Ma perché?: 160 | Ma perché Trump è il candidato favorito dei Repubblicani?

Radio Deejay Radio Deejay 8/2/23 - Episode Page - 8m - PDF Transcript

Le contraddizioni sono affascinanti. Lo sono nelle persone e quindi anche nei paesi,

è la complessità a generare quel fascino che troviamo irresistibile. Ognuno di noi

sono certo, conosce una persona di cui ama certi aspetti e ne sopporta poco altri. Quella

persona tendenzialmente scaturisce spatialmente scaturisceomba un certo interesse

proprio per le sue contraddizioni. E se c'è un luogo nel mondo che è patria di grande progressismo

da un lato e di grande arretratezza dall'altro, un paese che ci affascina da sempre, di cui spesso imitiamo

gusti e tendenze, ma anche di cui spesso prendiamo le distanze. E se questa cosa è vera, lo è particolarmente

quando in ballo tiriamo un personaggio come Donald Trump, il quale incredibilmente, dopo tutto quello che è successo e tra poco ne parleremo, è ancora oggi il candidato favorito dei repubblicani per le lezioni presidenziali del prossimo anno.

Ma perché? Io sono Marco Maisano e ogni giorno, a sé macchina e sapi di me, provo a ripartire delle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo. Ma perché?

In questa puntata il ma perché dovrebbe essere sostituito da un più adatto ma come è possibile?

Lo dico perché Trump sembra averce la messa tutta a convincere il mondo di non essere, no, la persona adatta a fare il Presidente. Siamo onesti. Basta ricordarsi che è stato, per esempio, sottoposto a due procedimenti di impeachment.

Il primo nel 2019, in cui peraltro è stato accusato di abuso di potere, ostruzione del Congresso e il secondo nel 2021, in questo stato invece accusato di istigazione alla ribellione per il ruolo, ve lo ricorderete, nell'assalto al Campidoglio degli Stati Uniti, appunto, il 6 gennaio del 2021.

Entrambi i procedimenti poi si sono conclusi con la soluzione da parte del Senato. Ma poi ci sono gli scandali sessuali, l'indagine sulla presunta interferenza russa nelle lezioni del 2016, le accuse di evasione fiscale, le GAF e i processi.

Quest'anno è stato condannato per aggressione sessuale nei confronti di Gene Carroll e il prossimo anno nel 2024, Trump dov'ha addirittura andare a processo a New York, dove invece è accusato di aver sostanzialmente tenuto con zene la sua residenza in Florida a Mar-a-Lago, documenti secretati e rinvenuti appunto poi dall'FBI nel corso di una perquisizione.

Delle ex presidente americano, vedete, potremmo parlarne per giorni, così come dei motivi per cui noi, ma per carità magari non tutti, non troviamo questo uomo adatto a guidare l'America, eppure sono intanti a pensare esattamente il contrario, Donald Trump ancora oggi è il candidato favorito dei repubblicani per le lezioni presidenziali del prossimo anno.

Ma perché? A rispondere alla domanda di oggi è Francesco Semprini, corrispondente per la stampa da New York e reporter di guerra. Questa è la risposta che mi ha mandato.

Si tratta di un fattore endemico fortemente radicato e che quindi al momento non andrà mai via, perché è comunque parte di un DNA della provincia, dei sobborgi, delle zone rurali americane, che si manifesta appunto in tutta la sua esuberanza, nell'ostilità nei confronti di quella che viene definita, aperte virgolette, la cricca di Washington.

È chiaro che con Trump tutto ciò trova ad una formulazione estrema, quasi un'incarnazione sacrale di un leader che ha rappresentato e può rappresentare il punto di riferimento assoluto per quelle sfide.

Dal punto di vista del Partito Repubblicano corredire che si tratta di un sentimento forse non maggioritario, ma è assolutamente prevalente nella base conservatori, attivisti di destra, che vota le primarie.

Questo quindi significa che tutto quello che capita di negativo a Trump si trasforma in un atto di accusata parte dei suoi sostenitori e che trova formulazioni ininvettive come, avete visto cosa fanno quando alza la voce, uno che la pensa come noi, uno che è per la riduzione del potere federale, per l'abolizione del Dipartimento dell'istruzione?

E così anche le vicende giudiziari di Trump vengono viste come un modo per metterlo all'angolo, per ostracizzarlo politicamente.

Sono insomma la prova della macchinazione complottista contro il loro leader.

Non si spiegherebbe altrimenti come mai ogni volta che c'è un'accusa nei confronti di Trump, o viene pubblicato una notizia molto rilevante che riguarda i suoi guai giudiziari aumentino, sia la raccolta fondi in favore del Taikon, sia la sua popolarità o meglio, se quest'ultima non aumenta, cala quella degli altri.

Alcuni parlano anche di concorrenza debole da parte degli altri candidati del Grand Ole Patti, ma personalmente utilizzerai una certa cautela.

Al di là del fenomeno Ronde Santi si è ancora tutto da scoprire, gente come Niki Halle o Tim Scott non sono dei pesi piuma, sono politici navigati e hanno stoffa,

ma oggi un republicano moderato come loro non riuscirebbe nemmeno a fare 30 metri di corsa alle primarie, verrebbe impallinato subito dall'onda dell'antagonismo trampista.

Tra i conservatori, che non rientrano nella categoria dei duri e puri, c'è anche chi dice che l'unico modo per fare emergere qualcuno, che non sia Trump,

ma che un pò ne incarni le idee senza spingersi su derive estreme anti-Wasintoniane, sia quello di fare tabula rasa, ovvero ritirare tutti i candidati per dare spazio a una nuova figura in grado di piacere di più.

Un utopia che viene ripetuta come un mantra, ma che rimane una chimera, perché non accade mai.

Perché al momento appare incontrovertibile che rimanga proprio Donald Trump, il candidato di punta delle primarie republicane, una sorta di condanna per il Partito,

che in qualche modo, se nulla cambia, dovrà consegnare la terza nomination proprio alle imprevedibile Taikun.

Questo, dicevo e sottolineo, per le primarie, perché le elezioni generali negli Stati Uniti sono tutta un'altra partita, se non addirittura un altro sport.

Grazie a Francesco Semprini.

Come dire, capire le scelte degli americani a volte diventa veramente una scienza e per noi che siamo qui e non viviamo lì, insomma, non abbiamo studiato quel paese,

ci risulta difficile immaginare come uno come Trump possa ancora essere credibile, però, come dire, la cultura americana è molto complessa,

per cui forse non sta a noi giudicare, ma quanto meno tentare di capire sicuramente sì, spero quindi di essere riuscito in questo obiettivo.

Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e, come sempre, vi do appuntamenta domani. Ciao!

E' un amico dagli esperimenti con il porridge radioattivo alle ignizioni di plutonio sui soldati fino ad arrivare ad un esperimento che ha dell'incredibile.

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Se c’è un luogo nel mondo che è patria di grande progressismo da un lato e di grande arretratezza dall’altro, quel luogo è l'America, gli Stati Uniti. Un paese che ci affascina da sempre, di cui spesso imitiamo i gusti e le tendenze, ma anche il paese da cui spesso prendiamo le distanze. E se questa cosa è vera, lo è particolarmente quando in ballo tiriamo un personaggio come Donald Trump. Il quale incredibilmente, dopo tutto quello che è successo, è ancora oggi il candito favorito dei Repubblicani per le elezioni presidenziali del prossimo anno. Ma perché? Ne parlo con Francesco Semprini.

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