Radio Deejay Radio Deejay 9/16/23 - Episode Page - 9m - PDF Transcript

Dopo un'estate da record nei cinema italiani, lo spettacolo continua. Dal 17 al 21 settembre

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17 al 21 settembre, per tutti i film e in tutta Italia, scopri i dettagli della promozione

delle sale aderenti su CinemaInFesta.it. A tutti noi credo è capitato almeno una volta

di chiedersi come è possibile che agli inglesi vada bene la monarchia. Cioè, una società

nella quale sono nata una serie infinita di cose che diciamo, facciamo, pensiamo, tutte

cose che hanno superato i secoli e che hanno influenzato noi e che ancora sono attuali. Che

ne so, il luminismo, la rivoluzione industriale, il sistema amministrativo moderno, il calcio,

bene. In questa società così, all'avanguardia ormai da secoli, sopravvive un'istituzione

polverosissima che costa una barca di soldi e che di fatto non ha alcun potere decisionale

se non proprio qualcosa di veramente marginale. La verità è che agli inglesi la monarchia

piace e a quanto pare piace anche il nuovo monarca, recarlo. Ma perché? Io sono Marco

Maisano e ogni giorno, assia macchine sapi di me, provo a ripartire dalle basi per rispondere

alla domanda più semplice del mondo. Ma perché?

La mia è davvero una curiosità. A 21 anni vivevo in Marocco e condividevo una casetta

come una donna inglese ultra 60n. Una persona incredibile. Una che, insomma, nella vita

ha fatto un sacco di cose e che soprattutto continuava a farle. Una che, per esempio,

nel 78 era andata in Egitto a vedere Greta Full Dead esibirsi tra le piramidi, ecco per

dirne una, ma potrebbe raccontar venecento. Questo per dirvi che ancora oggi, superati

ormai il 70, se ne va con una barca ve la grossa quanto uno sgabuzino in Tunisia partendo

da Venezia. Lo fa tutti gli anni. Io, se penso a me, non sono riuscito a godermi un minuto

di relax in una barca grande, il triplo ferma a Gallipoli.

Shuvun, il suo nome, era, ed è per me, una sorta di mito, una persona che sento e che

vado a trovare quando posso in Inghilterra e alla quale, appunto, a questa persona così

moderna, all'avanguardia, appunto nelle cose che fa e che dice, ho chiesto più volte,

ma te, la monarchia in Inghilterra, va bene, ti sta bene?

Shuvun, a questa domanda, ha sempre risposto facendo spallucce e dicendo una cosa tipo

baa, alla fine, sono ok, ci sono sempre stati, perché c'è bisogno di cambiare. Ecco, a me

questa cosa ha sempre fatto riflettere molto. Gli inglesi accettano di convivere con un'istituzione

assolutamente inutile da un punto di vista pratico e sembrano felici così. Oggi, le

cose a Buckingham Palace sono cambiate, la legina di Sabette morte, tutti ci siamo

detto, adesso gli inglesi si sveglieranno perché morta la regina e venuto meno il simbolo

e quindi, e quindi, no, a quanto pare, il nuovo monarca agli inglesi piace molto. Ma perché?

A rispondere alla domanda di oggi è Manuela Minucci, giornalista della stampa. Questa è la

risposta che mi ha mandato. Mi si chiede perché Carlo Terzo abbia superato la prova del primo

anno. Insomma, i sudditi lo abbiano promosso più o meno con ampia sufficienza. Il 65%, infatti,

ha dichiarato che è un buon sovrano. Allora, il motivo è molto semplice. Carlo Terzo, innanzitutto,

è figlio di Elisabetta, quindi ha un marchio dock, non arriva da pianeti strani, arriva da

