Ma perché?: 171 | Ma perché l'Italia è stata condannata per violazione dei diritti?

Radio Deejay Radio Deejay 9/12/23 - Episode Page - 8m - PDF Transcript

La maternità surrogata è una forma di procreazione assistita legale in molti paesi del mondo.

Come funziona? Due genitori biologici o uno solo o anche nessuno dei due, ricorrendo in questo caso a dei donatori esterni, attraverso la donazione di spermatozoi e ovuli ottengono un embryone e chiedono ad una donna di accogliere l'embrione stesso e di portare a termine una gravidanza per loro.

Questa pratica in Italia è illegale. Bene, io questo ve lo detto perché era necessario per capire a fondo il perché di oggi. Il nostro Paese infatti è stato condannato dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo, ma perché?

Io sono Marco Maesano e ogni giorno, a sé macchine sapi di me, provo a ripartire dalle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo. Ma perché?

Sonia è una bambina di quattro anni che fino a pochi giorni fa non poteva avere un documento di identità, un cognome, non poteva frequentare una scuola pubblica né avere una tessa e la sanitaria.

Sonia, fino a pochi giorni fa, esisteva, no, in un qualche modo per tutti noi, insomma, per le persone che le vogliono bene da sempre, ma per lo stato no.

Sonia è nata in Ucraina. I suoi genitori sono andati lì perché in quel Paese la maternità surrogata è legale lì. Infatti, una donna ha consentito a procedere prima all'inseminazione artificiale con il seme del padre italiano, quindi biologico,

e accogliendo l'embrione nato dall'inseminazione stessa, ha poi portato a termine la gravidanza. Bene.

I genitori italiani, padre biologico da una parte e madre intenzionale dall'altra, hanno deciso poi di fare rientro in Italia.

Da quel momento comincia il loro calbario e quello della piccola Sonia. Quest'ultima, infatti, non è mai stata riconosciuta come cittadina italiana.

Oggi, però, dopo quattro anni, ha sorpresa il nostro Paese è stato condannato dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo. Ma perché?

A rispondere alla domanda di oggi è Marilisa D'Amico, costituzionalista e prorrettrice all'Università Statale di Milano. Questa è la risposta che mi ha mandato.

La recente sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo è molto importante perché condanna l'Italia in relazione alla violazione dell'articolo 8 della Convenzione Europea dei diritti dell'uomo sul diritto alla vita familiare.

La Corte, infatti, condanna l'Italia che non aveva riconosciuto la trascrizione del certificato di nascita ucraino fra il padre biologico e, appunto, la madre intenzionale di un bambino nato da maternita e una bambina anzi nata da maternita surrogata.

Quindi quello che si condanna in realtà, perché poi la Corte cassa un altro motivo, non è che lo Stato italiano non abbia adottato l'obbligatorietà della trascrizione in tutti i casi e neanche, appunto, che non riconosce una legge che positivamente valuta la maternità surrogata.

Questo rientra nel margine di apprezzamento di ogni Stato, su cui la Corte Europea è molto attenta.

Si condanna invece l'Italia per il fatto che questa bambina, conegando la trascrizione, è stata praticamente poi privata di qualsiasi tutela, non tutela, ma comunque di identità, una grafica.

Quindi quello che si vuole evidenziare è che il diritto al nome, al cognome, è una parte essenziale del diritto all'identità e che uno Stato, comunque, una soluzione rispetto a un bambino o una bambina anzi nata, la debba comunque adottare.

Quindi è chiaro che nel contesto attuale, in cui si ragiona molto anche del reato e sulla maternità surrogata, il risco è che ci siano situazioni di questo tipo aumenta, ma appunto continua a chiedermi e a essere, diciamo, abbastanza convinta del fatto che non sia la strada quella del dirietto penale, addirittura universale,

ma che ci sia una necessità di regolamentare in maniera chiara e in maniera precisa i diritti e l'identità di questi bambini, che sono bambini appunto nati e che in altri Stati vengono invece pienamente riconosciuti.

Ovviamente immagino anche che le coppie che si sono visti negare la trascrizione e che si trovano nella situazione dei genitori di questa bambina, ricorreranno anche queste alla Corte Europea dei diritti dell'uomo un po', come è successo quando c'era una lacuna totale nei confronti dei diritti delle coppie omosessuali e la Corte Europea dei diritti dell'uomo, a partire dal caso Agliari, ha incominciato a condannare varie volte l'Italia proprio perché non c'era nulla, non c'era il matrimonio, non c'era l'Unione Civile.

E queste coppie erano lasciate senza alcuna tutela e la decisione recente, in tema di maternità surgata, si muove proprio in questo senso e da questo punto di vista l'Europa costituisce un baluardo, diciamo nell'impedire che uno Stato, in questo caso addirittura il nostro Stato, possa negare completamente qualsiasi diritto a una persona.

Grazie alla professoressa Marilisa D'Amico, devo dire che il motivo appunto avete sentito per cui l'Italia è stata condannata non è tanto perché in Italia la maternità surrogata non sia legale, ma perché non è stata garantita la tutela alla minore.

Peraltro fa ridere il fatto che spesso la politica si riferisca a questi casi e difenda in un qualche modo quello che ha caduto a Sonia dicendo che al primo posto vengono i bambini, perché bambini devono essere tutelati.

Ecco, devo dire, a mio giudizio, ma immagino anche al vostro, Sonia era tutt'altro che tutelata appunto, non poteva frequentare una scuola pubblica e non aveva una carta di identità, non aveva un cognome, insomma, di tutela proprio non si poteva in quel caso parlare.

Mi sembra invece che in realtà il primo posto non venga tanto la tutela della minore, ma, come dire, la motivazione ideologica che sta alla base di tutto e cioè il fatto che questo governo non vuole riconoscere la maternità surrogata né i bambini nati dalla maternità surrogata legale in altri paesi.

Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e come sempre vi do appuntamento a domani. Ciao!

Buon appetito!

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La maternità surrogata è una forma di procreazione assistita legale in molti paesi del mondo. In Italia, al contrario, rimane una pratica illegale. In questa puntata ci sarà modo di capire cos'è e come funziona la gestazione per altri. La puntata di oggi però riguarda una vicenda privata: la storia di una famiglia che per molto tempo si è vista rifiutare i diritti di base. E il nostro paese infatti, dopo una lunga contesa, è stato condannato dalla corte europea per i diritti dell’uomo. Ma perché? Ne parlo con Marilisa D'Amico.

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