Ma perché?: 103 | Ma perché la Lega Araba ha riammesso la Siria?

Radio Deejay Radio Deejay 5/27/23 - Episode Page - 9m - PDF Transcript

Qualche anno fa, nel 2017 per l'esattezza, ho bucato, come si dice in gergo, un servizio

televisivo.

Nel senso che quel servizio io non l'ho mai girato, è stato un fallimento, sono tornato

a casa senza.

Il mio obiettivo era appunto andare in Libano per la terza volta e documentare la produzione

di una droga sintetica che si chiama Cap-Tagon.

L'informazione al riguardo erano veramente confuse e vague.

L'interesse per queste pillole, perché questa droga è in pillole, era dovuta dal fatto

che allora si diceva che fossero prodotte in Libano e non solo e mandate ai terroristi

dell'ISIS, tante che appunto la droga era stata soprannominata la droga dell'ISIS.

Gli effetti erano probabilmente sentire una grande forza, il coraggio, l'ideale per chi

sta combattendo una guerra.

Bene, dopo giorni di giri in macchina, in mezzo alle montagne del Libano, noi collaboratori

però non li abbiamo mai visti.

Dall'ora del Cap-Tagon non ne ho quasi più sentito parlare.

Ultimamente, all'improvviso, leggo che questa droga sintetica è al centro di un'importante

svolta politica che riguarda la Siria, tra poco ne parleremo.

Quest'ultima, con il suo presidente edittatore Bashar al-Assad, è stata inaspettatamente

riammessa nella Lega Araba.

Ma perché?

Io sono Marco Maesano e ogni giorno, assia macchine sapi di me, provo a ripartire dalle

basi per rispondere alla domanda più semplice del mondo.

Ma perché?

Io vi ho raccontato del mio fallimento in Libano nel 2017 per darvi l'idea di quanto

notizia torni.

Sienano in qualche modo determinanti anni dopo.

Di Cap-Tagon, appunto, non si sarà più sentito parlare almeno io.

L'ospite di oggi invece ci spiegherà la centralità di questa droga.

Ma prima un po' di contesto.

Cos'è la Lega Araba?

È un'organizzazione internazionale politica di stati nordafricani e della penisola Araba.

Qual è il suo scopo?

Vi leggo l'articolo 2 del suo trattato costitutivo, così si capisceligo.

Lo scopo della Lega è di allestire relazioni più strette fra i paesi aderenti, coordinando le

attività politiche di questi, secondo principi di collaborazione, non che di salvaguardare le rispettive

sovranità e indipendence, e considerare in un'ottica generale gli affari e gli interessi

di paesi arabi.

La Lega Araba è un'organizzazione che permette singoli stati di fare gruppo e di contare di più

nello scenario internazionale.

Ora, la Lega Araba, nel 2011, aveva cacciato dall'organizzazione la Syria per isolare il regime

di Assad, accusato di gravissime violenze durante le sollevazioni della primavera Araba.

12 anni dopo, Bashar al-Assad è ancora lì, ma la Lega, proprio qualche giorno fa, ha riammesso

la Syria a far parte del gruppo.

Ma perché?

A rispondere alla domanda di oggi è Mattias Erra, ricercatore dell'ISPI.

Questa è la risposta che mi ha mandato.

Ma perché la Lega Araba ha deciso di riammettere la Syria?

Per capire le cause e il significato di questa decisione bisogna fare un passo indietro.

E' tornare al 2011, quando sulla sceglie della primavera Arabe, la popolazione siriana

decide scendere in piazza per protestare contro la corruzione e la violenza del regime di

Bashar al-Assad.

Di fronte a queste proteste, la risposta del regime netta e l'esercito risponde col fuoco.

Le rilasciano una guerra civile che dura tutto oggi e che ha portato alla morte di centinane

de' biliari di persone e che ha costretto milioni di persone a lasciare le proprie abitazioni

e molto spesso a fuggire dal Paese.

Di fronte a tale violenza, la risposta della comunità internazionale è netta.

I Paesi europei e gli Stati Uniti decidono di isolare il regime a livello internazionale

e tanti i Paesi della regione decidono di seguirli.

Da qui, nel 2011, la Lega Araba decide di sospendere la Syria.

