Ma perché?: 167 | Ma perché lo stupro di Palermo riguarda tutti noi?
Radio Deejay 9/7/23 - Episode Page - 9m - PDF Transcript
Ci siamo vicini?
Più di quanto lo siamo mai stati.
Una gente esterno o una Lioness?
Una Lioness.
La missione è individuare le moglie e le figlie degli obiettivi di alto valore.
Infiltrare un'agente nella loro cerchia e uccidere l'obiettivo.
Io non ce la faccio.
Operazione speciale Lioness.
Tutti gli episodi in esclusiva ora su Paramount Class.
Un podcast.
Come per esempio dimostrano le esternazioni anche e di diversi giornalisti.
Uno fra tutti, Andrea Giambruno.
Il quale ha detto.
Se eviti dubri a carti, eviti di incorrere in problematiche.
Perché poi il lupo lo trovi.
Ecco, di fronte a queste frasi e ad altre,
soprattutto a quelle che esprimono una presunta,
presa di distanza da parte di certi uomini che dicono
io quelle cose non le farai mai,
io non mettere mai le mani addosso ad una donna.
Ecco, frasi come queste,
le quali chiaramente hanno diversi gradi di gravità,
sia chiaro, sono ampiamente diffuse e dimostrano che si.
In Italia c'è ancora molto lavoro da fare.
Lavoro che però devono fare soprattutto gli uomini.
Quello che ha caduto a Palermo riguarda e coinvolge ogni singolo uomo.
Ma perché?
Io sono Marco Maesano e ogni giorno,
queste macchine sa più di me,
provo a ripartire delle basi
per rispondere alla domanda più semplice del mondo.
Ma perché?
I giornali hanno dato molto spazio ai fatti accaduti a Palermo.
Il caso continua infatti ad essere molto commentato,
il che dovuto chiaramente anche all'efferatezza,
dei fatti commessi dei presunti colpevoli
e soprattutto in alcuni casi dalla totale
mancanza di empatia nei confronti della ragazza.
Un atteggiamento questo che viene sottolineato
da alcuni passaggi delle intercettazioni,
nelle quali appunto sembrerebbe emergere la loro presa,
come dire, di coscienza rispetto a quanto ha avvenuto.
Uno dei ragazzi per esempio ha detto
si è sentita pure male, piegata a terra, ha chiamato l'ambulanza,
l'abbiamo lasciata lì e siamo andati via.
Quindi, appunto, un rendersi conto del grave danno provocato
a totale indifferenza, nessuno di loro infatti
l'avrebbe poi aiutata ad alzarsi o a chiamare l'ambulanza.
Bene, questo atteggiamento diciamo così estremo
ha però portato moltissimi uomini a dire
ma queste sono bestie
e questa infatti è una frase che si è sentita a dire spesso,
detta come una presa di distanza rispetto a quanto
avrebbero fatto i ragazzi di Palermo
eppure le cose a pensarci bene non stanno proprio così.
Quanto è accaduto al foro italico,
quello stupro riguarda ogni singolo uomo.
Ma perché?
A rispondere alla domanda di oggi è Mauro Agancitano,
fondatrice del progetto Tlon.
Questa è la risposta che mi ha mandato.
Quello che è successo a Palermo riguarda tutte le persone
ed è responsabilità collettiva.
È chiaramente una colpa di chi ha commesso quei fatti
ma c'è una responsabilità sociale di cui dobbiamo parlare
collettivamente e in un'ottica di cooperazione.
Quando si chiede agli uomini in particolare di farsi ne carico
è proprio perché purtroppo il carico in tutti questi anni
è stato sempre attribuito alle donne.
Come evitimizazione secondaria,
quindi se tu che devi evitare di subire violenza,
se tu che devi evitare certi comportamenti
o anche rispetto all'educazione.
Quindi si chiede sempre come le madri hanno educato questi ragazzi,
come le insegnanti hanno educato questi ragazzi
e come le donne provocano gli uomini per commettere certi fatti.
Non si mette mai in dubbio l'educazione maschile
perché l'educazione maschile
è un grandissimo tabù di questa società
e invece si costruisce su modelli di potere, di sopraffazione,
di esercizi di dominio sulle altre persone.
