Ma perché?: 114 | Ma perché la regione Lazio ha tolto il patrocinio al Pride?

Radio Deejay Radio Deejay 6/9/23 - Episode Page - 7m - PDF Transcript

Domani è il giorno del Roma Pride 2023, tutti più o meno sappiamo cos'è, ma meritare

di irselo in ogni caso anche qui.

La parata del Pride è una manifestazione pubblica aperta a tutti per celebrare l'accettazione

sociale e l'auto, l'accettazione delle persone lesbiche, gay, bisexuali, transgender, asessuali

non binarie e queer.

Spesso si è detto, ma cosa servono oggi Pride, non viviamo mica più negli anni sessanta?

Ora, su questo ci sarebbe molto da dire e lo dimostra la notizia arrivata qualche giorno

fa.

La regione Lazio ha ritirato il proprio patrocino a Roma Pride 2023.

Ma perché?

Io sono Marco Maesano e ogni giorno, a sé macchine sa più di me, provo a ripartire

dalle basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo, ma perché?

Dunque, un po' di contesto come sempre, il primo Pride è del 1970 ed è avvenuto a

New York.

Dall'ora di strada se ne è percorsatanta, è ovvio e per fortuna che essere gay per

esempio nel 1970 non è come esserlo nel 2023.

Aggiungo però chiaramente che dipende da dove.

Il nostro paese ad esempio ha fatto molti passi in avanti, ma molti, molti meno rispetto

ad altri paesi.

Il Williams Institute ha stilato una classifica dei paesi più, diciamo così gay friendly

e purtroppo l'Italia non è neppure nella top ten.

E secondo il Gay Travel Index che ha messo insieme una serie di indicatori come ad

esempio la legislazione in materia di sicurezza, anti-discriminazione, diritti civili e altro,

l'Italia si classifica al cinquantunesimo posto.

Come dire, si sta sicuramente meglio che 50 anni fa, ma c'è ancora tanto tanto tantissimo

lavoro da fare.

Veniamo al tema di oggi, spendendo però due parole su cos'è il patrocino.

Il patrocino è una forma simbolica, diciamo così, di adesione da parte di un'istituzione

nei confronti di un evento in particolare.

Bene, la regione Lazio ha deciso di ritirare il proprio a Roma Pride 2023.

Ma perché?

A rispondere alla domanda di oggi è Vladimir Luxuria.

Questa è la risposta che mi ha mandato.

Ma perché?

Ma perché questa telenovelas dal titolo avvincente lo dò o non lo dò?

Il patrocino ovviamente, lo revoco.

Forse poi ve lo ridò, se come dei bambini chiedete scusa a noi adulti etero sessuali

che siamo lì nei posti di comando, nei palazzi di potere, e possiamo decidere quali diritti

darvi e quali diritti non darvi, se il patricino darvelo o farvelo semplicemente desiderare.

Ma perché?

Perché obbediscono a dei dictat, dei dictat superiori da parte di associazioni integralisti

misogini, antiabortiste, che ovviamente avendoli votati e sostenuti adesso devono dare conto

a loro.

E quando chi ci governa si sente adulto, al punto tale da poter decidere anche di umiliare

la tua dignità fisica e psicologica, vietando che ci sia una legge contro l'ombitransfobia,

quando vogliono negarti l'identità di genere e poter pensare che esistono delle persone

non conformi al sesso anagrafico, quando si vuole vietare qualsiasi attività di contrasto

al bullismo homofobo nelle scuole dicendo che questa ideologia gender, quando si vuole

vietare a delle persone solo per il loro orientamento sessuale di non poter essere buon genitore.

Allora il pride è ancora più importante perché si manifesta contro i padroni e oggi i padroni

vogliono esserlo loro, ma noi come tutti coloro che hanno combattuto contro la schiavitù,

contro il divieto di diritto di voto alle donne, per il diritto all'aborto, per il divorzio,

noi siamo dalla parte giusta della storia.

Ci può essere un pitstop per un governo homofobo molto vicino a nazioni come la Turchia, come

Lungheria, come la Polonia, ma sappiamo che se anche la strada è tortuosa in salita, noi

quella strada l'abbiamo imboccata, la percorriamo alla luce del sole nei pride che mettetevi l'anima

in pace, cari adulti, padroni etero sessuali, con il vostro patrocino o senza il vostro

patrocino noi lo faremo comunque e sarà un pride gioioso, allegro, colorato contro il

griggiore di chi vive di pregiudizi e contro chi pensa di avere nostalgia per quei cortei

che non avevano tanti colori, ma ne avevano uno solo nero.

Grazie a Vladimir Luxuria, che dire, ora al di là del colore politico perché forse merita

comunque dirlo, la regione Lazio è guidata oggi dal centro destra e non che questo voglia

dire per forza e a priori che abbia tolto per questo motivo il proprio patrocino al

gay pride, ma è sicuramente vero che oggi è molto spaccata la politica su questo,

un fatto oggettivo con il centro destra che ha posizioni più conservatrici rispetto

a quelle del centro sinistra, rimane un po' di amore in bocca che in altri paesi le questioni

come quelle inerenti ai diritti civili non abbiano più da tempo un colore politico in

alcuni paesi del nord Europa, i governi di centro destra non fanno tornare il proprio

paese indietro rispetto a temi come questi, purtroppo però da noi avviene il contrario.

Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi e come sempre vi do appuntamento a domani, ciao!

Ademico dagli esperimenti con il porridge radioattivo ha le iniezioni di plutonio sui

soldati fino ad arrivare ad un esperimento che ha dell'incredibile.

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Domani è il giorno del Roma pride 2023. Tutti più o meno sappiamo cos’è, ma merita ridirselo comunque anche qui. La parata del pride è una manifestazione pubblica aperta a tutti per celebrare l'accettazione sociale delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, asessuali, non binarie e queer. Spesso si è detto: ma a cosa servono oggi i pride? Non viviamo mica più negli anni '60. Su questo ci sarebbe molto da dire e lo dimostra la notizia arrivata qualche giorno fa. La regione Lazio ha ritirato il proprio patrocinio al Roma Pride 2023. Ma perché? Ne parlo con Vladimir Luxuria.

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