Ecco, questo isolamento internazionale va avanti fino al 2018, quando alcuni Paesi

della regione e soprattutto gli Emirati Arabi Uniti decidono di riaprire le loro relazioni

diplomatiche con la Syria.

Ma perché lo fanno?

A spingerli c'è la convinzione che ormai la guerra sia finita e che se anche il regime

di Bashar al-Assad non controlla tutto il territorio siriano, il futuro della Syria comunque

non potrà essere scritto senza il suo Presidente Bashar al-Assad, quindi come se Assad avesse

vinto la guerra.

Allora, se questo processo è nato nel 2018, per quale motivo soltanto nel 2023 la Syria

è stata riamesta nelle Lega Araba?

Ecco, due ragioni.

La prima, il termoto del 6 febbraio, con l'evento devastante che ha colpito il sud della Turchia

e il nord della Syria e che ha portato la morte di decine di miliari di persone e che

ha avuto conseguenze disastrose per il Paese.

Ecco, di fronte a questo avvenimento, di fronte a questa tragedia, il regime di Bashar al-Assad

è in grado di rilanciare la propria immagina internazionale, presentandosi sia nella regione

che nei contesti internazionali come il principale interlocutore per tutto quello che riguarda

la Syria, anche se di fatto il regime non controlla tutto il territorio.

La seconda ragione però è un po' diversa, è delegata al Capitagon, una droga sintetica

che viene prodotta in Syria nei territori controllati del regime e che negli ultimi anni

ha inundato il mercato degli superfacenti del Golfo, una droga il cui giro d'affari

è stimato secondo alcuni analisti in decine di miliardi di dollari, che rappresenta per

i Paesi del Golfo una minaccia, sia dal punto di vista della sicurezza nazionale che dalla

punto di vista della salute pubblica.

Ecco, di fronte a questa minaccia gli Stati della Regione decidono di intragire direttamente

con regime, ben sapendo che questa droga viene prodotta con la complicità di Bashar al-Assad

e dei suoi suoi soci.

Ecco, due ragioni che hanno spinto i Paesi della Regione a riavvicinarsi la Syria e a decidere

di realmentare la lega araba, quali conseguenze avrà questa decisione è ancora complicata

da dire, ma quello che è certo è che da questa aerabilitazione di Bashar al-Assad

non si troverà una soluzione a quelli che sono i veri problemi della Syria, un conflitto

che rimane congelato, è una situazione umanitaria disastrosa e che sicuramente non sarà migliorata

di tutti i soldi che arriveranno al regime di Bashar al-Assad, che come sappiamo è poco

interessato al benestre della sua popolazione.

Grazie a Mattia Serra, quindi sostanzialmente secondo l'analisi appena fatta appunto da

Serra la lega araba riammette la Syria per due motivi principali, primo è che Assad

sostanzialmente, come dire, ha vinto in un qualche modo la guerra, poi si non controlla

tutto quanto il territorio ma la percezione probabilmente dei Paesi arabi che gli stanno

intorno e che invece questa cosa sia in un qualche modo accaduta e la seconda, più

clamorosa, riguarda appunto il Cap-Tagon, quella droga che io andavo cercando in Libano

nel 2017. Questa droga sta invadendo i mercati dei Paesi confinanti, soprattutto della rabbia

saudita e di altri Paesi del Golfo, e proprio questi Paesi per avere più controllo sulla

sua produzione, per avere quindi più controllo sul Presidente dittatore che appunto controlla

la Syria hanno deciso in un qualche modo di riammetterlo a far parte dell'organizzazione.

Io vi ringrazio per essere rimasti con me anche oggi, vi auguro un buon weekend, noi

ci sentiamo lunedì. Ciao!

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Non è il tema più sexy dell'anno, ma quella di oggi è in realtà una puntata importante. La Siria, come sappiamo, vive dal 2011 una grave guerra civile: da un lato il regime di Bashar al-Assad e dall'altro una miriade di sigle, milizie e gruppi armati con idee e modalità molto diverse tra loro. L'occidente si era scagliato contro il regime a causa delle inaccettabili violenze che la popolazione civile ha dovuto subire durante le sollevazioni della primavera araba. E addirittura la stessa Lega Araba aveva escluso la Siria dall'organizzazione. Qualche settimana è arrivata una notizia importante: proprio la Lega Araba ha riammesso al tavolo la Siria e il suo regime. Ma perché? Ne parlo con Mattia Serra.

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