Diventi un uomo quando riesci a non farti soggiogare più
dalle figure femminili che sono intorno a te
e quando dimostri, riesci a dimostrare a te stesso
agli altri uomini a tutta la società
che non sei una femminuccia, che non ti ti rindietro rispetto a
appunto certi situazioni sai come gestire la tua forza maschile.
Ecco, tutto questo va osservato
e va visto invece da un altro punto di vista
e va messo sotto critica.
Questo non significa che gli uomini sono tutti colpevoli
di quello che altri hanno fatto,
però significa osservare quali sono i modelli di comportamento maschile
a cui si viene educati, che hanno a che fare
con una mancanza spesso di rispetto della dignità delle persone,
soprattutto delle donne, delle persone di genere femminile
e poi anche con la percezione che le donne
siano sempre una categoria a parte, siano sempre l'altro
e questa cosa ce la raccontava Simone de Beauvoir negli anni 40
ed è qualcosa su cui sono stati scritti manuali,
libri, testi accademici, infiniti, che ne sono di noi
e avrà mai il tempo per leggere tutti per quanti sono.
Tante scienze umane ci dicono proprio quanto sia così pervasivo,
strutturato un modello maschilista che vede la donna come un oggetto
e questo poi si riflette in tantissimi comportamenti quotidiani.
Quindi dire che quello che è accaduto riguarda gli uomini
significa rendersi conto che oltre al singolo fatto
di cui appunto ovviamente si occuperà la magistratura,
si occumeranno le istituzioni, oltre appunto a quel singolo fatto
c'è tutta una struttura che in qualche modo alimenta
una certa visione del corpo femminile e delle donne
e questa struttura va messa finalmente in crisi.
Questa cosa fa bene anche agli uomini
perché in realtà quando si parla di educazione
e di costruzione dell'identità maschile si parla di qualcosa
che molto spesso fa male agli uomini stessi
perché ti dà la sensazione, ti educa a pensare
che in società devi comportarti in un certo modo,
non puoi essere fragile, non puoi essere vulnerabile
e devi avere una relazione col genere femminile
che è una relazione o protettiva e paternalistica
o di sopravfazione e violenza.
Ecco, tutto questo dobbiamo metterlo in discussione.
Grazie a Mauro Gancitano, insomma avete sentito
se gli uomini stuprano è colpa delle mamme
che non li hanno educati bene, se gli uomini stuprano
è colpa delle donne che si trovavano lì a quell'ora
e vestite magari anche in un modo provocante.
Insomma, la colpa sembra essere alla fine sempre delle donne
ma sappiamo che non è così, la responsabilità
è sempre degli uomini, peraltro i numeri
ci dicono questo, io almeno non so voi forse di una banalità
non ho mai sentito di 7 donne che stuprano un uomo
mentre invece di stupri di gruppo in cui la vittima
purtroppo è una donna, la cronaca è piena.
Insomma, c'è molto da fare, soprattutto rispetto a quanto diceva
Mauro Gancitano in termini di cultura
quindi la cultura della sopraffazione, dello stupro
è qualcosa che va estirpata ma a farlo
dobbiamo necessariamente essere noi maschi
perché in quella cultura siamo coinvolti.
Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi
e come sempre vi do appuntamento a domani, ciao!
Ma perché è un podcast scritto da me, Marco Maisano
Riprese e Montaggio Giulio Rondolotti
Musiche originali Matteo Cassi
Supervisione tecnica Gabriele Rosi
responsabile di produzione Denny Stucchi
una produzione One Podcast
Che controllo, che gestione, sa fare proprio tutto!
Eh sì Bruno, con lui tutti rendono al meglio!
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"Io non farei mai una cosa del genere", "i ragazzi di Palermo non mi rappresentano"... Queste e altre frasi sono state pronunciate da moltissimi uomini in queste settimane. Ed è sostanzialmente questo il pensiero maggiormente diffuso di fronte allo stupro di gruppo avvenuto a Palermo. Volendo tralasciare le frasi più gravi, pronunciate anche in tv, l'idea che circola è che quanto avvenuto in Sicilia riguardi i singoli assalitori. Ora, è del tutto evidente che la responsabilità penale è personale, quello stupro però, a pensarci bene, riguarda tutti noi. Ma perché? Ne parlo con Maura Gancitano.
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