Ma perché?: 139 | Ma perché Zuckerberg ha lanciato un nuovo social?
Radio Deejay 7/8/23 - Episode Page - 8m - PDF Transcript
Da tempo ormai ci stiamo rendendo conto delle debolezze dei social.
Di quanto non ci stiano dando maggiori libertà, ne abbiamo parlato qui proprio la settimana
scorsa con Davide Piacenza, di quanto acquiscano alcune nostre insicurezze sempre qui, ne
avevamo parlato con Florencia di Stefano a B.C.I.N. appunto toccando il tema della cosiddetta
sindrome dell'impostore e soprattutto abbiamo parlato anche di quanto i social si stiano
trasformando in qualcos'altro, esempio perfetto, TikTok.
Bene, in un contesto come questo difficilmente ci verrebbe da pensare a un sosia delle piattaforme
esistenti, difficilmente ci verrebbe da pensare quanto meno che possa fare la differenza, non
è così per Mark Zuckerberg che Mercoledì, solo tre giorni fa, ha lanciato il suo nuovo
social, Trezz. Ma perché? Io sono Marco Maesano e ogni giorno, assieme a chi ne sa più di
me, provo a ripartire dalle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo. Ma
perché?
Dunque, un po' di contesto, Meta già da tempo soffre la competizione Colino Mask che non
molto tempo fa, come sappiamo ha comprato Twitter, una tra l'altro delle compra vendite
più allucinanti degli ultimi anni. Il fallimento del metaverso, o meglio, il rinvio di questo
a tempi migliori, ha spinto Zuckerberg a cercare nuove idee.
Ma parliamo per un istante di Twitter. La proprietà ha licenziato negli ultimi mesi
migliaia di persone, ha introdotto la spunta blu a pagamento e, tra l'altro, di recente
limitato il numero di tweet visualizzabili da parte degli utenti non verificati.
Del perché, magari, ne parleremo in un'altra puntata. E poi, la questione non meglio definita
di libertà, ricordate? Mask aveva tolto il ban, per esempio, all'ex presidente degli
Stati Uniti, Donald Trump, proprio in virtù di quella libertà di parola che a suo giudizio
era venuta meno con la vecchia proprietà. Insomma, in questo contesto di grandissimi
cambiamenti di grandissime polemiche, ancora per altro non sedate, Mark Zuckerberg lancia
il suo nuovo social, Threads. Ma perché? A rispondere alla domanda di oggi è Mario
Moroni, podcaster ed esperto di innovazione. Questa è la risposta che mi ha mandato.
Esce Instagram Threads perché c'è una gran voglia di lottare sugli stessi utenti che
sono molto indecisi e anche molto disillusi. Infuga totale da Twitter, l'abbiamo visto
nello scorso weekend, quando per problemi tecnici, problemi operativi, le persone si
sono un po' disaffezionate. È stato l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso di
Elon Musk, della Twitter di Elon Musk. E un po' perché Mark Zuckerberg sa benissimo
che il suo progetto sul metaverso è stato un completo fallimento a lui stesso, detto
che è una tecnologia che funzionerà non prima di 10, 20, 30 anni forse. E quindi,
chiaramente, il mercato è quello che è. Le persone si disaffezionano soprattutto i
più giovani dei social media e gli abbandonano è una sorta di fine di un'era e dall'altra
parte le piattaforme e la parte tecnologica rimane la stessa non c'è più da tantissimo
tempo una vera innovazione. La metafora del combattimento ai Colosseo
così hanno provocato in queste settimane Mark Zuckerberg e Elon Musk in una lotta greco-romana
da un certo punto di vista è la metafora del momento, ovvero due persone agli angoli,
due persone viste da fuori come grandi guerrieri che in realtà battagliano su un progetto.
Ma quale è stato il focus? Perché, Trezz, perché è un social identico da copie in colla
di Twitter. Un po' è quello che già fa spesso meta come strategia, prende una funzionalità
e la inserisce prende nella propria galassia. E un po' perché quelli utenti di Twitter,
anti giornalisti dell'informazione della lettura sono l'esatto contrario di quelli che affollano
Instagram che deve battagliare a sua volta con TikTok, con gli amici cinesi.
Il momento è quello giusto, ovvero la crisi di Twitter. Il posto è quello giusto, Instagram
basterà e basta solamente fare il copie in colla del proprio account, del proprio username
con un pulsante e importare tutto. Il contenuto è quello che mi lascia un po' più perplesso.
È come se potessimo sempre prendere in giro gli utenti le persone e spostarle da una parte
all'altra in una situazione dove in realtà già anche su Twitter si cerca di cambiare modello
di business, ovvero come facciamo a far stare in piedi la baracca. Ecco, Twitter si è inventato
il modello di pagamento mensile e anche Meta ce l'ha in testa, ovvero quello di fare Meta
Verifier, di pagare un tot al mese.
Se c'è una cosa che abbiamo imparato noi utenti, appassionati di innovazione, che è
molto facile spesso per questi personaggi, per queste aziende lanciare di trend, lanciare
novità, la novità della settimana, quella che si dice appunto al caffettino, al bancone
tra gli amici. Ma poi non è altrettanto semplice, anzi è complicatissimo e difficilissimo
cambiare le abitudini delle persone e quindi farle rimanere su una piattaforma, farle
tornare a scrivere, invece che fare delle foto, oppure semplicemente delle stories.
Grazie a Mario Moroni. Vabbè, vedremo se effettivamente la scelta di Zuckerberg funzionerà.
Io, onestamente, non ne ho idea. Sta di fatto che le iscrizioni, soprattutto nel primo
giorno, sono state veramente tante. Parliamo di milioni di persone che hanno scelto di
dare fiducia alla sua nuova creazione, solo che quello che appare almeno in questi primi
momenti è che Trezz sia un pochino veramente il sosia di Twitter e dunque in un momento
in cui Twitter non riesce più ad essere la piattaforma di prima e non è detto che per
Trezz non possa valere lo stesso. Insomma, il mercato è cambiato e i gusti sono cambiati
e forse un po' tutti cominciano, un minimo forse, ad annoiarsi dei social così come
sono oggi. Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi. Vi auguro un buon fine
settimana, noi ci sentiamo lunedì. Ciao!
alle iniezioni di plutonio sui soldati fino ad arrivare ad un esperimento che ha dell'incredibile.
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Da molti anni ormai conviviamo con più piattaforme social: Instagram, Facebook, Twitter e... molti altri. Qui a "Ma perché?" più volte abbiamo sottolineato le contraddizioni di questo mondo e soprattutto di quanto a volte stare troppo su queste app possa fare davvero male. Bene, in questo contesto, qualche giorno fa, Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e a capo di Meta, ha lanciato un nuovo social: Threads. Ma perché? Ne parlo con Mario Moroni.
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