Buckingham Palace. Sono la bellezza dei 70 anni che aspettava questo ruolo. È un uomo che

simboleggia il riscato, in qualche modo, anche attraverso la moglie Camilla, che a sua volta ha

fatto la gavetta da amante e poi è riuscita addirittura a diventare regina. Ma i motivi

fondamentali per cui Carlo Terzo piace è perché si è dimostrato, in fondo, abbastanza one of us,

dicono gli inglesi, uno di noi, a partire da quel famoso incidente del calzino bucato che

esibi suo malgrado quando dovete entrare in questa moschea nel febbraio scorso. Insomma, poi si

seppe che fece una bella lavata di testa da servittu, ma Carlo è così. Carlo non butte i

calzini e si arrabbia se gli ributano. Insomma, è l'uomo della spending review, dell'attenzione

al pianeta, del cappotto di Cammello che ha comprato 30 anni fa e indossa ancora con grande non-chamance,

prima di tutto. Quindi è l'uomo giusto al momento giusto. Si occupa anche di ecologia a livelli più

alti, insomma, non solo esibendo ramendi vari. Secondo punto, il rapporto con il secondo genito

Ribelle de Spea, ovvero il povero Erri, che è stato costretto dall'amore a mettere un occeano

fra lui e la famiglia reale, Grazie a Megan. Ecco, il rapporto con Erri è stato burrascoso,

però lui l'ha saputo gestire bene, anche perché Erri non ha fatto altro che commettere

gravi autogolo a sé stesso, soprattutto attraverso l'autobiografia Despair in cui ne ha

detti di cote di crude su fratello e ha risparmiato giusto la madre e la nonna. E quindi ha avuto

buon gioco, Carlo, a lasciarlo debita a distanza in quarta fila al funerale della regina e a raccomandarsi

che all'incontro del 17 settembre Erri si presenti solo, quindi senza Megan. Questa presa di

distanza verso l'americana, la rovina famiglie, la rovina famiglie, nel senso che ha voluto spezzare

legame tra Erri e la corona e la ditta, è piaciuta molto, secondo me, agli inglesi, anche perché la

rivalità tra Stati Uniti e Inghilterra è sempre una partita che appassiona e Carlo sta portando

punti all'Union G anche su questo argomento. Ultima cosa, una tenerezza da nonno, la saputa

dimostrare perché la piccola Lilybeth che ha fatto il suo compleanno a marzo ha ricevuto una

bella casetta da nonno Carlo, il re, ma non solo, anche il diritto a freggiarsi del titolo di

Principessa. E questo vuol dire che, insomma, saltando una generazione, Carlo III riconosce a

questa piccola, appunto il diritto di rappresentare Buckingham Palace ai massimi livelli. Insomma,

diciamo che non ha perso un'occasione, Carlo, anche quando si è incavolato come un qualsiasi

padre con il figlio perché è arrivato in ritardo, al momento più solenne della storia della famiglia,

cioè la sua incoronazione, incoronazione di Re Carlo e di Camilla, lo abbiamo tutti visto

sbottare in la carrozza tutta stucchia e oro, anche quello, credo, che si è piaciuto molto,

perché come umano lei insomma, la gente ha pensato che il sovrano fosse ancora una volta uno

di noi. Grazie, Emmanuella Minucci. La questione è di carattere culturale, cioè gli inglesi sanno

perfettamente che la monarchia non serve, che non ha alcuna utilità pratica, ma è una sorta di,

come dire, sicurezza, sentirsi a casa e averla lì e identità e simbolo, tutte cose non scontate

all'interno di una società, perché funzionano proprio come un faro, anche nei momenti, come dire,

più duri e questo evidentemente funziona, almeno in Inghilterra funziona da secoli e a quanto

pare voglia di cambiare in questo senso, proprio non ce n'è. Io vi ringrazio per essere rimasti

con me anche oggi, vi auguro un buon weekend e noi ci sentiamo l'une di prossimo. Ciao!

Dopo un'estate da record nei cinema italiani, lo spettacolo continua. Dal 17 al 21 settembre

arriva una nuova edizione di Cinema in Festa. Andare al cinema costerà solo 3,50 euro. Dal 17

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A tutti è capitato di pensare, dopo la morte della regina Elisabetta II, che per la monarchia inglese fosse cominciata una nuova fase. Negativa si intende. La regina era diventata il simbolo dei reali inglesi, e da sempre è sembrata ferma sui principi e immune agli scandali. Re Carlo, che da anni attendeva di diventare sovrano, non aveva secondo molti l'appeal necessario a conquistare i cuori degli inglesi. A quanto pare non è così. Ma perché? Ne parlo con Emanuela Minucci.

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